Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Ieri la Commissione Europea è tornata a consigliare l’uso dei pagamenti digitali come strumento utile per contrastare la diffusione del Covid. Tra le best practice chieste ad assicurazioni e banche per dare soccorso ai cittadini colpiti dal virus, la Commissione ha indicato anche «l’uso di pagamenti senza contanti anche attraverso il miglioramento dell’accessibilità al digitale pagamenti al dettaglio». Strumenti utili per ridurre i rischi di contagio, ovviamente stando attenti a tutelare le fasce più deboli che continuano a usare banconote, hanno sottolineato da Bruxelles e il legislatore italiano proprio in questi giorni sta attuando una serie di interventi che si muovono nel solco tracciato dalla Commissione: nel decreto Rilancio è stato approvato un emendamento che istituisce un fondo di 10 milioni per il 2021, in aggiunta al credito d’imposta del 30%, per compensare il costo delle commissioni sull’uso dei Pos favorendo quindi forme di pagamento elettronico. «Azioni utili», sottolineano dall’Associazione Italiana Prestatori Servizi di Pagamento ma per una svolta che avvicini l’Italia agli altri Paesi europei dove i pagamenti elettronici sono predominanti è indispensabile «istituire un tavolo permanete di esperti al ministero dell’Economia», aggiunge il presidente Maurizio Pimpinella.

Per l’87,9% degli italiani l’agricoltura sarà il motore per la ripresa dalla pandemia da coronavirus. Il comparto consentirà la creazione di nuovi posti di lavoro e offrirà nuove opportunità di fare impresa, anche ai giovani. Il trend è generalizzato lungo lo Stivale: la pensano così l’87,5% dei residenti nel Nordovest, l’88,2% nel Nordest, l’85,6% nel Centro e l’89,5% nel Sud-Isole. Il dato emerge dal primo report condotto dall’Osservatorio sul mondo agricolo di Enpaia e Censis, dal titolo: «Il valore dell’agricoltura per l’economia e la società italiana post Covid-19», che ItaliaOggi è in grado di anticipare. Oggi lo studio sarà al centro di un webinar (dalle ore 11,00) sul canale youtube Ital TV. Ne emerge una nuova, elevata, social reputation del primario. Il settore era divenuto sinonimo di arretratezza e lavoro ingrato nelle narrazioni positiviste del primo ‘900, a vantaggio del comparto industriale e della spinta all’urbanizzazione.

Danno causato dal difensore

Un danno può essere ascritto al difensore tributario nel caso in cui la sua condotta paia la probabile causa della sua causazione. Lo afferma la corte di Cassazione con l’ ordinanza 13873/2020 depositata il giorno 6.7.2020. Il caso di specie, trae origine dalla contestazione di una responsabilità professionale a carico di un commercialista il quale, con una condotta inerte e negligente, avrebbe cagionato un danno alla società attrice. I giudici di merito, ritenevano infondata la domanda risarcitoria proposta nei confronti del professionista.
Infortuni sul lavoro stabili nel 2019. Gli episodi denunciati all’Inail lo scorso anno sono stati 644.803, lo 0,09% in meno rispetto al 2018. Gli infortuni riconosciuti «sul lavoro» sono stati 405.538, di cui circa il 18,6% avvenuti «fuori dell’azienda» (cioè in occasione di lavoro «con mezzo di trasporto» e «in itinere», nel percorso di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro). Le morti sul lavoro sono state invece 1.156, in calo dell’8,5% rispetto al 2018.

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  • Mutui al minimo storico. E aumentano i risparmi
Nuovo minimo storico per i mutui. A giugno il tasso è l’1,26% (dall’1,33% a maggio, in drastico calo dal 5,72% di fine 2007 alla vigilia della prima crisi economica globale). Giù anche i tassi sui prestiti alle imprese all’1,28% mentre il tasso medio sul totale dei prestiti è il 2,37% (2,40% a maggio, 6,18% a fine 2007). Per L’Abi sono «livelli particolarmente bassi». Cresce invece il numero dei prestiti: +2,8% sul 2019 a 1.299 miliardi, anche per i finanziamenti garantiti dallo Stato per il Covid-19, mentre scendono a 26,2 miliardi le sofferenze nette (a maggio). E gi italiani continuano a risparmiare: in un anno i depositi sono cresciuti di 93 miliardi: più liquidità per fronteggiare eventuali emergenze.

  • Inail: 628 morti sul lavoro nel 2019, in calo del 17%
Sono 628 gli infortuni mortali su lavoro accertati dall’Inail nel 2019, di cui 362, oltre la metà (57,6%) “fuori dall’azienda”. La riduzione rispetto al 2018 è del 17,2%, la più forte fin qui registrata. Ciò a fronte di 1.156 denunce, anche queste in calo (-8,5%). È quanto emerge dalla relazione annuale dell’Istituto nazionale per l’assicurazione degli infortuni sul lavoro. Si precisa che 52 casi sono ancora in istruttoria. La tendenza alla riduzione degli infortuni mortali è in atto già da diversi anni.
  • «Tra le Generali e Cattolica partnership solida e italiana»
«La partnership tra Generali e Cattolica Assicurazioni è una grande opportunità di sviluppo per entrambi i gruppi e per tutti i loro stakeholders. Generali è un player internazionale e si propone a Cattolica come un partner solido, italiano e con forti radici nel Veneto. Paghiamo troppo per il 24,4%? Per noi il prezzo è giusto, entriamo in una Compagnia con fondamentali solidi, una rete fidelizzata e che ha avviato il suo percorso di trasformazione in una società per azioni». Marco Sesana, country manager e amministratore delegato e di Generali Italia e Global Business Lines, illustra la proposta di partnership che a breve porterà – a condizione che l’assemblea dei soci di Cattolica del 31 luglio approvi la trasformazione in Spa – il gruppo Generali a detenere il 24,4% della compagnia veronese sottoscrivendo 300 milioni dell’aumento di capitale da 500 milioni chiesto dall’Ivass per riequilibrare i ratios patrimoniali. Un investimento finanziario cui si abbinano, come illustra Sesana in questa intervista a Il Sole 24 Ore, collaborazioni industriali in varie attività. E che evita, anche se il manager non lo dice esplicitamente, che Cattolica finisca preda di concorrenti assicurativi esteri.

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  • Una seconda ondata di lockdown potrebbe indebolire le riserve di capitale degli assicuratori
Gli assicuratori globali si sono dimostrati resilienti durante la prima ondata della pandemia COVID-19, in quanto la loro solidità patrimoniale ha contribuito a scongiurare i diffusi declassamenti; tuttavia, secondo un rapporto di S&P Global Ratings, i buffer di capitale degli assicuratori si eroderanno nella seconda metà dell’anno, mentre le perdite sui mercati finanziari e i sinistri assicurativi si accumulano, in particolare per i rami industriali. “Una seconda ondata di infezioni da COVID-19 che comprometta la ripresa economica o richiedesse la diffusa reintroduzione di misure di blocco potrebbe perturbare ulteriormente i mercati finanziari, approfondire la recessione e aumentare le perdite patrimoniali e le richieste di risarcimento assicurativo”. Anche se le perdite dovute all’interruzione dell’attività potrebbero aumentare se gli assicuratori dovessero affrontare un’azione legale, S&P ha dichiarato di ritenere improbabili cambiamenti legislativi o normativi retroattivi. Potrebbero esserci cause legali per problemi di sicurezza dei dipendenti, che potrebbero portare a un aumento della responsabilità di amministratori e funzionari o a richieste di risarcimento per responsabilità professionale. Inoltre, un significativo eccesso di mortalità dovuto a COVID-19 potrebbe erodere le posizioni di capitale degli assicuratori vita.