Le compagnie di assicurazione tedesche sono ottimiste sul futuro. La pandemia ha portato a meno richieste di risarcimento e più utili, oltre a una maggiore digitalizzazione. Tra gli intermediari, invece, la fiducia in tempi migliori è largamente assente. E’ quanto emerge da uno studio di Sopra Steria e dell’Istituto F.A.Z.

L’umore è buono in gran parte del settore assicurativo. Tre decision maker su quattro si aspettano che il settore assicurativo si sviluppi almeno quanto l’economia nel suo insieme entro il 2023. Il 41% si aspetta uno sviluppo ancora migliore.

Questa è la conclusione dello studio di Sopra Steria SE e F.A.Z.-Institut für Management-, Markt- und Medieninformationen GmbH. Il rapporto è stato compilato con l’aiuto di un sondaggio online condotto da Mo’web GmbH. In aprile, 108 dirigenti del settore assicurativo hanno risposto alle domande.

Inoltre, sono state condotte interviste telefoniche con Michael Diener, membro del consiglio direttivo della Neue Rechtsschutz-Versicherungs-Gesellschaft AG, il Dr. Matthias Uebing, fondatore e membro del consiglio direttivo della Mailo Versicherung AG, e Guido Leber, direttore di divisione per la strategia di gruppo e aziendale nel gruppo Alte Leipziger/Hallesche.

assicuratori

Le grandi e medie compagnie di assicurazione in particolare sono fiduciose. Questo ottimismo si basa su indici di perdita più bassi durante il blocco legato alla pandemia, spiegano gli autori dello studio.

Inoltre, molti assicuratori hanno utilizzato il tempo per ampliare le misure di digitalizzazione. Si aspettano effetti positivi dalle app per i clienti, dalle video chat e dai self-service tramite portali online per i clienti. La maggioranza si aspetta anche effetti di recupero.

Al contrario, l’umore tra gli intermediari è più sommesso, specialmente tra gli agenti monomandatari più piccoli. Solo uno su cinque di loro crede in un migliore sviluppo degli affari nei prossimi due anni rispetto all’economia generale.

“Gli intermediari più piccoli stanno lottando più dei grandi broker con il passaggio alla consulenza online a seguito della pandemia. Le misure di sostegno alle vendite dei loro fornitori di prodotti avranno effetto solo a medio termine e avranno un impatto positivo sul sentimento”, dice.

La digitalizzazione sta diventando il tema dominante
Nonostante il loro ottimismo, gli assicuratori continuano ad affrontare le sfide legate alla pandemia. Questo è affermato da due intervistati su tre. A causa di nuove forme di lavoro come l’home office e la consulenza video, questioni come la sicurezza e la protezione dei dati si stanno spostando sempre più in primo piano per loro, mentre le domande sui bassi tassi d’interesse, la regolamentazione o i costi stanno passando in secondo piano.

La pressione per sostituire i cosiddetti computer mainframe con il moderno cloud computing IT sta aumentando, riferisce Kai-Uwe Reiter, Head of Insurance Consulting di Sopra Steria. Tuttavia, c’è un “vero problema socio-demografico”, poiché gli sviluppatori con competenze nei sistemi e linguaggi di programmazione obsoleti sono sempre più carenti.

I budget IT non sono sufficienti per un nuovo inizio nell’area
Il legacy IT sta mettendo i freni all’innovazione e alle aree di business digitali di cui c’è molto bisogno. Secondo lo studio, solo un terzo del budget IT annuale è disponibile per questo scopo. “È troppo poco per rimanere competitivi”, ha detto Reiter.

Per guadagnare tempo, molti assicuratori stanno attualmente facendo un passo intermedio e spostando il loro software legacy in un ambiente cloud – rinunciando a opportunità strategiche.

A suo parere, una leva di efficienza sottovalutata è che gli assicuratori stanno integrando meno processi di business nei propri sistemi IT, ma li stanno acquistando sempre più da piattaforme. “Gli assicuratori sono quindi in una posizione molto più forte e veloce di prima per offrire prodotti e processi su misura per i loro clienti”, dice.

La sostenibilità ha (ancora) poca rilevanza
Il tema della sostenibilità non è attualmente in cima all’agenda degli intervistati. Solo il 20% considera l’integrazione dei criteri ESG un compito prioritario. Inoltre, la maggioranza considera l’influenza dell’industria piuttosto bassa. Solo il 16% crede che gli assicuratori avranno un ruolo significativo nel fermare il cambiamento climatico in futuro.

Per Reiter, tuttavia, questa è un’istantanea nel tempo. Egli presume che il tema della sostenibilità diventerà significativamente più rilevante per gli assicuratori quest’anno.

Nel 2020, secondo i dati preliminari della GDV, il settore ha registrato un aumento dei premi di 1,2 miliardi di euro a 220,1 miliardi di euro. Per il 2021, ci potrebbe essere un aumento dei premi di oltre il due per cento se la campagna di vaccinazione ha successo.

Gli intervistati hanno espresso l’aspettativa che l’avanzamento della digitalizzazione faciliterà la vita dei clienti e porterà a una massiccia riduzione dei costi. In particolare nella gestione dei sinistri, si è visto un grande potenziale di risparmio. Gli assicuratori erano ancora esitanti nel cooperare con le insurtech.