Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali


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Le imprese ritrovano l’ottimismo. Almeno per quanto riguarda la percezione degli effetti della crisi e i tempi di ripresa. Restano, invece, pesanti le stime sui cali di fatturato e sulla ripartenza dei consumi, uno tra i principali timori degli imprenditori. Lo rivela il rapporto «Termometro Italia Aziende- Come le imprese italiane affrontano la ripresa dopo la crisi Covid-19», redatto da Innovation Team, società di ricerca del Gruppo Cerved.
Passando alle cifre, l’indagine, effettuata nell’ultima decade di giugno su un campione di 500 imprese di tutti i settori, in rappresentanza delle 225 mila aziende italiane con almeno 10 addetti, indica che, rispetto alla precedente rilevazione, diminuiscono coloro che si ritengono vulnerabili per le perdite subite: dal 42,9% al 34,9%. Ancor meno quanti si considerano a rischio sopravvivenza: dal 17,4 al 14,3%.
Il 70,8% delle imprese è tornato a una condizione di quasi totale operatività, salvo piccole limitazioni imposte dalle norme di sicurezza. E già a maggio, la metà delle aziende italiane (49,2%) era pienamente o quasi pienamente operativa. La maggior parte delle aziende (73,9%) ha subito perdite significative, ma in molti casi (39,1%) conta di recuperarle.
Criminalità organizzata, corruzione ed evasione fiscale condensano le principali aree di rischio. Non solo le consorterie autoctone, ma anche le criminalità straniere si sono mostrate attive sul fronte del riciclaggio. Dai servizi alle imprese, al commercio dei carburanti e autoveicoli ai servizi di trasporto fino alle irregolarità nella gestione di fondi pubblici: sono alcune delle aree maggiormente coinvolte dall’esame dei dati delle operazioni sospette (sos). È quanto si evidenzia nel rapporto annuale 2019 Uif, pubblicato il 1° luglio scorso sul sito Banca d’Italia.
Il medico competente è un titolare autonomo del trattamento. Lo stesso vale per la compagnia di assicurazione che gestisce i sinistri di un ente pubblico appaltante. Invece l’amministratore di condominio è un responsabile esterno e i condomini sono contitolari. Sono i chiarimenti forniti dal Garante della privacy, che si possono leggere nella Relazione dell’attività svolta nell’anno 2019 (presentata al Parlamento il 23 giugno 2020). Non è sempre facile individuare il ruolo privacy rivestito da soggetti, società, professionisti. Per questo diventa decisivi i provvedimenti del Garante, che fanno chiarezza. Passiamo in rassegna, dunque, le soluzioni offerte nel 2019 dall’autorità garante. Il Garante ha chiarito che la compagnia assicurativa aggiudicataria assume la posizione di titolare autonomo del trattamento non realizzando un trattamento di dati per conto dell’ente aggiudicante rispetto al quale persegue interessi separati e distinti. L’attività delle compagnie assicuratrici, che operano sotto la vigilanza di un’autorità di controllo di settore, è disciplinata da specifica normativa (dlgs n. 209/05, codice delle assicurazioni) che definisce tutti gli aspetti dell’attività assicurativa, individuando gli obblighi che ricadono su ognuna delle parti contraenti.

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  • Più furti e rapine Il ritorno del crimine dopo due mesi di stop
La “fase 2” segna la fine della pax criminale. Si torna a rubare, a rapinare, ad aggredire. Il meno 60% dei reati di criminalità comune di marzo e aprile si è quasi dimezzato. E già i dati del solo mese di maggio, in costante crescita da una settimana all’altra, raccontano di un’altra Italia con una rapida inversione di tendenza che fa segnare un complessivo + 17 %. Più di 37.000 furti in un mese, 1.093 rapine, il doppio di aprile. Il report sulla delittuosità in Italia redatto dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale della polizia criminale diretta dal prefetto Vittorio Rizzi disegna, un pò a sorpresa, un Paese a tinte diverse. Dove quelle più forti, che dunque hanno fatto registrare un particolare aumento della delittuosità, non sono solo al Sud. Non si scende più giù della Campania, che divide la maglia nera della classifica con Lazio, Toscana, Lombardia e Piemonte. Sono le cinque regioni dove, ogni 100.000 residenti, nei primi cinque mesi del 2020 è stato registrato il maggior numero di delitti. E poi c’è la conferma del boom del cybercrime, con un notevolissimo incremento rispetto al 2019, una media di 10.000 denunce ad aprile e maggio, tra attacchi informatici ad infrastrutture critiche, dagli ospedali alle aziende farmaceutiche, alle truffe agli utenti dell’e-commerce, al furto di dati sensibili e di identità.

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La scalata di Intesa a Ubi L’accordo tra Generali e Cattolica. Le possibili nozze Nexi-Sia e l’unione della rete di Tim con Open Fiber. Ecco i motivi dell’onda di aggregazioni che sta cambiando i big dell’industria e le Pmi.
«Piccolo non è più bello», ha detto il costruttore romano Pietro Salini sull’operazione annunciata da Generali e Cattolica. Le sue parole vanno al dl là del singolo caso: «Il mantra delle Pmi che costituiscono l’ossatura del sistema imprenditoriale italiano spiega, «è sempre stato quello della vicinanza al territorio, del comando in capo alla famiglia. Ma le ridotte dimensioni sono un limite per le banche. È un concetto dl certo non nuovo, ma che esce rafforzato dalla crisi causata dalla pandemia di coronavirus. che inevitabilmente andrà a impattare sui principali indicatori di bilancio degli istituti. Uno scenario che potrebbe vincere le resistenze fin qui emerse, aprendo le porte a una nuova stagione dl aggregazionl nel settore. Nei giorni scorsi la Banca d’Italia ha completato uno studio intitolato “Economies of scale revlslted: evidence from Italian banks, che analizza gli eventuali benefici di un aumento delle dimensioni degli istituti, in riferimento a un arco temporale che va dal 2006 al 2017.
Colpiti due dei tre pilastri del comparto, lo sharing e iI noleggio a breve…”Ma la nostra è una mobilità sostenibile, sicura e ha futuro nel post lockdowm. Sconcerta il disinteresse dello Stato”, dice Aniasa

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  • Le automobili senza assicurazione ora rischiano super multe nelle Ztl
Brutte notizie per gli oltre 2,6 milioni di «furbetti dell’assicurazione» che guidano senza essere in regola con la polizza Rc auto. Infatti i 346 Comuni che hanno una Zona a traffico limitato (Ztl), vigilata da telecamere, potranno multare gli automobilisti non solo se entreranno in un’area della città a loro vietata ma, contestualmente, anche per l’eventuale assenza di coperture assicurative. Lo scorso venerdì Armando Forgione, direttore centrale di tutte le specialità di Polizia, per sciogliere tutti i nodi ha emanato una circolare: si possono usare gli «occhi» delle Ztl, delle corsie riservate o degli autovelox «fissi» per verificare l’Rc auto solo se il guidatore è già in contravvenzione. Esulta Umberto Guidoni, responsabile auto dell’Associazione nazionale per le imprese assicuratrici: «A guidare senza copertura assicurativa sono spesso i pirati della strada con ricadute anche economiche per gli onesti cittadini che pagano il premio assicurativo». Infatti, il 2,5 per cento del costo serve per alimentare il Fondo vittime della strada. «Interviene per risarcire chi subisce un incidente da un’automobile non assicurata e spesso queste auto sono proprio guidate da quelli che dopo scappano», prosegue Guidoni. «Il Fondo ogni anno paga risarcimenti per 400 milioni di euro — conclude Guidoni —. Se si recuperasse una quota ampia di “evasori assicurativi” non solo diminuirebbero i costi del Fondo ma anche quello dei premi per gli italiani che pagano regolarmente».

Una scommessa da venti milioni di euro. A ventitré anni dalla trasformazione in banca, Mediolanum guarda avanti e punta sulle generazioni più giovani, quelle che a tratti appaiono refrattarie all’idea stessa di utilizzare un istituto di credito e che vivono digitalmente dalla nascita. Per conquistare il loro cuore e il loro portafoglio l’amministratore delegato di Banca Mediolanum, Massimo Antonio Doris, 53 anni da poco compiuti, ha sdoppiato la società. Per gemmazione è nata Flowe, una app, con una propria legal entity e un piano strategico ambizioso: duecentomila clienti entro la fine del 2020 (a venti giorni dal lancio siamo poco sotto quota ventimila) e oltre un milione di nuovi clienti entro tre anni, quando si dovrebbe raggiungere il punto di breack-even.
Una ricerca Censis-Assogestioni mostra un interesse a cogliere le opportunità aperte dalla crisi. Andando oltre il cash
Cambia radicalmente il rapporto delle famiglie italiane con il risparmio. E contemporaneamente fa un passo evolutivo importante anche la figura del consulente finanziario. Efeffetto antivirus. Tra lockdown, incertezza e cautela, i consumi si sono ridotti, mentre i «salvadanai» venivano messi all’ingrasso. Allo stesso tempo, però, è cresciuta la percezione delle opportunità che è possibile cogliere sul mercato, per esempio in settori come quello della sanità e della tecnologia. E’ qui che entra in gioco il consulente finanziario, con un molo che taglia trasversalmente le diversità e le caratteristiche tipiche di ogni famiglia.
Censis e Assogestioni hanno voluto analizzare questo fenomeno con un progetto di ricerca sulle differenze nelle scelte di investimento finanziario delle famiglie italiane
  • Da Verona all’America. Sulle tracce delle Generali
Focus sul rafforzamento dell’asset management a Trieste. L’acquisto del 24,5% di Cattolica potrebbe essere soltanto una mossa dell’estate. I rumor su Brightspare che capitalizza un miliardo a Wall Street e la strategia multiboutique

  • Per i presidi più responsabilità ma 1.000 euro in meno di stipendio
Non è un caso che tra i più perplessi in vista della riapertura di settembre ci siano proprio i dirigenti scolastici. A fronte di un aumento delle responsabilità (anche penali) collegate alla riorganizzazione da attuare per accogliere dopo l’estate tutti gli studenti in classe rischia di seguire un taglio dello stipendio che, nelle migliore delle ipotesi si aggira sui 1.000 euro al mese. Una manovra “a tenaglia” che ha portato nei giorni scorsi il presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp), Antonello Giannelli, a chiedere un incontro urgente alla ministra Lucia Azzolina. Ottenendo, per la verità, rassicurazioni in proposito. Con un emendamento al decreto Rilancio, attualmente all’esame della Camera, dovrebbero arrivare i 13 milioni necessari a chiudere la partita una volta per tutte. E anche sulla responsabilità penale collegata al Covid-19, con tempi più lunghi però e una norma di legge ad hoc, arriveranno risposte positive per i presidi. Presidi che aspettano e intanto incrociano le dita.