Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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A piccoli passi, ma si procede. Il delicato dossier Borsa Italiana spa continua a essere sui tavoli del governo italiano e di quello di banche d’affari e nuovi potenziali investitori nazionali. Perché come già più volte evidenziato da questo giornale, l’esecutivo giallorosso sta lavorando per un rientro in patria della società che gestisce il listino di Piazza Affari (Mts compreso in particolare).
Tutto ruota attorno al deal miliardario (27 miliardi di dollari) London Stock Exchange-Refinitiv: acquisizione che è all’attenzione della Commissione Europea. Dal merger nascerà un colosso dei mercati e del trading che potrebbe spingere l’istituzione continentale a porre paletti, a partire dalla cessione di asset, quali per l’appunto Borsa Spa. Tanto più che l’operazione si inquadra all’interno degli accordi tra Inghilterra ed Europa sulla Brexit. Da qui l’interesse del governo Conte, che sarebbe pronto a fare ricorso anche all’esercizio del golden power.
La Fondazione Allianz Umana Mente ha presentato il Bilancio di Missione 2019, che espone il resoconto delle attività svolte e degli obiettivi raggiunti. Lo scorso anno l’attività della fondazione costituita nel 2001 (principale strumento della responsabilità sociale d’impresa del gruppo Allianz in Italia) si è sviluppata su cinque aree di intervento: inserimento lavorativo, agricoltura sociale, arte e cultura, sport e, infine, educazione e sostegno all’istruzione.
«Porteremo valore ai soci di Cattolica e faremo crescere le quotazioni del titolo in borsa». Lo promette Marco Sesana, amministratore delegato e country manager in Italia di Generali, gruppo che è pronto a sottoscrivere 300 dei 500 milioni dell’aumento di capitale che Ivass ha chiesto a Cattolica per risollevare il Solvency II. Alle critiche di chi sostiene che il rischio è di scomparire all’interno del colosso Generali, il manager risponde che l’intenzione «è invece di valorizzarne nel lungo periodo la presenza a Verona e il brand Cattolica», che è «un elemento distintivo, con un valore molto forte». Intanto il countdown per l’assemblea di Cattolica, che il 31 luglio dovrà votare la trasformazione in spa dell’unica compagnia assicurativa cooperativa quota a Piazza Affari, è iniziato. E il clima si sta surriscaldando. L’operazione ha ricevuto il sostegno di associazioni di categoria, agenti e sindacati, ma nei giorni scorsi un gruppo di soci ha presentato ricorso al tribunale di Venezia nel tentativo di sospendere la delibera del 27 giugno che ha dato disco verde all’aumento, aprendo di fatto all’ingresso di Generali, che con la sottoscrizione di 300 milioni diventerà azionista di Cattolica con il 24,4%. Per Sesana dell’operazione beneficieranno tutti i soci.
L’Ivass ha approvato le delibere dell’assemblea straordinaria di Cattolica Assicurazioni che lo scorso 27 giugno ha dato il via libera all’aumento di capitale di 500 milioni che apre all’ingresso di Generali nel capitale della compagnia. Una manovra chiesta dallo stesso istituto di controllo per aumentare il Solvency II dell’assicurazione veronese, sulla quale pende il ricorso di un gruppo di soci dissidenti che nei giorni scorsi hanno chiamato in causa il Tribunale di Venezia perché a loro dire la delibera presenta «innumerevoli vizi»: un’informativa inadeguata, una tardiva e scarsa comunicazione che ha impattato il voto e una limitazione del diritto di opzione non adeguatamente motivata.
Per consentire al settore assicurativo di contribuire al rilancio dell’economia italiana (facendo leva sui 900 miliardi di euro di investimenti) e fornire sostegno a famiglie e imprese nel mondo del post-Covid servono interventi normativi europei e nazionali. Lo ha sottolineato il presidente di Ivass e direttore generale di Bankitalia Daniele Franco nel corso del convegno web Itinerari Previdenziali. «Il principale snodo è Solvency II, attualmente in fase di revisione», ha spiegato Franco, ma serve anche: «un rafforzamento della cooperazione tra settore pubblico e privato nella gestione dei rischi, in particolare per quelli di portata catastrofica; innovazioni nei prodotti e nei processi; utilizzo di nuove tecnologie e sviluppo della cultura assicurativa».

«È nostra intenzione estendere le tutele Inail anche ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta e ai medici di assistenza territoriale. A questo fine, è in corso un’interlocuzione tra lo stesso Inail e l’Enpam per capire quali possano essere le condizioni per provvedere all’estensione». È quanto affermato dal sottosegretario al lavoro Stanislao Di Piazza che ieri in commissione lavoro alla Camera dei deputati ha risposto a una serie di interrogazioni. In particolare, l’interrogazione della deputata Giannone ha evidenziato come ci sia una disparità di trattamento per i medici e gli infermieri liberi professionisti che non potranno godere di risarcimenti in caso di contrazione del virus sul posto di lavoro. Il sottosegretario ha quindi riposto che, proprio in conseguenza del diffondersi del virus, si stia lavorando per estendere le tutele al più alto numero di operatori sanitari possibili. In primis a medici di famiglia, pediatri di libera scelta e medici di assistenza territoriale, per i quali è già in corso un’interlocuzione per estendere le tutele assicurative.
  • Fondazione Allianz si racconta col Bilancio di Missione 2019
La Fondazione Allianz Umana Mente presenta il Bilancio di Missione 2019 e trasforma in storytelling (forma di racconto) il resoconto delle attività svolte e degli obiettivi raggiunti nel corso del 2019. Testimonianze, immagini di forte impatto e un video sono i suoi capisaldi. «Il Bilancio di Missione della Fondazione Allianz Umana Mente rappresenta un caposaldo su cui fondiamo la relazione con i nostri stakeholder e l’occasione per condividere i passi compiuti e i risultati raggiunti», ha dichiarato Maurizio Devescovi, direttore generale di Allianz spa e presidente della Fondazione Allianz Umana Mente. «Le pagine che lo compongono ci guidano alla scoperta dei numerosi progetti che abbiamo realizzato lo scorso anno per perseguire la missione sociale della nostra Fondazione: migliorare la qualità di vita delle fasce più deboli della nostra società». Costituita nel 2001, la Fondazione Allianz Umana Mente rappresenta il principale strumento della responsabilità sociale d’impresa del gruppo Allianz in Italia e si dedica, in particolare, a due ambiti di intervento: la disabilità e il disagio minorile e giovanile.

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  • Generali, Cattolica al test della trasformazione in Spa
Per Cattolica Assicurazioni e per i suoi soci la data del 31 luglio, in ogni caso, è un momento di svolta. La decisione di cambiare lo statuto e diventare una società per azioni segna un passaggio storico per la compagnia di Verona. Ed è per questo che più si avvicina la data, più la tensione da parte di alcuni azionisti cresce. La partita del voto capitario è talmente forte che per le banche popolari è stata necessaria una legge. Cattolica, unica coop assicurativa quotata, compirà il passaggio autonomamente. Ma è un passaggio obbligato per portare a termine il maxi aumento di capitale da 500 milioni. A fine giugno è stato raggiunto un accordo con le Generali che prevede l’adesione del Leone al maxi aumento di capitale imposto a Cattolica dall’Ivass, per circa 300-350 milioni sui 500 milioni richiesti alla società e approvato dall’assemblea del 27 giugno. Che cosa accadrebbe se i soci di Cattolica decidessero di bocciare la trasformazione? Lo scenario appare improbabile ma in quel caso cadrebbe la condizione del Leone e i 350 milioni sfumerebbero. Ma la richiesta di aumento viene dall’Ivass, l’autorità di controllo guidata da Daniele Franco. Che ha imposto la scadenza del 30 settembre per trovare i fondi. Altrimenti potrebbe anche scattare il commissariamento della compagnia, che in questi ultimi anni ha vissuto molti travagli sotto il profilo della governance. Dal canto loro le Generali, presenti a Verona con la controllata Das, hanno più volte sottolineato la natura collaborativa dell’operazione ed evidenziato, la volontà di mantenere il marchio, la vicinanza ai territori e alle comunità.
  • Fondazione Allianz, pubblicato il bilancio di missione
La Fondazione Allianz umana mente ha presentato il bilancio di Missione 2019, che espone il resoconto delle attività svolte e degli obiettivi raggiunti nel corso del 2019. Cinque le aree di intervento: inserimento lavorativo, agricoltura sociale, arte e cultura, sport ed educazione.

  • Case, prezzi in calo del 2,6% Spariti 2 milioni di acquirenti
  • Mutui in calo sino al 20% Impennata delle surroghe
Calano i mutui. Crescono le surroghe. La cassa integrazione che ha tagliato – drastica – i redditi di molte famiglie e che oggi c’è e prima o poi finirà. Il posto di lavoro che rischia di saltare (e se è precario è magari già saltato). L’incertezza sull’occupazione e sul reddito si riflettono direttamente sulle famiglie e sul loro investimento principale a medio-lungo termine: l’acquisto di casa. Tra gli effetti diretti del post-covid, è già evidente il calo della domanda di mutui. Nomisma prevede, infatti, per l’anno in corso un forte deficit rispetto all’erogazione dei mutui. E delinea tre scenari. Tutti con il segno meno.
  • Una Pmi su tre a rischio liquidità Servono tra 25 e 37 miliardi
La lenta ripresa messa a segno dalle piccole e medie imprese fino alla fine 2019 e il conseguente rafforzamento della loro solidità finanziaria e dei profili di resilienza, potrebbero non bastare per reggere l’urto del Covid-19. Lo choc è senza precedenti e rischia di tradursi in contrazioni dei ricavi del 12,8% quest’anno, con un recupero insufficiente (11,2%) nel 2021. Al posto del tendenziale progresso dei fatturati che era previsto prima della pandemia, ora siamo di fonte a una perdita potenziale di 227 miliardi nel biennio 2020-2021, che potrebbero salire a 300 miliardi nell’ipotesi più pessimistica di una ripresa dei contagi. È quanto emerge dal nuovo Rapporto regionale PMI 2020, realizzato da Confindustria e Cerved, in collaborazione con SRM-Studi e Ricerche per il Mezzogiorno.

  • Coronavirus: conto da almeno un miliardo di euro per la Ligue 1
In uno studio commissionato dal sindacato dei club della Premier League, EY stima il calo delle entrate a 1 miliardo nelle stagioni 2019-2020 e 2020-2021. EY stima il numero di posti di lavoro “a rischio” nel settore tra 3.400 e 8.000.
  • Aumento delle tariffe in vista  per l’assicurazione malattia e i piani pensionistici
I broker assicurativi si sono rimboccati le maniche. Le trattative tra assicuratori e
aziende su contratti sanitari entreranno nel vivo dopo l’estate e si annunciano molto dure. Perché in un momento in cui molte aziende sono indebolite dalla la crisi, gli assicuratori, già sotto pressione prima della pandemia Covid-19, stanno anticipando gli aumenti dei tassi.