Il prodotto di UnipolSai ha l’obiettivo di creare uno scudo sulla famiglia, limitando i rendimenti della gestione finanziaria

di Fausto Tenini e Alessandro Lazzari*

UnipolSai Risparmio Protetto è un’assicurazione mista, potenziata in caso di premorienza, con rivalutazione del capitale e bonus finale con esonero del pagamento dei premi in caso di invalidità. Più semplicemente, sulla scorta di uno schema di versamenti annui, si punta a costruire un piano di risparmio che tuteli il cliente e i suoi cari nel caso di prematura scomparsa: la rivalutazione del capitale assicurato iniziale è legata al rendimento della gestione separata sottostante. Le prestazioni in caso di vita si riassumono, alla scadenza del contratto, nel pagamento ai beneficiari designati del capitale vita assicurato, aumentato di una percentuale (bonus finale) pari al 15%: in questo senso, l’orizzonte temporale minimo è pari a 10 anni, mentre quello massimo è di 25 anni. Il capitale vita assicurato potrà inoltre apprezzarsi anche per effetto delle rivalutazioni riconosciute annualmente e consolidate. In caso di decesso dell’assicurato nel corso della durata contrattuale, la compagnia garantisce invece il pagamento ai beneficiari di un capitale vita calcolato all’anniversario della data di decorrenza del contratto che precede o coincide con la data di decesso. Alla sottoscrizione del contratto il contraente può scegliere che il capitale morte assicurato sia uguale al capitale vita assicurato, oppure maggiorato di una percentuale di potenziamento del 50% o del 100%. È inoltre prevista anche una prestazione in caso di invalidità, purché riconosciuta dalla compagnia, dove il contraente viene esonerato dal pagamento delle rate di premio dell’assicurazione principale, che passano a carico della società assicuratrice a partire dalla data di ricevimento da parte della compagnia della denuncia dell’invalidità. Alla scadenza, il capitale dovuto in caso di vita può essere differito per un periodo di cinque anni, eventualmente rinnovabile.

Sono inoltre a disposizione, in aggiunta all’assicurazione principale, ulteriori garanzie accessorie. Come la formula “duplice protezione” o “triplice protezione”, inerenti la morte derivante da infortunio, o la cosiddetta “garanzia di famiglia”, che permette l’indicazione nella polizza di un secondo soggetto assicurato nell’ambito famigliare: i massimali sono fissati a 150 mila euro. In quest’ultimo caso, si può quindi attivare l’opzione di riconoscere ai figli un ulteriore capitale in caso di decesso di entrambi i coniugi, nei casi specificati nel contratto. Il contraente può chiedere il riscatto anche prima che siano state versate tre annualità di premio, ottenendo il valore di riscatto con un minimo garantito pari alla somma dei premi versati per l’assicurazione principale al netto della parte di premio di rischio. Il motore finanziario sottostante al prodotto è la gestione separata Valore UnipolSai, il cui periodo di detenzione raccomandato è pari a tre anni per via della tipica stabilità dei rendimenti associata a questa forma d’investimento. Per quanto riguarda la componente finanziaria, il capitale si rivaluta annualmente in base alla performance della gestione separata: il portafoglio è composto prevalentemente da Btp (62%), altri titoli di Stato in euro (15%) e obbligazioni in euro (15%), mentre gli Oicr valgono meno del 4% del portafoglio, in linea alla liquidità. Questa composizione nel 2018 ha permesso di offrire un rendimento lordo certificato di tutto rispetto, pari al 3,16%. La logica del prodotto è comunque quella di protezione in ottica di lungo termine: in base al Kid, il rendimento atteso a 10 anni si fissa stabilmente attorno allo 0,75% medio annuo, indipendentemente dalla dinamica dei mercati, di gran lunga inferiore alla performance lorda in essere della gestione separata. Tale valore atteso scaturisce da una struttura dei costi alquanto impegnativa, con un onere a carico del cliente pari al 3,37% annuo per un orizzonte di 10 anni, che sale a uno sconveniente 8,29% annuo in caso di uscita anticipata al quinto anno. (riproduzione riservata)

Qui si può leggere la scheda completa con la valutazione: https://www.milanofinanza.it/polizze-gestione-separata/MF0000000648

L’Osservatorio sul risparmio assicurativo guarda oltre l’Ivass

In merito all’articolo «Sempre Vera di BPM scivola sulla trasparenza» pubblicato su Milano Finanza del 15 giugno, in cui viene eccepita la mancanza di informazioni di maggior dettaglio sulla gestione separata, ci preme puntualizzare alcuni elementi per corretta informazione nei confronti dei nostri clienti e dei lettori. Innanzitutto da un punto di vista strettamente contrattuale, i nostri standard contrattuali sono in linea con il mercato. Il set Informativo del prodotto (nello specifico Kid e Dip aggiuntivo) è redatto secondo gli schemi previsti dal Reg. Ivass n. 41, che ha rivisto l’approccio di trasparenza informativa (del sottostante finanziario) al cliente all’interno del contratto. Si tratta di gestione separata di nuova costituzione (lanciata a novembre 2018) che tiene conto di quanto disposto dal Provvedimento Ivass del 14 febbraio 2018, n. 68. Rappresenta, al contrario di quanto scritto nell’articolo, un primo passo verso l’ammodernamento della regolamentazione connessa ai prodotti vita partendo dalle gestioni separate a cui sono collegate le tradizionali polizze vita rivalutabili. Le regole sulle gestioni separate prima di tale provvedimento imponevano rigidità gestionali alle imprese, penalizzando la flessibilità di gestione finanziaria del prodotto, che ha come primo obiettivo quello di proteggere
l’investimento del cliente. Vera Vita è stata tra le prime compagnie nel mercato assicurativo italiano ad offrire ai propri clienti la possibilità di poter beneficiare di questo nuovo strumento con il fondo utili. Sostanzialmente, le nuove regole danno più flessibilità alle imprese per tutelare sempre più il cliente e garantire una maggiore stabilità dei rendimenti. Si conferma inoltre che il trattenuto del 1,30% annuo non si può considerare impegnativo, ma risulta essere un importo assolutamente in linea con il mercato. Infine, per quanto concerne il giudizio di trasparenza del prodotto, ricordiamo che i rendimenti storici della gestione separata non sono «non disponibili pubblicamente» come riportato nell’articolo; semplicemente non possono ancora esserci, dal momento che la gestione separata non ha ancora compiuto un anno di vita. Analoghe considerazioni per il dettaglio sugli investimenti: confermiamo che il prospetto semestrale della composizione della gestione in euro è pubblicato e fa riferimento al primo ed unico semestre di riferimento, cioè dal 1° novembre 2018 al 30 aprile 2019, come riportato sul sito di Vera Vita e che la prima certificazione annuale della gestione sarà prodotta a ottobre 2019. Marco Passafiume Alfieri amministratore delegato Vera Vita

Il giudizio di trasparenza di MF-Milano Finanza tiene appositamente conto delle gestioni nate da meno di un anno, proprio perché non sono ancora in grado di mostrare un rendimento acclarato. Nel caso della polizza Bpm Sempre Vera valgono due considerazioni: la prima riguarda l’informativa pubblica, dove andrebbe esplicitata con maggiore chiarezza la giovane età della gestione separata Vera Stabilità, dando anche evidenza alla nota che la prima certificazione annuale della gestione sarà prodotta a ottobre 2019. La seconda fa riferimento a Banco Bpm, distributore della polizza: interpellati sulla irreperibilità dei rendimenti storici, hanno fornito la documentazione più dettagliata possibile, compreso un maggior dettaglio sulla composizione degli investimenti, ribadendo le altre informazioni indicate nell’informativa ritenute probabilmente esaustive. Tenendo conto di questo, il giudizio di trasparenza del prodotto si alza da quattro a cinque. Il dettaglio scarno sugli investimenti continua invece a pesare su tale giudizio: il prospetto semestrale redatto il 22 maggio mostra solo due voci generiche di impiego, quella relativa alle obbligazioni e altri titoli a reddito fisso per 243,8 milioni di euro e quella residuale riferita ad altre attività patrimoniali per 47,5 milioni di euro, troppo poco per tentare di capire la politica e le strategie d’investimen
to a cui è affidata la rivalutazione del capitale. Per avere un livello minimo di dettaglio è necessario accedere al report interno datato 31 marzo recuperato da Banco Bpm, che almeno riporta la quota investita in Btp (67,9%), quella impiegata in altre obbligazioni quotate in euro (20,9%), la quota riferita ad altri titoli di stato in euro (6,2%) e quella impiegata genericamente in Oicr (4,7%). In sostanza, se è vero che da un lato sono stati assolti gli schemi Ivass sulla stesura del set informativo, dall’altro lato è importante sottolineare che l’Osservatorio di Milano Finanza va oltre questi schemi, domandandosi quali siano le informazioni essenziali affinché il sottoscrittore possa giudicare ed effettuare consapevolmente la scelta. Per questo assume importanza la pubblicità dei rendimenti storici, quando il prodotto ha almeno un anno di vita, mostrando qual è stata l’abilità della gestione finanziaria nell’attraversare le diverse fasi dei mercati a cui è legata la rivalutazione del capitale. I rendimenti storici, tra l’altro, dovrebbero essere mostrati al lordo e al netto dei costi, come avviene nelle stime di rendimento futuro contenute nei Kid, che peraltro costituiscono un mero esercizio di proiezione del portafoglio attuale nel tempo in base ai diversi scenari dei mercati. (riproduzione riservata)
Massimo Brambilla Direttore Mfiu
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