di Mattia Franzini
Semestrale positiva per Banca Mediolanum che ha registrato un utile netto pari in crescita del 79% a 268,7 milioni grazie al miglioramento di tutte le linee di ricavi. La raccolta netta record in prodotti gestiti ha contribuito a portare le commissioni ricorrenti a 698 milioni. A questo si aggiunge il ritorno al dividendo. Lo stop alla distribuzione delle cedole «non poteva continuare all’infinito», ha commentato Massimo Doris, ad di Banca Mediolanum. «Siamo contenti della decisione, avevamo già deliberato nel cda a febbraio e poi in assemblea che se non ci fossero stati divieti avremmo pagato le cedole a ottobre». E così «abbiamo iniziato le interlocuzioni con l’autorità di riferimento», per staccare 0,7533 euro per azione dopo gli 0,0267 euro di maggio per un totale di 0,78 euro (0,44 euro sull’esercizio 2020 e 0,34 euro sul 2019). Tornando ai conti, il margine da interessi è cresciuto del 15% a 129,9 milioni, grazie alle erogazioni alla clientela e al costo della raccolta retail più contenuto mentre il margine operativo è salito del 27% a 245,3 milioni con un patrimonio amministrato che ha raggiunto 102,2 miliardi (+20% rispetto al 30 giugno scorso). Quanto a Mediobanca, di cui Mediolanum è azionista con il 3,2%, i movimenti nell’azionariato per Doris implicano il riconoscimento di valore nella banca e «non posso che apprezzare questo fatto come azionista». L’ad ha sottolineato come non ci siano stati contatti né con Francesco Gaetano Caltagirone né con Leonardo Del Vecchio. (ri)produzione riservata)

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