Generalfinance ha chiuso il primo semestre dell’anno con un utile netto a 2,7 milioni, con un incremento del 45% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La società leader nel factoring alle pmi distressed, partecipata al 47% dal Creval, ha registrato anche la crescita del core business, con il turnover in aumento a 321 milioni (+21% anno su anno) e con 226 milioni di erogato, nonostante il difficile contesto operativo per effetto del lockdown. «Cresciamo del 21% in termini di turnover con una redditività sul capitale, un roe del 30% circa», ha commentato Massimo Gianolli, amministratore delegato di Generalfinance, aggiungendo che «nonostante il lockdown prolungato e la fase complessa per il Paese, Generalfinance continua a supportare le aziende fornendo liquidità in maniera rapida ed efficiente grazie alle opportunità di smobilizzo del circolante che lo strumento del factoring, nostro core business, crea». A presidio del rischio di credito, rimane molto elevato (75% circa) il livello di copertura da garanzia assicurativa delle anticipazioni, attraverso la storica partnership strategica con Euler Hermes, leader mondiale nell’assicurazione del credito. I costi operativi, pari a 3,8 milioni , sono aumentati del 15%, meno che proporzionalmente rispetto al trend dei ricavi con cost/income ratio al 48%, in miglioramento rispetto al 54% del primo semestre 2019. (riproduzione riservata)

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