Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Le infrastrutture sono un investimento strategico per i fondi pensione, ma nel caso di Autostrade il loro coinvolgimento è complicato dal fatto che la normativa non consente un acquisto diretto di singole imprese. Un ostacolo superabile però: per la discesa in campo dei fondi pensione nel riassetto Aspi basterebbe creare un fondo ad hoc ma intanto, proprio in questi mesi, i fondi negoziali sono già in azione per sostenere il sistema economico italiano. Anche in questo caso al fianco di Cassa Depositi e Prestiti, e non sono state trascurate le infrastrutture. Si tratta del progetto fortemente voluto da Giovanni Maggi, appena rieletto alla presidenza di Assofondipensione, che al centro del programma per il prossimo triennio ha messo la spinta alla crescita delle adesioni alla previdenza di secondo pilastro, ma non trascura neppure un uso più efficiente dei 56 miliardi di patrimonio che già oggi i fondi gestiscono.
Cade anche l’ultimo ostacolo all’offerta pubblica di scambio lanciata da Intesa Sanpaolo su Ubi, partita il 6 luglio e aperta fino al 28 luglio. Ieri l’Antitrust ha concesso il via libera all’operazione, condizionato alla cessione di oltre 500 sportelli. L’autorità alla concorrenza presieduta da Roberto Rustichelli ha chiesto alla banca offerente di aumentare gli impegni per risolvere le preoccupazioni emerse in corso d’istruttoria dell’operazione «riguardo ai possibili effetti anticoncorrenziali». In particolare, Intesa Sanpaolo dovrà cedere «oltre 500 sportelli bancari, numero ben superiore a quanto offerto originariamente. Le cessioni si dovranno realizzare nelle aree geografiche in cui si registrano le maggiori criticità concorrenziali e saranno rivolte a uno o più operatori indipendenti in grado di disciplinare la nuova entità post merger», hanno chiarito dall’autorità.

Nel lontano 1989 chi scrive gelò i colleghi del gruppo di studio nominato dal Segretario generale dell’Onu per definire uno standard globale di prevenzione contro le catastrofi ambientali (Un-Idndr) quando mostrò loro che la probabilità di riuscire a convincere le nazioni ad applicare la prevenzione stessa era molto ridotta. Frank Press, geofisico, autorevole presidente della statunitense National Academy of Science e del gruppo, sobbalzò: «proprio lei ha perfezionato un modello che dimostra la razionalità di spendere 1 in prevenzione per risparmiare 10 in caso di disastro».
«Cattolica, come riconosciuto recentemente anche dall’agenzia di rating Standard & Poor’s, è sana e solida nei suoi fondamentali industriali e patrimoniali, tanto da confermare il target del risultato operativo fra 350 e 375 milioni di euro per il 2020»: lo scrive il presidente Paolo Bedoni in una lettera ai soci in vista dell’assemblea del 31 luglio. Tuttavia, prosegue Bedoni, «la crisi economica e finanziaria conseguente al Covid-19 ha evidenziato la necessità, dettata anche con precisa tempistica da Ivass, di rafforzare in tempi rapidi il nostro patrimonio. La sopravvenuta situazione ha indotto il consiglio di amministrazione a valutare diverse opzioni per tutelare la nostra società, in un contesto in cui non possiamo ignorare i rischi di scalate ostili o aggressive o ancor peggio di attacchi speculativi che potrebbero, in entrambi i casi, mettere in discussione la nostra storia e i nostri valori, sempre nel principale obiettivo di preservare l’impresa e di tutelare i soci, gli azionisti e i dipendenti»

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  • Lo scempio del paesaggio presenta il conto E il monte sfregiato frana su Palermo
Monte Cuccio sotto al cielo blu sovrasta lo scempio, nel silenzioso day-after del temporale «eccezionale» che ha travolto Palermo. Una parte del monte lacerato dall’incuria, dall’abusivismo, dagli incendi dolosi, dalla scarsa manutenzione del torrente che lo attraversa, è venuta giù. Proprio nel giorno in cui la pioggia irruenta sconvolgeva una piccola porzione di Palermo. La frana è caduta su via Bellavista, la strada che si arrampica su Monte Cuccio, luogo del cuore dei palermitani ormai devastato dall’ultimo rogo doloso proprio due mesi fa. La natura indebolita e senza più spazi si è ripresa il territorio devastando tutto. Il muro di recinzione di una villa vicino al torrente è stato abbattuto, in un’altra sono arrivati due cassonetti dentro al giardino spinti dal fiume ingrossato da fango, pietre e tronchi di alberi. L’asfalto si è sollevato ripiegandosi su se stesso, ai lati cumuli di terra si innalzano davanti ai cancelli delle case. Una residente guarda la sua auto incredula.
  • Via libera dell’Antitrust all’offerta Intesa su Ubi
Una decina di giorni in anticipo l’Antitrust autorizza l’offerta di scambio di Intesa Sanpaolo su Ubi, chiedendo però la vendita di una ventina di sportelli in aggiunta ai 532 che l’offerente s’era impegnato a cedere alla rivale Bper per rispettare la concorrenza bancaria. Le misure sono, comunque, state ritenute «idonee a rispondere alle criticità concorrenziali analizzate». Per ripristinare la concorrenza in caso di fusione, quindi, il nuovo polo dovrà perdere peso, soprattutto nelle aree più critiche, localizzate dal Garante nelle province di Bergamo, Brescia, Macerata, Varese, Ancona, sia per quanto riguarda la raccolta (depositi e risparmio) che per i crediti. L’Antitrust ha chiesto chiarezza e certezza sui rimedi. Se Intesa, ad esempio, non riuscisse a far vendere gli sportelli a Ubi, l’Antitrust ha chiesto che sia la banca offerente a vendere proprie filiali, per un ammontare «almeno equivalente». Se poi Bper si sfilasse, Intesa dovrebbe trovare un compratore «indipendente e qualificato» per le filiali eccedenti. Tutto «entro e non oltre» una data non resa nota, ma stimabile in circa un anno da oggi.
  • Morelli, ex Mps sale ai vertici del gruppo Axa
L’ex ad di Mps Marco Morelli è stato nominato presidente esecutivo di Axa Investment Managers (Axa Im) e membro del Comitato di Gestione Axa. Lavorerà a Parigi dal 14 settembre, e riferirà all’ad del gruppo Thomas Buberl. Nell’occasione, e dopo 30 anni, Gerald Harlin, vice ad di Axa e a capo di Axa Im (il braccio del risparmio gestito dell’assicuratore francese, che ha 804 miliardi di euro di masse a fine marzo e opera in 21 Paesi) ha annunciato il ritiro a settembre. «Sono molto felice che Marco si sia unito ad Axa. I suoi 36 anni di esperienza nel settore bancario e nei servizi finanziari, la vasta conoscenza dei mercati europei e la riconosciuta leadership saranno asset chiave per sviluppare ulteriormente Axa Im», ha detto Buberl.

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  • Intesa-Ubi, sì condizionato dell’Antitrust all’offerta
L’Antitrust ha deciso: l’Ops di Intesa Sanpaolo su Ubi può avere seguito, anche se dovrà rispettare la condizione di cedere oltre 500 sportelli. È un numero — spiega l’Antitrust presieduta da Roberto Rustichelli nella nota diffusa ieri a Borsa chiusa — «ben superiore a quanto offerto originariamente. Le cessioni si dovranno realizzare nelle aree geografiche in cui si registrano le maggiori criticità concorrenziali e saranno rivolte a uno o più operatori indipendenti in grado di disciplinare la nuova “entità post merger”». Per Intesa — che ha già ottenuto le autorizzazioni di Bce, Ivass e Consob — è comunque un punto importante a favore. Le condizioni corrispondo a quelle proposte nel corso dell’istruttoria. La banca guidata da Carlo Messina ha già raggiunto un accordo con Bper Banca per la cessione di 532 filiali (elevate dalla originaria forchetta di 400-500) e dei relativi rapporti assicurativi a Unipol, primo socio di Bper con il 20%. L’Ops — cui a ieri aveva aderito il 3,28% con lo 0,179% conferito da Fondazione Cr Firenze (socia storica di Intesa Sanpaolo) — si concluderà il 28 luglio. Bisognerà vedere se Intesa — assistita da Mediobanca e dallo studio Pedersoli — centrerà l’obiettivo del 66,7% così da poter dominare l’assemblea straordinaria e procedere quindi alla fusione, o se si fermerà solo sopra il 50,1%. La parola adesso è tutta dei soci di Ubi. Oggi si riunisce la Fondazione Banca del Monte di Lombardia, azionista al 3,9% e componente del patto di consultazione Car che raccoglie il 19% circa del capitale. Chi invece ha già deciso di aderire è la compagnia Cattolica, che ha l’1% ed è membro del Car.
  • Morelli a capo dei fondi di Axa
Marco Morelli, già ceo di Mps, passa alla compagnia francese Axa. Da settembre sarà a Parigi come presidente esecutivo di Axa Investment Managers (che ha 804 miliardi di masse in gestione) e nel management committee di Axa.
  • Prima Assicurazioni: premi +94%
Primo semestre 2020 con risultati in forte crescita per Prima Assicurazioni. La tech company che opera come agenzia assicurativa specializzata in polizze auto, moto e furgoni registra nei primi sei mesi dell’anno 115,1 milioni di euro di raccolta premi, in aumento del 94% rispetto ai 59,3 milioni dello stesso periodo del 2019. Prima Assicurazioni ha superato i 700 mila clienti attivi a giugno.

  • Morelli executive chairman Axa Im
Marco Morelli, fino alla primavera scorsa ad di Mps, è stato nominato executive chairman di Axa Investment managers (Axa Im) e membro del Comitato di gestione Axa. Come precisa una nota, Morelli riferirà all’ad del gruppo Axa, Thomas Buberl e assumerà l’incarico il 14 settembre. Axa Im, che è controllata al 100% da Axa, ha 804 miliardi di asset in gestione a fine marzo 2020, una raccolta di 13 miliardi.

  • L’ex capo del Monte Paschi assumerà la direzione di AXA IM
Marco Morelli succederà a Gérald Harlin alla guida di AXA IM, la filiale di gestione patrimoniale dell’assicuratore francese. Gérald Harlin – in procinto di andare in pensione – aveva ha preso le redini di AXA IM nell’ottobre 2019 per sostituire Andrea Rossi. Lascerà il gruppo alla fine di settembre. Marco Morelli è stato fino allo scorso maggio direttore
generale del Monte dei Paschi di Siena, dopo essere stato ceo per l’Italia da Bank of America.
  • Il futuro “poliziotto” assicurativo si dimette da CNP Assurances
CNP Assurances ha annunciato giovedì le dimissioni di Jean-Paul Faugère dalla sua posizione di direttore e di Presidente del Consiglio di Amministrazione per la sua candidatura alla carica di Vice Presidente della ACPR, l’Autorità di vigilanza delle Assicurazioni.  In un’audizione davanti ai parlamentari, Jean-Paul Faugère si era impegnato a dimettersi da questo incarico, se nominato. La proposta del suo successore è prevista per il 31 luglio.

Handelsblatt

 

  • R+V-Versicherung: in crescita i premi, si concentra sulle assicurazioni sulla vita
La crisi Coronavirus sta guidando anche la digitalizzazione alla R+V. C’è più consulenza video e la firma digitale viene utilizzata più spesso.
R+V-Versicherung registra un notevole aumento della raccolta premi. “In aprile abbiamo avuto un calo di produzione fino al 40%”, ha dichiarato Norbert Rollinger, Presidente del Consiglio di amministrazione, alla Deutsche Presse-Agentur di Wiesbaden. “Eravamo già preoccupati per questo”. Tuttavia, ha aggiunto che il primo semestre dell’anno si è sviluppato nel complesso molto positivamente, anche grazie ai buoni dati dei mesi precedenti l’inizio della pandemia.