Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

logo_mf

 Dopo l’inevitabile frenata registrata nel lungo periodo del lockdown disposto dal Governo per contenere la diffusione del Covid-19, gli italiani hanno ripreso a comprare casa e beni, e a rivolgersi agli istituti di credito per finanziarsi. E’ quanto emerge dall’ultimo Barometro Crif, secondo cui nel mese di giugno in entrambi i casi le richieste sono tornate a crescere a livello tendenziale, del +13,3% i primi e del +12,6% gli altri. Si tratta di un incremento che fa ben sperare in primo luogo perché calcolato rispetto a un periodo in cui il mercato marciava a pieno ritmo. Inoltre, i prestiti finalizzati riguardano l’acquisto di beni durevoli e servizi (auto, moto, arredamento, elettronica, elettrodomestici, impianti per l’efficientamento energetico della casa, spese mediche, palestre, tempo libero e via dicendo), quindi si tratta per lo più di investimenti piuttosto che di indebitamento per difficoltà economiche.

La crisi generata dalla pandemia di coronavirus ha aumentato la fragilità finanziaria delle famiglie. Dopo l’emergenza Covid-19 sono aumentate di 12 punti percentuali le famiglie che dichiarano di non riuscire ad arrivare alla fine del mese: se prima della pandemia erano pari al 46%, adesso si attestano al 58%. Ciò significa che circa 6 famiglie su 10 ritengono di essere in maggiore difficoltà a seguito dell’emergenza Covid-19. Tre famiglie su 10 avrebbero difficoltà a reperire 2 mila euro entro un mese per affrontare una spesa imprevista, come ad esempio la riparazione dell’auto, l’acquisto inaspettato di un elettrodomestico, una spesa medica o emergenze simili. La situazione migliora quando si dispone di un’elevata conoscenza finanziaria che aiuta ad essere finanziariamente meno fragili, ossia capaci di fronteggiare meglio le difficoltà. Infatti, il 27,7% di coloro che ritengono di possedere un livello elevato di conoscenze finanziarie di base riuscirebbe ad arrivare facilmente alla fine del mese, nonostante la crisi attuale, contro il 12% di chi si reputa sprovvisto di adeguate conoscenze. Sono questi i principali dati emersi dall’indagine «Emergenza Covid-19: gli italiani tra fragilità e resilienza finanziaria», condotta dalla Doxa per il Comitato Edufin presso la Consob.
I finanziamenti richiesti dalle banche al fondo di garanzia a martedì sono saliti a circa 48 miliardi (47,94), per 792 mila domande, di cui, fino a 30 mila euro, 3,8 miliardi per circa 693 mila (692,93) domande. Lo ha reso noto l’Abi sottolineando in una nota che, oltre a questi importanti e sempre crescenti risultati, le banche stanno realizzando altre importanti iniziative di rilevanza sociale, innanzitutto le moratorie che sono aumentate a 2 milioni e seicentomila, per 286 miliardi di euro. Intanto c’è una polemica sull’apertura dei conti correnti delle banche. Le banche sono imprese private. Quindi no all’obbligo di apertura dei conti correnti, nè all’esclusione del diritto di recesso in capo agli intermediari. Lo ha sottolineato l’Abi durante un’audizione davanti alla commissione Finanze del Senato sul ddl recante disposizioni in materia di utilizzo ed erogazione del rapporto di conto corrente.
Il notaio non è responsabile delle false dichiarazioni nei rogiti. È il principio illustrato dallo studio n. 84-2018/P approvato il 26 giugno 2020 dal Consiglio nazionale del notariato. Il tema è quello delle descrizioni edilizie ed urbanistiche negli atti di trasferimenti o divisione di fabbricati. La sintesi dello studio è che le norme in materia non richiedono, per la validità del negozio traslativo o divisionale, l’inserimento di un’attestazione da parte del notaio. Anzi il notaio non ha alcun dovere di ricerca o di acquisizione delle notizie sulla situazione edilizia ed urbanistica. Certo il notaio potrebbe assumersi quest’onere.
Per condannare il giudice non può attingere a criteri di mera probabilità statistica (c.d. teoria della perdita di chance) ma deve fare riferimento esclusivamente al criterio della «alta» probabilità logica» fondato sulle evidenze scientifiche caratterizzanti il caso concreto, che consenta di affermare, al di là di ogni ragionevole dubbio, che il comportamento omesso avrebbe salvato o prolungato la vita della paziente. In pratica, per ritenere colpevole e condannare il sanitario di un pronto soccorso, non basta l’accertamento del suo colpevole ritardo bensì occorre verificare che quell’intervento tempestivo – ove applicato – avrebbe potuto davvero evitare il decesso. Il resto non conta.

corsera

  • Ecco la verità sul Trivulzio
M entre la pandemia mieteva vittime tra gli anziani, il 65% dei quasi 900 operatori del Pio Albergo Trivulzio non era al posto di lavoro per malattia o in permesso. «Un livello così elevato di assenze difficilmente trova spiegazione nella diffusione del contagio tra gli operatori» da Covid-19 scrive la Commissione regionale sulla gestione dell’emergenza nel Pat nella relazione conclusiva che segnala altre criticità, come la scarsità di dispositivi di protezione individuale e la carenza nell’applicazione delle misure di sicurezza per i lavoratori. Tra i dati positivi, se così si può dire, la mortalità inferiore alla media tra gli ospiti.
  • Incentivi fino a 10 mila euro per Euro 6 e veicoli elettrici
Incentivi per rilanciare il settore dell’auto, uno dei più colpiti dalla crisi post Covid-19. Il decreto prevede bonus per l’acquisto di auto Euro 6 e diesel ma anche per ibride ed elettriche a partire dal 31 agosto fino al 31 dicembre 2020. Così che si può arrivare fino a 3.500 euro di bonus tra sconto del venditore (2.000) e incentivo dello Stato (1.500) per rottamare un’auto di oltre 10 anni e comprarne una nuova più ecologica, almeno Euro 6, dal costo non superiore ai 40 mila euro. Senza rottamazione, il bonus si dimezza. Per quanto riguarda invece le auto più ecologiche, il bonus è superiore e, in caso di rottamazione, arriva a 10.000 euro per le elettriche e a 6.500 euro per le ibride plug-in. Aumentato di 20 milioni di euro il fondo per i bonus monopattini e bici elettriche acquistati dal 4 maggio.
  • In 10 anni 146 mila casi per l’Arbitro finanziario
Nei suoi 10 anni di vita l’Arbitro finanziario — l’organismo per la risoluzione stragiudiziale delle controversie nato nel 2010 sotto l’egida della Banca d’Italia — ha ricevuto 146 mila istanze dai clienti delle banche e adottato oltre 130 mila decisioni. Negli ultimi quattro anni, ai ricorrenti sono stati riconosciuti più di 83 milioni di euro. Nella Relazione annuale diffusa ieri si sottolinea come il risultato sia stato ottenuto «grazie all’attività decisoria dei Collegi, autonomi e indipendenti dalla Banca d’Italia, altamente qualificati in materia di diritto bancario e finanziario e di tutela dei consumatori». Interessante il dato del 2019, anno in cui l’Arbitro ha registrato un calo del 18% dei ricorsi — che sono stati 22 mila circa — confermando una tendenza già in atto. Come nel 2018, la riduzione dei ricorsi ha riguardato in particolare quelli sull’estinzione anticipata dei finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio o della pensione (-39%). Questi ultimi tuttavia rappresentano sempre il 48% del totale dei ricorsi.
  • Indagine Doxa: con competenze finanziarie si resiste meglio alla crisi
La pandemia creata dal coronavirus non ha intaccato solo la salute fisica ma anche la salute finanziaria delle famiglie. Secondo un’indagine commissionata a Doxa dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria (Comitato Edufin), quasi il 60% delle famiglie italiane dichiara di non riuscire ad arrivare alla fine del mese, in particolare quelle residenti al Sud, chi ha un basso livello di istruzione, i giovani e le donne. L’indagine dimostra, però, che una buona conoscenza finanziaria può fare la differenza e aiutare a essere meno fragili: il 49,5% di coloro che dichiarano di essere finanziariamente alfabetizzati sarebbe capace di gestire una spesa improvvisa di 2 mila euro, contro il 27,7% del campione meno alfabetizzato. «L’indagine dimostra la stretta correlazione tra alfabetizzazione finanziaria e capacità di far fronte a momenti di crisi e di difficoltà» ha commentato Annamaria Lusardi, direttrice del Comitato Edufin. Il 63% degli intervistati con un basso livello di cultura finanziaria ha difficoltà ad arrivare a fine mese contro il 43,8% di coloro che sostengono di possedere elevate conoscenze finanziarie.

  • Cipolletta: «Imprese italiane attrezzate a superare la crisi»

insurancejournalgrande

  • Cosa significa “Follow the Fortunes” per i sinistri di riassicurazione COVID-19
Come risponderanno i riassicuratori quando le cedenti pagheranno i loro assicurati per le interruzioni di attività legate a COVID rimane una questione aperta, suggerito di recente dai professionisti del settore legale e assicurativo. Illustrando alcune delle domande specifiche sulla copertura riassicurativa che derivano dalle interruzioni di attività da COVID-19, Ernesto Palomo, un partner del gruppo Locke Lord’s Business Litigation and Arbitration, ha presentato diversi scenari durante il Seminario della Casualty Actuarial Society sulla riassicurazione a giugno. Palomo ha detto che ci sono tre fattori che determinano se un sinistro pagato da una società cedente sarà coperto da un contratto di riassicurazione: i termini del contratto di riassicurazione; i termini della polizza sottostante; le leggi applicabili. Concentrandosi sull’accordo di riassicurazione, l’avvocato ha evidenziato due disposizioni tipiche: le clausole di follow-the-fortunes e le clausole di follow-the-settlements. Riassumendo la clausola di follow-the-fortunes in parole semplici, Palomo ha detto che significa che “il cedente e il riassicuratore in genere devono condividere la stessa sorte”-buona o cattiva-“fintanto che la società cedente non ha agito in malafede, o fintanto che non hanno fatto nulla per espandere la loro responsabilità” nel pagare una richiesta di risarcimento.

Handelsblatt

 

  • I consumatori dovrebbero osservare bene il proprio assicuratore vita
L’analisi dei rapporti di solvibilità mostra grandi differenze tra i gruppi assicurativi. I clienti dovrebbero riflettere attentamente con quale compagnia assicurarsi.
Le polizze di assicurazione vita sono estremamente popolari tra i cittadini tedeschi. Nonostante i tassi d’interesse ancora bassi, lo scorso anno i gruppi assicurativi hanno registrato una crescita sorprendentemente elevata.