di Anna Messia
l78% degli assicuratori mondiali è convinto che i propri asset manager possano affrontare positivamente l’attuale crisi finanziaria innescata dalla pandemia di Covid-19. Il risultato è emerso da un sondaggio realizzato da State Street che ha raccolto le opinioni delle società di assicurazione sull’impatto dell’emergenza sanitaria in merito alla gestione della crisi da parte degli asset manager. La volatilità e gli effetti negativi innescati dal virus hanno alimentato l’interesse degli assicuratori per le asset class alternative, in particolare nei settori private credit e private equity. Nel breve termine, il 33% degli intervistati stima di poter incrementare l’allocation nel comparto private credit, mentre il 28% ha affermato di poter fare lo stesso nell’area del private equity. Al contrario, il 10% prevede di ridurre l’allocation nel private credit e il 13% nel private equity. «Visto che le strategie tradizionali nel settore del reddito fisso stanno generando rendimenti inferiori, stiamo osservando un’accelerazione nell’incremento delle allocation in asset class alternative da parte delle compagnie assicurative», ha dichiarato Pasquale Sala, Senior Relationship Manager for Asset Owners ad Insurance di State Street. Mentre più di un terzo (36%) degli assicuratori prevede di aumentare la propria allocation negli investimenti a gestione attiva. Durante la crisi, gli assicuratori hanno dovuto affrontare una serie di sfide in tema di investimenti e il sondaggio ha rivelato che gli intervistati hanno dovuto affrontare difficoltà relative alle valorizzazione dei portafogli (39%), alla gestione della liquidità (36%) e alle previsioni di cassa (25%). (riproduzione riservata)
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