Una ricerca di Kaspersky realizzata sulla base di interviste condotte su un campione di 8 mila persone di nove Paesi europei mostra come per la maggior parte degli italiani la libertà vale più della privacy

Secondo una ricerca realizzata da Kaspersky, specializzata nella produzione di software progettati per la sicurezza informatica, una larga maggioranza di cittadini italiani è disposta a cedere dati personali pur di acquisire una maggiore libertà di movimento.

Parliamo dell’80% del campione di cittadini italiani che hanno detto ai ricercatori di Kaspersky di essere disposti a cedere gran parte della loro privacy, sotto forma di informazioni personali e sensibili in accordo al Green Pass, pur di acquisire maggiore libertà di accesso alle attività quotidiane. La possibilità di tornare a viaggiare all’estero è il motivo che spingerebbe il 36% degli italiani a condividere i propri dati sanitari, seguito dalla possibilità di tornare nei bar o nei ristoranti (23%) e di partecipare a grandi eventi (24%).

Ricominciare a frequentare i centri commerciali dopo la pandemia non sembra invece interessare molto i connazionali: solo il 22% degli intervistati l’ha inserita tra le motivazioni per fornire informazioni personali. L’Italia è tra le nazioni maggiormente preoccupate del modo in cui vengono gestiti i dati individuali.

Se il 98% dichiara che la privacy è un argomento importante, solo il 63% degli italiani ritiene di avere effettivamente il controllo sulle organizzazioni che vi hanno accesso. Parallelamente, l’85% degli intervistati è preoccupato che i propri dati possano cadere nelle mani sbagliate nei prossimi due anni. La ricerca di Kaspersky è stata realizzata sulla base di interviste condotte su un campione di 8 mila persone di nove Paesi europei.

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