In un sistema economico-sociale equo e razionale, durante una profondissima crisi come quella provocata dalla pandemia di coronavirus, le risorse di un paese avanzato dovrebbero essere in buona parte destinate a proteggere la fetta più fragile della popolazione.

Negli Stati Uniti, ma non solo, la realtà appare diversa. Infatti, tra i mesi di febbraio e maggio, 5,4 milioni di persone hanno perso la loro assicurazione sanitaria, a causa di licenziamenti di massa durante l’emergenza pandemica. Un vero e proprio record secondo l’analisi dell’organizzazione non profit e di sostegno alla salute dei consumatori, Families U.S.A.

Stan Dorn, autore dello studio, ha detto che “stiamo vivendo la peggiore recessione dal dopoguerra a oggi”. Durante la recessione del 2008 e del 2009, a perdere l’assicurazione sanitaria erano state 3,9 milioni di persone.

Lo studio ha esaminato gli adulti licenziati con meno di 65 anni e ha scoperto che il 46% delle persone che hanno perso la copertura sanitaria vivono in 5 Stati: California, Texas, Florida, New York e Carolina del Nord.

I risultanti dello studio probabilmente accenderanno il dibattito in corso al Congresso sul prossimo round di fondi per la lotta al coronavirus e arrivano in pieno clima elettorale, con l’Affordable Care Act che rappresenta uno degli argomenti chiave sia per il presidente Trump che per il candidato democratico Joe Biden.

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