di Silvia Valente
La priorità è estendere la tutela assicurativa ai 3 milioni di lavoratori italiani che non ne hanno ancora diritto. Tra questi i medici di famiglia e i medici liberi professionisti, che, seppur particolarmente esposti al Covid, non hanno avuto garanzie. Questa la posizione espressa ieri dal presidente dell’Inail Franco Bettoni nel corso della presentazione della Relazione annuale a Montecitorio. Nel 2020 sono calate le denunce di infortunio sul lavoro (-11%) e gli infortuni riconosciuti (- 9,7%), ma i casi mortali sono cresciuti di oltre il 27%. Un aumento definito «preoccupante» dal ministro del Lavoro Andrea Orlando.

La pandemia ha influito sui dati infortunistici, ha precisato Bettoni: un quarto delle denunce di malattia riguarda contagi da Covid sul lavoro; il rischio di incidenti fuori dall’azienda è diminuito a causa dei rallentamenti produttivi; un terzo dei decessi annuali è collegabile al Coronavirus. La peculiarità del momento storico è stata sottolineata anche da Orlando, che si è soffermato sulla funzione del vaccino: la collettività riesce così a dare protezione a ogni singolo e in particolare a chi lavora. Il bilancio infortunistico resta alto, quindi, dice Bettoni, non è sufficiente indignarsi, bisogna agire. Serve una vera riforma di revisione dell’assicurazione sul lavoro, rilancia Orlando. Da parte sua l’Inail imporrà controlli più stringenti. D’altronde, come ha puntualizzato il ministro, non possono essere più tollerati cali di attenzione o sviste sulla sicurezza lavorativa. Inoltre l’istituto punterà sulla prevenzione dei sinistri, incrementando i fondi per i bandi Isi, finanziamenti alle pmi per investire in sicurezza sul lavoro. E si impegnerà per garantire un indennizzo per danni all’integrità psicofisica del lavoratore, anche con un’invalidità inferiore al 6%. Per migliorare il sistema è però necessario, secondo il presidente dell’Inail, il coinvolgimento della società. Il primo passo deve essere un patto per la sicurezza tra istituzioni e parti sociali. Nondimeno fondamentale è la creazione di una cultura della sicurezza attraverso sensibilizzazione, formazione e informazione di lavoratori e imprese. (riproduzione riservata)
Fonte: logo_mf