Il prodotto non prevede elementi di complessità ma i rendimenti attesi evidenziati nel Kid sono deludenti

di Fausto Tenini e Alessandro Lazzari * (Assinews)

Axa Mps Personal Life è un contratto di assicurazione sulla vita a prestazioni rivalutabili che, mediante il versamento di un premio unico e degli eventuali premi aggiuntivi, consente a ciascuna ricorrenza annuale di polizza, se l’assicurato è in vita, la liquidazione periodica delle rivalutazioni maturate nell’anno precedente. Si tratta quindi di un prodotto molto semplice, dove il punto di forza è rappresentato dallo stacco annuo della cedola, in base a quanto ha restituito al netto dei costi il motore finanziario sottostante. Che a sua volta non prevede elementi di complessità, in quanto la performance è totalmente imputabile all’andamento della gestione separata Mpv12. Il contraente ha comunque la possibilità di optare, in fase di sottoscrizione del contratto e a ciascuna ricorrenza annuale, per la capitalizzazione delle rivalutazioni annualmente maturate, anziché per lo stacco. Inoltre, la polizza è impreziosita da una garanzia aggiuntiva in caso di decesso per infortunio ed incidente stradale dell’assicurato. E’ peraltro prevista la garanzia del capitale investito, proprio per l’assenza del mark to market necessario se fossero invece presenti fondi interni o esterni legati al saliscendi dei mercati finanziari. Ma tale garanzia non si applicherà in caso di disinvestimento: le rivalutazioni riconosciute al contratto non potranno in alcun caso essere negative (tasso annuo minimo garantito pari allo 0%) e saranno liquidate al contraente a ciascuna ricorrenza annuale, mentre nella versione a capitalizzazione si consolideranno annualmente e saranno da considerarsi definitivamente acquisite dal contratto. La prestazione in caso di decesso dell’assicurato (garanzia principale) prevede la liquidazione ai beneficiari del capitale assicurato maggiorato degli interessi maturati tra l’ultimo anniversario di polizza e la data del decesso stesso. Ma è a disposizione anche un capitale aggiuntivo, in caso di morte da infortunio (garanzia complementare opzionale): che se avvenisse nei primi 10 anni di durata contrattuale consiste nel pagamento di un capitale aggiuntivo pari al premio unico versato alla stipula del contratto, con importo massimo di 100 mila euro. Mentre in caso di decesso causato da incidente stradale la compagnia liquiderà ai beneficiari un capitale pari al doppio del capitale aggiuntivo, con cap di 200 mila euro. Tra le opzioni contrattuali la possibilità di conversione del capitale in rendita; che potrà essere vitalizia, vitalizia reversibile, certa e successivamente vitalizia. E’ possibile impostare anche un piano di riscatti programmati a condizione che il capitale assicurato a scadenza non sia inferiore a 50 mila euro, come d’altronde è data facoltà di riscatto. Totale o parziale, in qualsiasi momento della durata contrattuale, dove nel secondo caso si potrà richiedere al massimo l’80% dei premi versati. Il contratto ha una durata di 10 anni e il premio unico deve essere di almeno 20.000 ma non oltre 2,5 milioni di euro. La garanzia complementare infortuni (opzionale) prevede invece un premio extra pari all’1,50% del capitale aggiuntivo. Il motore finanziario adotta, come sempre accade per tale tipologia di investimenti, una politica che mira alla conservazione del capitale affiancata alla ricerca di performance assolute nel medio-lungo termine. Nel 2020 il rendimento lordo della gestione separata Mpv12 si è però fermato poco sotto il 2%. Da cui i valori attesi poco allettanti in termini di rendimenti attesi evidenziati nel Kid, sul periodo di detenzione raccomandato di soli tre anni. I costi di ingresso necessitano evidentemente di più anni per essere ammortizzati, ed infatti nei tre anni di proiezione anche lo scenario di mercato migliore evidenzia una perdita media annua dello 0,36%, in linea a tutti gli altri scenari possibili di mercato. (riproduzione riservata)

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