Si chiude l’era delle direttive contro il denaro sporco. In arrivo un regolamento europeo antiriciclaggio. Le definizioni armonizzate saranno direttamente applicabili negli stati membri. Ad esempio, la definizione delle entità obbligate a rispettare la disciplina o gli obblighi di adeguata verifica della clientela non dovranno essere più recepiti dal legislatore nazionale. Fino ad oggi, infatti, il passaggio dai parlamenti dei 27 stati membri ha creato una disomogenea applicazione del sistema antiriciclaggio, creando falle nel sistema. A novembre 2020, quindi, il Consiglio europeo aveva discusso e approvato le proposte della commissione per creare un corpus unico di norme che contenga definizioni armonizzate, la disciplina di una autorità Ue e un meccanismo di coordinamento a sostegno delle unità di intelligence finanziaria degli stati membri.

Le proposte sarebbero già dovute giungere nel primo trimestre del 2021, ma, ritardate a causa della pandemia, sono attese a luglio. Ma anche la creazione di una autorità antiriciclaggio europea è in un punto di arrivo, e l’Italia si è candidata per ospitarla a Roma o Napoli. La responsabilità dell’autorità di vigilanza Ue sarà limitata in base a dei criteri di rischio, ma potrebbe anche intervenire in situazioni eccezionali e subentrare alle autorità di vigilanza nazionali se queste non riuscissero a garantire una vigilanza adeguata. Il nuovo organismo europeo potrebbe condurre ispezioni generali, comprese ispezioni in loco «congiuntamente con l’autorità di vigilanza nazionale», nonché impartire istruzioni dirette o imporre sanzioni.

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