Il paradosso dell’obesità. Oltre 820 milioni di individui nel mondo soffrono la fame, ma ben 2 miliardi risultano in sovrappeso. Di questi più di 600 milioni sono obesi, secondo gli ultimi calcoli Fao. Si mangia troppo e male, è l’allarme dell’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità: dal 1975 il fenomeno è triplicato su scala globale con gravi conseguenze per la salute, vedi l’aumento delle malattie cardiache e vascolari, del diabete e dell’ictus, senza contare l’aggravio per le casse pubbliche. Nei paesi occidentali i costi medici diretti oscillano tra il 4 e il 12% delle spese sanitarie nazionali, come una tassa occulta. In Italia le persone con troppi chili addosso sono 25 milioni, secondo un rapporto Istat-lbdo Foundation, quasi 6 milioni sono gli obesi. I costi pubblici per curare questa disfunzione superano già oggi i cinque miliardi l’anno. Senza un cambio dello stile di vita, nei prossimi tre lustri, da noi come nel resto d’Europa saranno in sovrappeso sette uomini su dieci e una donna su due. Cibo scadente, zeppo di grassi, zuccheri e additivi. Alimenti a basso costo, buoni per le tasche dei più disagiati, ma dannosi per la salute. Così, mentre c’è chi non riesce a mettere nulla sotto i denti e lo spreco alimentare sfiora su scala globale i 1200 miliardi di dollari, per via dell’obesità ogni anno muoiono nel mondo 3,4 milioni di persone: nel 2018 erano 40 milioni i minori di 5 anni con un peso eccessivo e 300 milioni gli adolescenti. L’Onu ha lanciato una campagna per rafforzare la disponibilità di prodotti freschi e sani.

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