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Un’altra case history di successo del brokeraggio assicurativo per il mese di luglio: la storia di un Broker è spesso la storia di più generazioni. Come è cambiato il modo di lavorare nel corso dei decenni, ce lo racconta una “voce” femminile del mercato assicurativo italiano.

“Buongiorno Elena (Elena Valagussa di Assiconsulenze srl, ndr.) e grazie per il tuo tempo. Finalmente un’intervista al femminile!Voi siete tra i clienti più “vecchi” di Diagramma…”
Sì, siamo con voi dal lontano 1986! Mio padre Ezio e Gabriele (Gabriele Rossi, ceo Diagramma, ndr.) si conoscono dai primi albori di IAssicur. Io ho cominciato a lavorare da giovanissima con lui e ancora mi ricordo quando avevamo ancora il vecchio IBM e pile di documenti da caricare. Era un rapporto personale nel senso vero del termine: un anno avevamo perso tutti i dati e Gabriele è venuto personalmente qui da noi ad aiutarci a ricostruire tutto. Sono stati veramente anni bellissimi in cui siamo cresciuti insieme.

“Raccontami tutto.”
Nel 1986 io ero giovanissima ma stavo già in ufficio tutto il tempo – possiamo dire che sono cresciuta a pane e polizze – e la sera si tornava a casa e si parlava di assicurazioni. Lavorare in famiglia è un’esperienza particolare, molto bella anche se c’è il rischio a volte di non riuscire a staccare mai. Fortunatamente io e mio padre ci completiamo: lui ha sempre avuto una certa vision, una grande passione per il futuro e il mondo tecnologico, io me la cavo nella parte operativa – sul campo – e nella gestione del cosiddetto back office. Insomma, a quei tempi, fu mio padre a guardarsi intorno (noi siamo di Monza e voi avevate la prima sede a Cernusco) e ha scelto IAssicur. Come tutte le cose all’avanguardia, l’inizio è stato un po’ difficile – il passaggio dal cartaceo al digitale soprattutto: l’idea di dover immettere tutti quei dati in archivio dentro ad un software ci spaventava un po’. E poi, come sempre, ci siamo abituati alla “cascata digitale” ed è diventato addirittura un automatismo! Oramai è tutto a portata di click.

“Dal primo IAssicur sono passati quasi quarant’anni – e voi eravate sempre presenti. Come siete arrivati al passaggio al DBI?”
Ogni tanto Diagramma manda le newsletter e mio padre me le gira: sembrava un passaggio interessante e dovevamo stare al passo coi tempi. Basta guardare come è cambiata la vita di tutti noi con l’arrivo del Covid per capire quanto è importante avere una impostazione “digitale”: io adesso, con IAssicur DBI, posso lavorare in smart working h/24 e ho tutto a portata di mano. Tornando a noi, ho preso appuntamento sono venuta in Diagramma a vedere il nuovo software: guardarlo in sala riunioni proiettato sul mega schermo mi ha convinta. All’inizio ero un po’ timorosa – anche all’idea di far digerire il cambiamento alle persone del mio ufficio – ma nessuno ha avuto problemi e adesso ci siamo abituati alla novità. E poi, ci sono tutte le nuove funzioni!

“Mi dicono dalla regia che tu sai usare IAssicur alla perfezione…”
Sì, diciamo che lavorando su IAssicur da così tanto tempo sono quasi più brava ad usare il linguaggio proprietario che tutti gli automatismi attuali! Ad esempio, le nuove dashboard che abbiamo installato sono fondamentalmente sui sinistri (e quindi se ne occupa mio padre); io sono più ferrata nella gestione aziendale complessiva e nella contabilità, ovviamente, che è il mio lavoro principale.

“A proposito di Dashboard, come ti è cambiato – se ti è cambiato – il modo di lavorare con i nuovi strumenti?”
Allora ti dico la verità, io la dashboard la uso solo al 50% perchè appunto sono abituata con tanti anni di automatismi e di ricerche “personali”, ma posso dirti che l’ho insegnata ai miei colleghi e in un secondo adesso hanno tutti i dati a portata di mano: una grande ottimizzazione. Dal mio punto di vista, il cambiamento più sostanziale in termini qualitativi è dato dal controllo – io utilizzo la dashboard come punto di partenza, perchè mi è molto comodo avere una visione di insieme (nel dettaglio dell’operatività prediligo invece ancora le select di IAssicur, per dire): la facilità con cui il dato è accessibile e l’incremento della velocità di lavoro sono davvero passaggi importanti. Passata l’emergenza Covid, vorrei dedicarmi a perfezionare le mie dashboard.

“Giusto. Hai già qualche idea per il futuro prossimo?”
Al di là di perfezionare le dashboard, mi piacerebbe arrivare ad implementare il Workflow CRM: oggi come oggi – e soprattutto in un momento storico del genere – il cliente va seguito nel modo più completo possibile, sia in termini di costi sia di coperture necessarie! Se, come dicono, da settembre ci troveremo di fronte a una situazione economica difficile le aziende avranno sempre più bisogno del Broker e di un risk management di alto livello. Poi certo, si arriva al mattino in ufficio pieni di mille propositi e progetti e ci si ritrova con altrettante urgenze…

“Concludiamo con qualcosa di carino: un pregio e un difetto di IAssicur DBI.”
Di pregi me ne vengono in mente due: la grafica – mi piace molto, è invitante anche a colpo d’occhio – e il fatto che sia tutto immediato – un click, una risposta. Se lo sai usare bene ti accorgi che qui dentro finalmente hai tutto quello che ti serve: passato, presente e futuro dell’azienda, l’ufficio a portata di mano. Di difetti al momento non ne vedo, ma mai dire mai nella vita! Diciamo che per ora, tutte le modifiche che ho chiesto sono sempre state prese in considerazione ed evase: la collaborazione reciproca e la spinta alla personalizzazione sono caratteristiche essenziali di ogni rapporto di lavoro proficuo.