L’analisi dei dati della Fase2 è impietosa, con una contrazione senza precedenti delle economie regionali che non danno molte speranze per i prossimi mesi. Per parlare di ripresa dovremo aspettare il +7,2% atteso per l’anno 2021. È quanto emerge dai dati dell’Osservatorio Economia e Territorio realizzato da Centro Studi Sintesi di Mestre “Gli effetti del Covid-19 sull’economia dei territori” per le CNA di Emilia Romagna, Lombardia e Veneto.

Le misure di contenimento durante il lockdown e la Fase 2 (marzo-giugno 2020) hanno complessivamente portato alla sospensione del 30% delle attività economiche in Lombardia, Veneto e Emilia Romagna, causando perdite per 90 miliardi di euro, ovvero il 6,4% del valore annuo. Il Lombardia in particolare si sono persi 49,5 miliardi.

I settori più colpiti sono stati il commercio, il turismo, i servizi alla persona, l’edilizia e il manifatturiero, che ha registrato perdite per 16,1 miliardi di euro.

Per quanto riguarda il turismo sono a rischio i 2/3 del fatturato delle imprese, per oltre 29 miliardi di euro. In particolare a subire la più forte flessione è il Veneto (-71%), il cui flusso turistico è maggiormente legato alle presenze straniere, seguono Lombardia (-67%) e Emilia Romagna (-63%).

Le limitazioni hanno inciso fortemente anche sulle iniziative imprenditoriali: infatti tra marzo e maggio 2020 il numero di nuove imprese nelle tre Regioni si è dimezzato rispetto allo stesso periodo 2019. La Lombardia ha registrato il dato più negativo con -52%, seguono Emilia Romagna -47% e Veneto -40%.

Secondo l’indagine il Pil delle tre Regioni farà segnare una contrazione più ampia rispetto alla crisi conseguente al fallimento di Lehman Brothers nel 2008, stimando perdite superiori a 9 punti percentuali. In Lombardia questo si traduce in un balzo indietro di 20 anni. A fronte del valore negativo, si stima nel 2021 una prima ripresa: +7,2%. Percentuale che da sola non basterà a colmare la caduta attuale.

Cuore pulsante delle economie regionali sono ancora una volta le micro e piccole imprese che occupano un ruolo di rilievo all’interno dei sistemi economici regionali. Le attività con meno di 50 addetti esprimono il 57% del fatturato complessivo. L’artigianato è il motore dell’export che tra il 2010 e il 2019 ha fatto registrare una crescita quasi ininterrotta: in media nelle tre regioni è cresciuto del 42%. Ma è la debole crescita del Pil l’aspetto che maggiormente preoccupa, attestandosi su livelli ampiamente inferiori rispetto a quella delle altre regioni leader in Europa. Tra il 2010 e il 2019 il divario con i lander tedeschi si è ampliato: in termini di Pil pro-capite, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto hanno perso molte posizioni nella graduatoria europea.

Per dare nuovo impulso ai territori locomotiva d’Italia e rilanciare le imprese del territorio le tre CNA hanno deciso di fare squadra e dare vita a ‘LOVER’ (Lombardia – Veneto – Emilia Romagna) un progetto che fungerà da contenitore di proposte e nuove iniziative di stimolo ai territori regionali e alle attività imprenditoriali.

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