OSSERVATORIO PERMANENTE SUGLI INVESTIMENTI ASSICURATIVI

UnipolSai Risparmio Protetto è un’assicurazione mista, potenziata in caso di premorienza, con rivalutazione del capitale e bonus finale con esonero del pagamento dei premi in caso di invalidità. Più semplicemente, sulla scorta di uno schema di versamenti annui, si punta a costruire un piano di risparmio che tuteli il cliente e i suoi cari nel caso di prematura scomparsa: la rivalutazione del capitale assicurato iniziale è legata al rendimento della gestione separata sottostante. Le prestazioni in caso di vita si riassumono, alla scadenza del contratto, nel pagamento ai beneficiari designati del capitale vita assicurato, aumentato di una percentuale (bonus finale) pari al 15%: in questo senso, l’orizzonte temporale minimo è pari a 10 anni, mentre quello massimo è di 25 anni. Il capitale vita assicurato potrà inoltre apprezzarsi anche per effetto delle rivalutazioni riconosciute annualmente e consolidate. In caso di decesso dell’assicurato nel corso della durata contrattuale, la compagnia garantisce invece il pagamento ai beneficiari di un capitale vita calcolato all’anniversario della data di decorrenza del contratto che precede o coincide con la data di decesso.
L’idea di uno schema integrativo pubblico per la previdenza rilanciata dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, ha fatto sussultare i fondi pensione, che però rispondono alla possibile concorrenza dello Stato con performance del primo semestre decisamente brillanti. Grazie alla ripresa dei mercati e a una maggiore esposizione dell’asset allocation all’economia reale, al giro di boa del primo semestre i gestori previdenziali hanno battuto il trattamento di fine rapporto (tfr), recuperando le perdite del 2018. MF-Milano Finanza ha raccolto i dati dei fondi pensione negoziali e il loro rendimento medio netto si è attestato al +4,7% dopo il -2,5% dell’intero 2018. Dal canto loro i fondi pensione aperti hanno realizzato (dati Fida) una performance media netta a sei mesi del +5,5%, rispetto al -4,5% dello scorso anno.
 Il fronte si è aperto e Generali Assicurazioni ha fatto la sua prima mossa di peso. Il Leone ha scelto il Portogallo per dare avvio al maxi piano di acquisizioni che era stato annunciato lo scorso 21 novembre dal group ceo Philippe Donnet con la presentazione del piano industriale 2019-2021. A disposizione per la crescita, come reso noto al mercato, ci sono fino a 4 miliardi di euro e la compagnia, oltre che a rafforzarsi nell’asset management, punta alla leadership in Europa, piazzandosi tra i primi tre in tutti i mercati dove opera. Giovedì 18 sono stati spesi 600 milioni di quei 4 miliardi, per un’acquisizione che ha consentito al gruppo assicurativo italiano, in un colpo solo, di diventare il secondo operatore danni in Portogallo e il terzo in assoluto nel Paese. Oggetto dell’operazione è stata Seguradoras Unidas, che opera tramite il marchio Tranquilidade (pagata 510 milioni), oltre alla piattaforma di servizi sanitari Advance Care (pagata 90 milioni). Inizialmente sembrava che le attività di Generali in Portogallo, dove la compagnia operava già dal 1942 sia nel Danni sia nel Vita, fossero destinate a rientrare nel maxi piano di cessioni di attività non più core, chiuso lo scorso anno con un incasso di 1,5 miliardi.
Il business del real estate sta vivendo stagioni di forte crescita su scala globale, europea e italiana. Che si tratti di residenziale o che si tratti di commerciale-uffici, c’è una forte attenzione degli investitori internazionali sul mattone. Al punto che il numero 1 al mondo del settore, ovvero il colosso tedesco Allianz punta nel medio periodo a centrare il traguardo dei 100 miliardi di dollari di asset immobiliari in gestione, partendo dagli attuali 72,4 miliardi. In questo scenario alquanto competitivo (si vede la tabella in pagina), l’Italia non solo rappresenta, in particolare con Milano (appartamenti, uffici e hotel) e Roma (alberghi), una delle mete predilette dei player d’Oltreoceano, sarà che finora le masse investite sono nettamente inferiori alle altre grandi piazze europee, ma anche una base dalla quale partire per consolidare una strategia che valica i confini nazionali. È già stata avviata, per esempio, la trasformazione di Generali Real Estate, primo investitore immobiliare italiano e 12° su scala mondiale (patrimonio in gestione di oltre 30 miliardi di dollari), impostata dall’ad e dg Aldo Mazzocco (ex Cdp e Beni Stabili-Covivio) che ha ridisegnato completamente il comparto che vede impegnati complessivamente 436 persone.
Oltre all’asset allocation adottata, alle differenze di rendimento tra le forme contribuiscono anche i divari nei livelli di costo. Un interessante aggiornamento viene riportato nell’ultima Relazione annuale della Covip, la commissione di vigilanza sui fondi pensione guidata da Mario Padula. L’onerosità delle diverse forme pensionistiche può essere misurata dall’Indicatore sintetico dei costi (Isc) introdotto come elemento dell’informativa da fornire ai potenziali iscritti fin dal 2007. Il profilo dei costi è importante perché su orizzonti temporali di lungo periodo, come quelli tipici della previdenza complementare, anche piccole differenze producono un impatto rilevante sulla prestazione finale. Per esempio, ipotizzando che dopo 35 anni il capitale accumulato sia di 100 mila euro, un Isc del 2% invece che dell’1% comporta una riduzione del capitale di circa il 18% (ovvero 18 mila euro).
Sono state aggiornate le linee guida che contengono indicazioni operative sui contenuti, tempi e modalità di scambio delle comunicazioni tra intermediari finanziari e fondi pensione, in relazione ai contratti di finanziamento con cessione del quinto dello stipendio assistiti da una garanzia a valere sulla posizione di previdenza complementare, attivabile da parte della società finanziaria in caso di cessazione del rapporto di lavoro prima del termine dell’ammortamento del mutuo.
Gli interventi sono stati posti in essere dallo specifico Osservatorio composto da rappresentanti di Assofondipensione, Ufi (Unione finanziarie italiane) e Mefop, in considerazione dell’evoluzione normativa intervenuta. Va ricordato come le linee guida rappresentano una importante iniziativa di autoregolamentazione, avviata nel 2009. Il nuovo aggiornamento è intervenuto in particolare in materia di richiesta di attivazione della Rita, la Rendita integrativa temporanea anticipata, e sull’estensione, anche alle adesioni individuali, del riscatto della posizione accumulata nel fondo per perdita dei requisiti.

BlackRock ha registrato nel secondo trimestre un aumento degli afflussi di cassa e un calo del 6,5% dei profitti su base annua a un miliardo di dollari (890 mln euro).
L’utile per azione della società di investimento si è attestato a 6,41 dollari, al di sotto dei 6,62 dollari di dodici mesi prima, deludendo le attese degli analisti consultati da FactSet. Gli afflussi netti complessivi sono invece saliti a 150,99 miliardi (134,5 mld euro). Gli asset in gestione della sono aumentati dell’8,6% a 6.800 miliardi.
Boeing accantonerà quasi 5 miliardi di dollari (4,4 mld euro) per compensare le compagnie aeree danneggiate dalla sospensione prolungata delle operazioni dei Max 737 e le famiglie delle 346 vittime dei due incidenti mortali che hanno coinvolto il velivolo negli ultimi mesi. Il costruttore americano ha stimato un onere di 4,9 miliardi nel trimestre terminato a fine giugno: ciò potrebbe comportare una contrazione dei ricavi di 5,6 mld nel trimestre. La società, in base alle stime degli analisti, riporterà vendite per 20 miliardi (17,8 mld euro) nel secondo trimestre e per circa 94 mld nell’intero anno. Le compagnie aeree otterranno risarcimenti con rimborsi in contanti o attraverso concessioni, sconti e altre opzioni.
In due anni, quasi 900 mld di euro al fisco dai proprietari di autovetture residenti nell’Eurozona. Nel 2017, 74 mld dagli automobilisti italiani e 92 mld dai tedeschi, al top della classifica del mercato delle quattroruote. Il calcolo riguarda l’Iva pagata al momento dell’acquisto o sulle spese di riparazione e/o revisione, la tassa di registro, le accise sui carburanti e anche l’imposta versata sugli eventuali premi assicurativi. In pratica, il conto è di circa 2.000 euro l’anno, se si acquista l’automobile, 1.300 euro se si è già in possesso dell’auto. È questa la foto fiscale scattata dall’Associazione delle case automobilistiche europee.

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  • Operazione monopattino
Il 27 luglio entrerà in vigore il decreto relativo alla sperimentazione della micromobilità elettrica. Ma, attenzione: se nessun sindaco indicherà con una specifica delibera luoghi e modalità di utilizzo, questi veicoli continueranno a rimanere illegali, come adesso. Il Codice della Strada parla chiaro: non si possono usare, né su strada, né sui marciapiedi. Né nei centri commerciali, né nelle zone pedonali. Il ministero dei Trasporti ha individuato quattro tipologie precise di veicoli da “legalizzare”: hoverboard, segway, monopattini e monowheel. Solo se omologati con la marchiatura CE, «ai sensi della direttiva europea 2006/42/CE» e solo se allineati a precise regole: la prima è che dovranno avere un clacson, un segnalatore acustico, e che il motore elettrico non dovrà sviluppare più di 500 watt. E questo taglia fuori più della metà del parco circolante. Non solo: da mezz’ora dopo il tramonto, durante la notte e di giorno, quando le condizioni atmosferiche richiedano l’illuminazione, i mezzi sprovvisti di luce bianca o gialla fissa e posteriormente di catarifrangenti rossi o di luce rossa fissa, non potranno essere utilizzati ma solo trasportati a mano. C’è poi l’obbligo di giubbotto o bretelle retroriflettenti ad alta visibilità di sera e notte per il segway e il monopattino elettrico quando circolino su strade in zona 30 o su pista ciclabile. E poi gli “attrezzi” in grado di sviluppare velocità superiori ai 20 km/h dovranno essere dotati di regolatore di velocità, mentre per poter essere utilizzati nelle aree urbane, attraverso il regolatore, non potranno superare la velocità di 6 km/h. Bisogna mantenere un andamento regolare e sono evitate manovre brusche e acrobazie. A Parigi c’è stato un incidente mortale che ha aperto una falla sul tema della responsabilità. Già perché tutti questi veicoli non sono regolamentati dal Codice della Strada e vengono, anzi verrebbero, autorizzati a circolare solo con la formula della “sperimentazione”, sotto la responsabilità del sindaco. E molti primi cittadini non se la sentono di assumersi il rischio.

 

  • Lavori saltuari, la pensione arriva a 73 anni
Precari da giovani, in pensione a 73 anni e con assegni da fame. I quarantenni di oggi devono fare i conti con un futuro agghiacciante. Specie quanti tra loro hanno iniziato a lavorare tardi oppure solo grazie a contrattini e part-time, collezionando buchi di carriera o stipendi molto bassi. Lo ricorda uno studio della Cgil, con elaborazioni dell’economista Michele Raitano, che sposta l’attenzione da quota 100 – voluta dal governo M5S-Lega per l’uscita a 62 anni e 38 di contributi – ai giovani o ex giovani negli anni ‘90. Chi ha iniziato a lavorare dopo il 1996 si ritrova in pieno nel sistema contributivo e prenderà una pensione calcolata in base ai contributi versati. Per via dei paletti messi dalla riforma Fornero, potrà però anticipare un po’ l’uscita – che si sposterà sempre più in là per l’adeguamento all’aspettativa di vita – solo se la pensione sarà almeno 2,8 o 1,5 volte l’assegno sociale. Tradotto: con stipendi bassi o buchi nei versamenti, non potendo ambire al requisito di 44 o 45 anni di contribuzione, si dovrà attendere di essere ultra settantenni per incassare comunque pensioni esigue.

  • Dimensional Fund in Cattolica
Dimensional Fund Advisors detiene il 5% del capitale di Cattolica con titolo gestione discrezionale del risparmio e indiretta gestione non discrezionale del risparmio.
È quanto è emerso ieri dagli aggiornamenti Consob.  La posizione è riferibile allo scorso 8 luglio.
  • Stipendi dei manager, azionisti vincolanti
Il voto dei soci sulla politica di remunerazione dei top manager di società quotate diventa vincolante, in linea con la disciplina speciale applicabile alle banche e alle assicurazioni. È questa la principale novità in tema di remunerazione introdotta dal decreto legislativo 49 del 10 maggio 2019. Nel caso in cui dall’assemblea dei soci non arrivi voto positivo, la società continuerà a corrispondere remunerazioni conformi alla più recente politica approvata dall’assemblea o, in assenza, in linea con le prassi vigenti.
  • Anno record per il private equity
Tassi di interesse bassi e disponibilità di liquidità sul mercato hanno trainato le operazioni dei fondi di private equity nel corso del 2019. Le operazioni, calcolate da Bain & Company, sono 212 che superano il record precedente di 192 del 2007. Fra i deal più recenti, ad esempio, viene menzionata l’acquisizione della catena britannica di pub Ei Group da parte di Tdr Capital per 3 miliardi di sterline; l’acquisizione di Merlin Entertainments (Legoland e i musei di Madame Tussauds) da parte di una cordata guidata da Blackstone per 6 miliardi di sterline; oppure l’acquisizione di Osram da parte di Bain Capital e Carlyle per 3,4 miliardi di euro. «Si tratta di operazioni che necessitano di masse di debiti ed equity» sottolinea Brenda Rainey, senior director at Bain & Company, che aggiunge: «E il mercato del debito oggi supporta certi deal».

  • Il derivato a copertura del tasso segue le regole della polizza
Le somme pagate dal mutuatario per sottoscrivere un derivato a copertura di un mutuo deve essere restituito pro quota se quest’ultimo stato estinto anticipatamente. L’Arbitro per le controversie finanziarie ha affermato questo principio con la decisione 1716 del 10 luglio 2019. Ma ancora più radicalmente ha “condannato” l’intermediario a restituire integralmente le somme pagate dal cliente per un secondo derivato sottoscritto a copertura delle variazioni del tasso per un mutuo che già includeva una polizza che proteggeva il cliente proprio da un rischio di questo tipo. Anche la decisione 1719/2019 accoglie la richiesta del cliente, riconoscendo il diritto dell’interessato a un risarcimento in relazione alla mancata informativa precontrattuale. Per liquidare il danno, l’Abf ha ritenuto congruo il criterio consistente «nel liquidare il danno stimando quali sarebbero potute essere le conseguenze in termini di minori costi che una informazione corretta all’atto della conclusione del derivato avrebbe comportato per il ricorrente».
  • Se l’inquilino è moroso paga l’assicurazione
Esistono anche assicurazioni che proteggono dai morosi. Soluzioni assicurative pensate per chi vorrebbe affittare un immobile “libero”, in modo da metterlo a reddito, ma teme di incappare in un inquilino poco puntuale nei pagamenti e a cui, magari, è difficile dire “addio”. Il mercato delle polizze a copertura degli affitti in realtà non è mai decollato in Italia. Si tratta di un settore che fa parte del ramo perdite pecuniarie, dove operano poche compagnie (si contano sulle dita di una mano). Il mercato si è assottigliato a causa dei cattivi andamenti tecnici che hanno dissuaso molti operatori dal restare sul mercato anche a causa della forte antiselezione.