I CONSULENTI DI ROTHSCHILD HANNO IL MANDATO PER LA VENDITA DI ELBA ASSICURAZIONI
di Anna Messia
Entra nel vivo la partita per la ricerca della società target da fondere con Revo, la spac promossa da Alberto Minali e Claudio Costamagna, quotata all’Aim da fine maggio. Trovare investitori pronti a credere nell’iniziativa lanciata dall’ex amministratore delegato di Cattolica Assicurazioni non è stato difficile, con Vittoria Assicurazioni, Fondazione Cariverona e il riassicuratore Scor che si sono proposti come cornerstone investors, e 220 milioni di euro di capitali raccolti, oltre il target dei 200 milioni fissato inizialmente.

Ora è però arrivato il momento di scaricare a terra il piano di Minali, che punta molto sull’innovazione tecnologica nel settore assicurativo, partendo dall’individuazione della compagnia con cui realizzare la business combination. Un dossier destinato a diventare caldo in questi giorni visto che, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, in questi giorni i consulenti di Rothschild avrebbero ricevuto il mandato dalla compagnia fondata da Roberto Checconi (che detiene anche il 25% delle azioni), per trovare sul mercato eventuali pretendenti. Una partita che si incrocia con i piani di Revo, visto che tra i possibili target della spac Minali avrebbe individuato proprio la compagnia specializzata nel ramo cauzioni che tra i suoi azionisti ha anche Francesco Micheli (che ne controlla il 22% tramite la Micheli e associati), già fondatore di e-Biscom e ora presidente di Genextra. Una compagnia, con una profittabilità invidiabile, che potrebbe avere la dimensione e la specializzazione giusta per i piani di Minali.

Bisognerà però verificare l’allineamento anche sul fronte economico con gli attuali proprietari di Elba, che vorrebbero valorizzare la compagnia fino a 170 milioni di euro. Già anni fa, nel 2017, a farsi avanti era stati gli statunitensi d Liberty Mutual, che per accaparrarsi Elba erano stati pronti a mettere sul piatto 80 milioni di euro. L’affare era sfumato proprio su pretese ancora più alte, con gli azionisti che non avevano nessuna urgenza o necessità di vendere una compagnia che continua a fare utili.

Ora si riparte con le manovre, con un prezzo che nel frattempo sembra cresciuto, mentre Minali starebbe guardando anche altre possibili prede per realizzare i suoi piani. Non solo la Cf Assicurazioni, compagnia controllata da Tecnocasa, che tra l’altro al suo interno ha anche una compagnia Vita che Minali dovrebbe successivamente rivendere, visto che il suo progetto guarda esclusivamente al ramo Danni. Nel radar del manager sarebbe finita anche Ara 1857, compagnia specializzata nei rischi agricoli (Ara sta per Assicurazioni Rischi Agricoli), che ha avuto origine dalla società Vecchia Mutua Grandine ed Eguaglianza, fondata nel 1857 e guidata da Pier Ugo Andreini. (riproduzione riservata)

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