Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

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Rinnovato il mandato ai vicepresidenti di Ania. Marco Sesana (amministratore delegato di Generali Italia), Giacomo Campora (ad di Allianz Italia) e Nicola Fioravanti (numero uno del polo assicurativo di Intesa Sanpaolo) sono stati confermati per il triennio 2019-2021. L’associazione delle compagnie di assicurazione guidata da Maria Bianca Farina ha deciso così di mantenete stabile l’assetto.
Expert System, società leader nell’intelligenza artificiale e quotata sul mercato Aim dal 2014, annuncia la collaborazione con il riassicuratore Swiss Re e lavora alla messa a punto del nuovo piano industriale. Tra i clienti della società guidata dall’amministratore delegato Stefano Spaggiari, che ha chiuso il 2018 con un fatturato di 28,7 milioni (+12,1%) e un risultato operativo di 4,6 milioni (+343%), ci sono già diversi colossi assicurativi, come Axa, Generali, Zurich o i Lloyd’s di Londra. La tecnologia di Cogito, ossia la piattaforma di intelligenza artificiale creata da Expert System, può rendere i processi delle compagnie assicurative più efficaci e veloci, per la richiesta di un rimborso per esempio, ma anche per la gestione del rischio, indispensabile per la sottoscrizione di un contratto.
Dopo giorni di concitato lavoro il piano di salvataggio di Carige arriva al vaglio della Bce. In queste ore il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e Cassa Centrale Banca starebbero formalizzando a Francoforte l’offerta non vincolante da cui dipende la sopravvivenza della cassa genovese. Il documento sarà condiviso anche con i commissari straordinari della banca Pietro Modiano, Fabio Innocenzi e Raffaele Lener, che hanno seguito da vicino le trattative. Nel frattempo martedì prossimo 30 luglio il Fondo Interbancario riunirà consiglio e comitato di gestione per dare l’ok definitivo all’intervento da 900 milioni di euro, di cui 700 in aumento di capitale e 200 di bond subordinati Tier 2. I restanti 100 milioni di tier 2 dovrebbero finire in pancia ad alcuni investitori istituzionali, con in testa Amissima (50 milioni), Cattolica (10) e Mediolanum (5).

 


Diminuiscono i morti negli incidenti stradali ma è una strage tra i giovani. Sono aumentate nel 2018 le vittime della strada fra i ragazzi e le categorie deboli, compresi anziani e pedoni, che costituiscono il 50% del totale dei decessi. È la fotografia scattata dal Rapporto Istat, con la collaborazione di Aci.
Secondo i dati, l’anno scorso sono stati oltre 172 mila in Italia gli incidenti stradali con lesioni a persone, in calo dell’1,5% rispetto al 2017. Sono 3.325 le vittime della strada (deceduti entro 30 giorni dall’incidente) e più di 242 mila i feriti (-1,7% rispetto all’anno precedente).
L’Autorità antitrust ha autorizzato, con prescrizioni, l’acquisizione di Unipol Banca spa da parte di Bper spa. La banca modenese dovrà dismettere, ad un soggetto indipendente, alcuni degli sportelli di Unipol Banca in Sardegna. Bper è quotata alla borsa di Milano, ed è una società ad azionariato diffuso, infatti solo pochissimi azionisti hanno una partecipazione superiore al 3%, ovvero la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena (3,001%), la Fondazione di Sardegna (circa 4%%) e il gruppo Unipol (circa 15%).

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  • Alcol e cellulari Così sulla strada muoiono sempre più ragazzi
Diminuiscono le vittime, i sinistri e i feriti. Ma i dati sugli incidenti stradali del 2018 fanno accendere più di un campanello d’allarme negli uffici del ministero dei Trasporti e delle forze dell’ordine: sono la tragica e conferma definitiva che in Italia l’obiettivo europeo 2020 sarà sicuramente mancato: perché le 2000 vittime sulle strade sono un traguardo lontanissimo per un Paese che è ben oltre i tremila morti all’anno, in media 9 al giorno. Fra l’altro, la diminuzione è lieve: sia per i morti, sia per gli incidenti e i feriti. E i costi sociali dell’incidentalità stradale rimangono altissimi: secondo l’Istat sono pari all’1% del Pil. Aumento record delle vittime fra i giovanissimi: più 25,4%. Incremento mortalità sulle strade anche per gli anziani (+22% nella fascia di età fra i 70 e i 74 anni) e di chi gira in motorino (+17,4%). L’aumento delle vittime ha riguardato, in modo particolare, i ciclomotoristi — che si confermano tra le categorie più a rischio — e i pedoni. Sempre più fitta la connessione fra incidenti gravi o mortali e uso di alcolici, e la sempre più frequente positività alle droghe, in particolare la cocaina, purtroppo accertata quasi sempre dopo lo schianto mortale.  Fra i motivi degli incidenti, al primo posto c’è la distrazione alla guida, spesso collegata all’utilizzo del cellulare.
  • Come neutralizzare il telefonino alla guida
Bloccare il telefono in auto. Le case automobilistiche sono in prima linea per eliminare la piaga della distrazione al volante e propongono idee a getto continuo. Una delle novità più interessanti arriva dalla Nissan con il suo “Signal Shield“, una specie di gabbia di Faraday montata in mezzo ai due sedili anteriori, dove normalmente sta il cassetto portaoggetti: prima di partire, si infila il cellulare lì dentro in modo tale da schermare i segnali wi-fi e bluetooth, isolando il telefono e impedendo la trasmissione dei segnali telefonici e dati da e verso l’apparecchio. Molte altre marche invece puntano invece sui sistemi di infotainment , considerati il metodo più sicuro in assoluto per neutralizzare le distrazioni. Ovviamente in questo caso lo smartphone rimane pienamente utilizzabile, anche se per azionarlo non si devono togliere le mani dal volante e gli occhi dalla strada. Si punta sui comandi vocali, o viceversa su quelli montati direttamente sul volante, che diventano sempre più facili da usare e a prova di errori, Quasi infinite invece le App che bloccano il cellulare mentre si guida. Una delle più famose è “Guida e basta”, realizzata dall’Anas in collaborazione con il ministero dei Trasporti e con la polizia di Stato: riesce a disabilitare totalmente il cellulare durante i tragitti in auto, non permettendo di ricevere ed effettuare nemmeno chiamate in viva voce.
  • Inps, quota 100 ha fatto triplicare le pensioni anticipate
Triplicano le pensioni anticipate rispetto a quelle di vecchiaia. Nel primo semestre 2018 ogni 100 assegni di vecchiaia ce n’erano 108 anticipati (ex di anzianità). Nel primo semestre di quest’anno il rapporto sale a 335. Tre volte tanto. Lo rivela l’Inps, con i dati aggiornati al 30 giugno 2019 dei flussi in uscita. Il balzo, spiega l’Istituto di previdenza, è dovuto soprattutto a quota 100, la nuova finestra di flessibilità introdotta dal governo M5S-Lega – e operativa da aprile che consente di andare prima in pensione, con almeno 62 anni di età e 38 di contributi. Nei primi sei mesi dell’anno dunque le pensioni liquidate da Inps sono state 233.080, di cui 96.679 di anzianità/ anticipate. Dal primo agosto nel conto entreranno anche gli statali. E da settembre la scuola.

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  • Quota 100 costa 27 miliardi. Troppo per i conti pubblici
In quasi 6 mesi, il provvedimento di Quota 100 ha raggiunto le 162.603 domande, secondo quanto comunicato da Inps il 22 luglio. Nel tempo si registra un progressivo calo delle domande, passate dalle circa 3 mila al giorno delle prime settimane alle attuali circa 500 giornaliere. Se si considerano anche le altre misure per il pensionamento anticipato, si passa dalle 162.603 domande di Quota 100 a un totale di circa 298.600. A Quota 100, infatti, si aggiungono le 96 mila prestazioni anticipate (con 42 anni e 10 mesi per i maschi e 1 anno in meno per le donne), 18 mila Opzione Donna e circa 12 mila domande per i cosiddetti precoci (41 anni di servizio) e 10 per Ape sociale. Occorre considerare che non tutte le domande verranno accettate in quanto le percentuali di domande respinte per mancanza dei requisiti, stimate sulla base di quelle lavorate a fine giugno, sono importanti: 20% per Quota 100; 25% per anticipo e Opzione donna e ancora più alte per precoci e Ape sociale. La percentuale delle domande accolte su un totale di circa il 50% delle domande lavorate, è di per sé interessante: al Nord, si assesta intorno all’88% (90% a Milano), al Centro cala sotto l’85% (anche se a Roma è all’89%), mentre al Sud crolla al 70% (76% a Napoli, 66,9% in Campania). Un dato in controtendenza rispetto al reddito di cittadinanza.

  • Con Quota 100 triplicano le nuove pensioni di anzianità
Nel complesso delle gestioni private con decorrenza primo semestre 2019 le nuove pensioni liquidate sono 233.080, di cui 96.679 sono pensioni di anzianità/anticipate. Il dato sale a oltre 132mila se si aggiungono le 35.673 pensioni anticipate a commercianti, artigiani e parasubordinati. Il monitoraggio non comprende il settore pubblico, per il quale la prima finestra di uscita arriva il 1° agosto. Se nei primi sei mesi del 2018 ogni cento pensioni di vecchiaia Inps ha erogato 108 nuove pensioni di anzianità/anticipata, nel primo semestre del 2019 il rapporto è balzato a 335. Oltre a «quota 100» hanno spinto sugli anticipi la cosiddetta «quota 41» per i lavoratori precoci, «Opzione donna» e il congelamento dei cinque mesi di aumento dei requisiti per l’ancitipo con 43 anni e un mese di contributi. Al contrario le nuove pensioni di vecchiaia si fermano a 28.859 per effetto dell’aumento dell’età (a 67 anni). Guardando all’età media delle nuove pensioni in decorrenza nei primi sei mesi, le anticipate viaggiano attorno ai 62 anni e 4 mesi, contro i 66 anni e 7 mesi in media delle nuove pensioni di vecchiaia. Gli importi: se le nuove pensioni di vecchiaia (che comprendono anche 6.119 nuovi assegni sociali) sono attorno a una media di 700 euro lordi mensili, le anticipate si collocano tra i 1.500 e i 1.800 euro.
  • Banca Generali sale al 100% di Nextam
Banca Generali ha perfezionato ieri il contratto di acquisizione di Nextam Partners, boutique finanziaria attiva dal 2001 nell’asset e wealth management oltre che nell’advisory per la clientela private ed istituzionale in Italia. L’operazione si inserisce nel più ampio percorso di crescita avviato da Banca Generali nel private banking finalizzato a rafforzare la gamma dei servizi offerti e le competenze distintive nell’asset management e nell’advisory.

Il gruppo francese di riassicurazione ha reso noto di aver registrato un utile netto in crescita del 61,5% nel secondo trimestre. Presenterà il suo nuovo piano strategico a settembre.
I venti sono favorevoli per il gruppo riassicurativo SCOR. Nel presentare i risultati semestrali giovedì ha sottolineato l’impatto positivo degli aumenti tariffari della riassicurazione danni e infortuni sul proprio business, già segnalato da professionisti del settore, in particolare negli Stati Uniti, dove si sono verificati importanti sinistri come gli incendi in California e gli uragani in Florida. “Aspettiamo da anni che il ciclo di riassicurazione dei danni si inverta. Infine, la svolta del mercato sta arrivando”, ha dichiarato Denis Kessler. Riteniamo che questo dovrebbe continuare nel 2020. Se questo è davvero l’inizio di un ciclo, è davvero una grande notizia.
Grazie a questi aumenti dei prezzi, il ramo Danni/Infortuni e responsabilità civile di SCOR ha registrato una crescita sostenuta del fatturato (+11,8% dei premi lordi emessi in un anno nel secondo trimestre). Per quanto riguarda i rischi “vita”, i premi lordi emessi sono aumentati in misura minore (+3,5%), ha detto Denis Kessler.
  • L’assicurazione vita attira sempre più il patrimonio degli investitori
In giugno, il mercato francese del ramo vita ha registrato una raccolta netta di 2,4 miliardi di euro, nettamente superiore a quella di maggio (1,9 miliardi di euro). Si tratta del sesto mese di raccolta netta positiva dall’inizio dell’anno. Da gennaio sono stati investiti complessivamente 15,1 miliardi di euro in assicurazioni sulla vita, 3,4 miliardi di euro in più rispetto al 2018 nello stesso periodo del 2018. Questi investimenti favoriscono i fondi in euro: a giugno, in un anno, la quota di quote di conto è scesa dal 31,1% al 25,6% dei contributi.

Handelsblatt

 

  • Funziona il piano digitale di R+V 
Nei primi sei mesi dell’anno, R+V Versicherung genererà un fatturato di circa otto miliardi di euro e intende conquistare ulteriori quote di mercato – anche con l’ausilio di nuovi prodotti. Il numero uno della compagnia del gruppo Volks- und Raiffeisenbanken Norbert Rollinger era cauto all’inizio. La polizza “VR-Mitglieder-Privat-Police”, testata presso diverse banche prima di diffonderla ampiamente nelle vendite in primavera. Ma il nuovo prodotto è stato in grado di registrare circa 100.000 transazioni fino ad oggi.