Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Per Carlos Tavares l’auto elettrica non è affatto democratica. Le vetture a batteria «sono ancora troppo costose» per le masse e «sono state imposte brutalmente dall’alto», ha sottolineato di recente il ceo di Stellantis. Uno studio pubblicato ieri dall’ Acea pare confermare la tesi del manager portoghese. L’anno scorso, è vero, le immatricolazioni di veicoli elettrificati (elettriche pure e ibride plug-in) hanno preso il volo, conquistando il 10,5% del mercato europeo. Il dato complessivo nasconde però profonde diseguaglianze geografiche.
Un’iniezione di fiducia il discorso del ministro dell’Economia Daniele Franco in occasione dell’assemblea dell’Abi. «Secondo le stime interne la crescita congiunturale dell’Italia è prossima al 2% nel secondo trimestre. Il Def di aprile stimava una crescita del 4,5% per il 2021, ed era già una previsione molto ottimistica. Oggi però appare raggiungibile addirittura un recupero del pil pari o superiore al 5%, così come un ritorno al livello pre-crisi entro il terzo trimestre 2022».
Omnicanalità, digitalizzazione e sostenibilità. Sono questi i tre pilastri su cui dovrà essere costruita l’evoluzione della rete commerciale di Credem coordinata da Massimo Arduini. Più in dettaglio la banca vara un nuovo modello di servizio che punterà ad aumentare il numero dei consulenti specializzati, e a trasformare ogni singola filiale in un nuovo polo completo di tutti i servizi dedicati al cliente retail. Come ha spiegato il direttore commerciale di Credem, il programma che sarà completato entro fine 2022 prevede l’evoluzione della filiale con forti investimenti sugli strumenti di automazione. L’obiettivo è arrivare entro nel primo semestre del 2022 al 50% di filiali con servizi automatizzati dedicati ai clienti retail nei vari segmenti.
Nel primo semestre Anima Holding ha raccolto masse superiori a quelle affluite durante tutto il 2020. Solo a giugno la società di gestione ha accumulato, escluso il Ramo I, 616 milioni di euro, più che in tutti i cinque mesi precedenti messi insieme. In controtendenza con i dati di inizio anno, a giugno i fondi aperti hanno avuto la meglio, arrivando a contare il 71,1% delle masse, mentre le gestioni individuali hanno rappresentato il restante 28,9%. Nel primo semestre, i flussi del risparmio gestito ex Ramo I sono saliti a 1,048 miliardi, di cui il 12,5% confluito nei fondi aperti e l’87,5% nelle gestioni individuali. Il risultato è quasi il doppio dei 574 milioni raccolti nel primo semestre 2020, ma è anche ben al di sopra dei 657 milioni affluiti durante tutto lo scorso anno. In totale, a fine giugno le masse gestite da Anima sono pari a 197,74 miliardi. Nel dettaglio, il Ramo I conta il 48,2% dei volumi (95 miliardi), seguito dai fondi aperti (38,6%) e dalla gestione individuale (13,2%).

Chi affida la dichiarazione dei redditi al commercialista è sempre tenuto a conservare una copia firmata, altrimenti, potrebbe rispondere di evasione fiscale.
Quantomeno dovrebbe contattare il professionista per sapere se la trasmissione telematica è andata a buon fine.
È quanto affermato dalla Corte di cassazione che, con la sentenza n. 25530 del 6 luglio 2021, ha respinto il ricorso di un imprenditore accusato di non aver presentato la dichiarazione e di aver per questo evaso le imposte.
Pur in un «complesso e drammatico contesto, le banche hanno continuato a operare nonostante tutto, non si sono mai fermate» e hanno realizzato «straordinari sforzi» anche a supporto delle misure eccezionali «per evitare che il Covid travolgesse l’economia e l’occupazione»: lo ha sottolineato Antonio Patuelli, presidente dell’Abi, durante l’assemblea annuale dell’associazione svoltasi in streaming. Gli istituti hanno reso possibili operazioni finanziarie di massa per prevenire le crisi delle imprese, finora con diversi milioni di pratiche di moratoria e circa 2,3 milioni di prestiti nuovi o ampliati, più o meno garantiti, per oltre 200 miliardi di euro. «Un’opera colossale che continua, che deve continuare almeno fin quando la pandemia non sarà debellata, senza interrompere anzitempo queste iniziative che dovranno progressivamente diminuire solo dopo che la ripresa si sarà sviluppata», ha osservato Patuelli.
Con 38 appartamenti tutti gestibili da remoto. Poi sarà la volta di Milano
È un condominio intelligente. Pensato per i millennial e per i nativi digitali. Il primo mattone dell’Italia 4.0 verrà posato a Torino. Lì dove Red, una società del gruppo Maider, realizzerà un complesso smart rivolto agli under 40.

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  • Case, la media di morosità a quota 1.740 euro
Anche per il mercato degli affitti si può parlare di Long Covid. La pandemia sta avendo conseguenze rilevanti e destinate a trascinarsi nel tempo. Emerge da un’indagine commissionata da Facile.it a Emg different. I canoni non riscossi ammonterebbero negli ultimi 12 mesi a 1,3 miliardi, con 1,7 milioni di proprietari (il 39% del totale) che non hanno ricevuto almeno un canone e una media di morosità di 1.740 euro per inquilino inadempiente. Se l a causa della morosità quasi sempre deriva difficoltà lavorative dell’inquilino bisogna anche ricordare che per molti piccoli proprietari il reddito derivante dai canoni riveste un’importanza fondamentale per il budget familiare. In metà dei casi si è addivenuti a un accordo ma nel 21% i padroni di casa hanno avviato le procedure giudiziarie.

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  • Sace torna al Tesoro In arrivo il decreto per ricomprarla da Cdp
Si è sbloccato il percorso per riportare Sace nell’alveo del ministero dell’Economia. Sarebbe quasi alla firma la bozza di decreto ministeriale con cui il Tesoro ricomprerà la società di assicurazione dei crediti all’esportazione, versando tra 4 e 4,5 miliardi di euro in titoli del debito alla Cassa depositi e prestiti. Dieci anni fa, a ritroso, Sace fu comprata dalla Cdp al Tesoro, per 3,72 miliardi.

  • Finanza sostenibile, gli standard di Bruxelles per i green bond
A una settimana dall’attesa presentazione di un ambizioso pacchetto legislativo tutto teso al raggiungimento dei nuovi obiettivi climatici (noto con l’espressione Fit for 55), la Commissione Ue ha illustrato ieri un progetto di regolamento che introduce un nuovo standard di obbligazione verde. Il desiderio è di facilitare gli investimenti a favore dell’ambiente e contribuire ad accrescere il ruolo internazionale della moneta unica. In una conferenza stampa da Strasburgo, il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis ha spiegato che la transizione climatica ha bisogno di «350 miliardi di euro di nuovi investimenti all’anno». Di qui il desiderio di dotarsi di obbligazioni verdi. La commissaria agli affari finanziari Mairead McGuinness ha ricordato che «la deriva ambientale potrebbe mettere a rischio la stabilità finanziaria; ragione di più perché anche la finanza contribuisca alla lotta contro il cambiamento climatico».
  • Assicurazioni e rischi del settore