Nel corso di un’audizione sui mercati finanziari in commissione Finanze alla Camera, la presidente dell’Ania, Maria Bianca Farina, ha detto che “gli impatti della pandemia sono apparsi subito molto seri anche per l’industria assicurativa, ma nonostante le difficoltà il settore ha retto. Fin dai primi giorni dell’emergenza le assicurazioni hanno anche messo in atto significative iniziative a sostegno del sistema sanitario nazionale, della Protezione civile, delle comunità e del Paese”.

Considerate le notevoli difficoltà imposte dalle restrizioni, si temeva per le imprese di assicurazioni uno scenario di raccolta premi negativa, invece nei mesi di aprile e maggio la raccolta netta è stata complessivamente positiva, pari a 2,5 miliardi di euro. Più in dettaglio, la raccolta premi in maggio è stata inferiore del 28,6% rispetto all’anno precedente, ma in parziale recupero rispetto ad aprile (-40,5%)”.

La presidente dell’Ania ha invece puntato il dito sulle modifiche introdotte al modello di tariffazione Rc Auto bonus-malus che “è stato stravolto e reso ormai inefficace”, sottolineando che “l’80% degli incidenti stradali sono in prima classe di merito”.

Farina ha ricordato gli “elementi educativi” posti alla base del modello bonus-malus, secondo i quali “paga di più chi provoca più incidenti”, mentre ora, “le classi non hanno più ragion d’essere. Bisognerebbe modificare il sistema e trovare la chiave giusta per questa ripartizione”.

Quanto alle conseguenze del blocco della mobilità durante il lockdown che hanno abbattuto la frequenza dei sinistri, “molte nostre imprese hanno differito la durata del contratto per un mese in più, mentre ognuno con proprie modalità sta man mano risarcendo i clienti, anche a proprio rischio, perchè le compagnie sono preoccupate che così come è calata la frequenza dei sinistri nel periodo del lockdown, questa potrebbe crescere perchè non si prendono più i mezzi pubblici e le macchine vengono usate molto di più”.

Commentando le novità introdotte per i Piani individuali di risparmio dall’ultima legge di Bilancio e dal Dl rilancio, Maria Bianca Farina ha detto che “l’Italia ha negli anni recenti sperimentato, inizialmente con grande successo, l’introduzione dei Pir, agevolati fiscalmente e volti a finanziare determinate tipologie di imprese. La possibilità di investire in Pir è stata estesa anche a investitori istituzionali, come enti di previdenza obbligatoria e fondi pensione, fino al 10% del loro patrimonio. Le modifiche normative introdotte nel 2019 hanno però provocato un significativo deflusso di risorse. Come auspicato da gran parte degli operatori, l’ultima Legge di bilancio ha ripristinato sostanzialmente la versione iniziale dei piani, mentre il Decreto Rilancio ha introdotto una nuova tipologia di Pir, cosiddetti “alternativi”, che si aggiunge a quella in essere. Tuttavia, per ora la normativa del settore assicurativo prevede vincoli tanto stringenti da rendere impossibile per le imprese realizzare Pir “alternativi” ed è quindi opportuno, anche per ragioni di parità competitiva, adattare le norme settoriali alla disposizione generale”.

Farina
Maria Bianca Farina