GIURISPRUDENZA

Autore: M. F. Dotto e G. Granato
ASSINEWS 332 – luglio-agosto 2021        

Assicurare il rischio da diffamazione a mezzo stampa, e non solo, rappresenta, ancora oggi, un tema non ancora comple­tamente risolto nel panorama assicurativo italiano.

L’emergenza Covid-19 e le difficoltà riscontrate dall’alternarsi di forze politiche verificatosi negli ultimi anni, non hanno agevolato la concretizzazione di quelle proposte legislative, ad oggi rimaste in fase embrionale, che avevano ipotizzato di introdurre un vero e proprio obbligo di assicurazione per i giornalisti, che andasse a tutelare sia i danneggiati (soprattutto nelle ipotesi di condotte diffamatorie poste in essere da soggetti difficilmente solvibili come i free lance o i collaboratori esterni di giornali), sia i giornalisti stessi. Per non parlare della riforma della legge sulla stampa, risalente al 1948, che si trova ancora decisamente in alto mare.

Come è noto, in assenza di un obbligo di legge in tal senso, l’Ordine Nazionale dei Giornalisti offre, tramite diversi assicu­ratori, la possibilità ai propri iscritti (professioni e pubblicisti) di stipulare svariati servizi assicurativi a copertura dei danni involontariamente causati a terzi durante lo svolgimento dell’attività professionale.
Anche i giovani giornalisti, appena iscritti all’Ordine, bene­ficiano di una speciale offerta dal costo contenuto, mentre tutti gli altri possono scegliere i massimali più adeguati alla propria attività.

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