logo_mf

Il fondo infrastrutture da 500 milioni sponsorizzato dall’Ania scalda i motori. L’intenzione, secondo quanto risultata a MF-Milano Finanza, è chiudere il primo closing della raccolta prima della pausa estiva. Nei giorni scorsi è stato definitivamente approva la concessione di un’esclusiva a F2i, come anticipato da MF-Milano Finanza il 23 maggio, e ora la società guidata fa Renato Ravanelli, che l’ha spuntata su altri due gestori (Deutsche Bank Asset management e Partners Group) punta ad accelerare le manovre per far decollare l’iniziativa a stretto giro di posta. L’interesse, del resto, è già alto visto che ci sarebbero sei compagnie pronte a sottoscrivere il fondo nella fare di avvio. Si tratta di Allianz, Generali , Intesa , Axa , Cattolica e Poste Vita. L’obiettivo dell’associazione che rappresenta le compagnie di assicurazione italiane, come noto, è quello di scendere in campo per sostenere l’economia nazionale investendo in particolare nelle infrastrutture del Paese.
Deciderà l’assemblea dei soci di Net Insurance, convocata in sede ordinaria e straordinaria per il 19 luglio prossimo, se agire con delle azioni di responsabilità per la truffa subita da 26 milioni di euro. Sul banco degli imputati ci sono praticamente tutti i soggetti in carica nel corso della passata gestione, si va dagli amministratori della società, i sindaci, il direttore generale, il dirigente preposto e la società di revisione.
I dati rilevati da Assoreti indicano una raccolta netta positiva per le reti di consulenti finanziari nel mese di maggio pari a 2,7 miliardi di euro, in crescita dell’8,8% rispetto al mese precedente. Il bilancio mensile, spiega una nota, è positivo per entrambi i macro comparti d’attività: le risorse nette destinate ai prodotti del risparmio gestito ammontano a 395 milioni, mentre quelle destinate alla componente amministrata sono poco meno di 2,4 miliardi. Nell’ambito del risparmio gestito si conferma la prevalenza degli investimenti netti sui prodotti assicurativi, pari a 718 milioni, seppure in calo rispetto al mese di aprile (-30,5%).
La strada è segnata: Optima Italia medita se quotarsi in borsa, il dossier è sul tavolo del cda che sta valutando quale sia la tempistica migliore. Ma i motori per l’ipo della società partenopea, attiva nel mercato delle telecomunicazioni e dell’energia, guidata dall’ad, sono accesi, con ambiziosi obiettivi di crescita. Il gruppo nato nel 1999 per cavalcare la liberalizzazione del mercato dell’energia e delle telecomunicazioni su iniziativa Alessio Martone e Danilo Caruso ha chiuso il 2018 con un fatturato di 235 milioni, in crescita del 15%, e per la fine dell’anno punta a raggiungere i 320 milioni, che rappresentebbero un aumento de132%, con un il 20%, tra l’altro sta ampliando il perimetro di attività. «Optima da multiutility diventerà smart-utility, do dall’offerta di cinque servizi a un totale di 12», dice Caliendo, «oltre a energia e telco la rete di Optima distribuirà polizze assicurative danni, oltre che device e servizi di mobilità». Si tratta di Rc auto, coperture casa e infortuni e tra i già selezionati ci sono Prima, Groupama e Europ Assistance mentre per il noleggio a lungo termine c’è Lease plan.
Il cantiere è stato calendarizzato per il mese di settembre. L’obiettivo è per l’appunto quello di poter avviare i lavori di rifacimento subito dopo l’estate per terminarli in concomitanza con l’apertura delle prime fermate della nuova metropolitana cittadina, la linea quattro che attraverserà il centro di Milano nel 2022.
Il colosso assicurativo Allianz accelera sul piano impostato a fine 2017 per la riiqualificazione dell’ex sede di Corso Italia. Un intervento che riguarda una superficie totale di 45mila metri quadrati e che coinvolgerà un edificio progettato tra gli altri da Gio Ponti negli anni 60 e che ora sarà curato dallo studio di architettura statunitense Skidmore, Owings and Merrill (Som).

Cattolica Assicurazioni veste sei aeroporti italiani. Dopo i due flight di campagna corporate di fine 2018 e inizio 2019 legati alla sponsorizzazione della Nazionale italiana di rugby, il gruppo entra nella terza fase di campagna che punta a portare il claim e le immagini del «Pronti alla vita» sugli spazi meno convenzionali degli aeroporti come scale mobili, scalinate, corridoi e desk.
L’advertising del gruppo mira alla costruzione di brand awareness ed equity attraverso una comunicazione ad alto impatto visivo. Sei scali, Bergamo, Pisa, Verona, Napoli Capodichino, Palermo e Catania, sono interessati dall’iniziativa: la società di assicurazioni sarà presente per accompagnare turisti, viaggiatori e businessmen in partenza e in arrivo.
Antiriciclaggio più pesante. Scattano gli obblighi anche per chi commercia in cose antiche o opere d’arte, gallerie d’arte e case d’asta e intermediari nel commercio di queste ultime qualora le attività siano effettuate all’interno dei porti franchi. Sarà necessario, ai fini antiriciclaggio, indicare il valore delle operazioni effettuate. Nuovi adempimenti anche per gli agenti in affari di mediazione che dovranno applicare la normativa antiriciclaggio anche per le operazioni di locazioni di immobili con un valore pari o superiore ai 10 mila euro. Mentre per le valute virtuali, arriva il registro dei prestatori di servizi delle criptovalute: gli operatori dovranno iscriversi a una sezione speciale del registro dei cambia valute, gestito dall’Oam , l’organismo degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi. Sono queste alcune delle novità in arrivo con il decreto legislativo approvato ieri dal consiglio dei ministri in via preliminare che dà attuazione alla V direttiva antiriciclaggio
L’applicazione di modelli organizzativi conformi alla 231/2001 è, insieme alle coperture assicurative, un elemento indispensabile per chiunque voglia assumere la presidenza o comunque una carica apicale all’interno di un’associazione o di un ente non profit, soprattutto in ambito sportivo. I rischi, infatti, possono essere estremi per la combinazione di due fattori che, insieme, possono risultare esplosivi. Il primo è dovuto alla spesso scarsa conoscenza dell’organizzazione che si va a dirigere: è il club sportivo più prestigioso della città e magari il futuro presidente saltuariamente vi pratica qualche disciplina sportiva, ma si conoscono a fondo tutte le attività poste in essere dall’organizzazione e i potenziali pericoli ad esse connesse?
FinecoBank lancia un nuovo mutuo green per supportare le scelte sostenibili dei propri clienti. Quelli che richiederanno un mutuo per l’acquisto di un immobile in classe energetica A o B potranno beneficiare di condizioni vantaggiose. L’impegno di Fineco contraddistingue l’intero processo di richiesta di mutuo, totalmente digitale e paperless oriented. «Dal 2018 a oggi abbiamo permesso di risparmiare una quantità di carta pari a undici campi da calcio», ha spiegato Massimo Anastasio, responsabile dei prodotti banking & credit. «Con i mutui green Fineco scrive un ulteriore capitolo per favorire e incentivare la sostenibilità ambientale in ogni sua forma. Un trend che aumenterà sempre di più nei prossimi anni, anche sotto il profilo finanziario, con asset dedicati e personalizzati».

 

Nuove nomine in casa Zurich Italia. Domenico Quintavalle è stato scelto per il ruolo di direttore finanziario. Si tratta di una promozione interna, visto che il manager era head of retail distribution. Quintavalle ha un’esperienza trentennale nel settore assicurativo. Dopo un lungo periodo in Allianz, è entrato in Zurich nel 2008, dove è stato alla guida della rete agenti a partire dal 2014. Intanto c’è un nuovo ingresso in Zurich: si tratta di Andrea Trivellato, che diventa head of sales agents & brokers. Anche Trivellato ha lavorato a lungo in Allianz, dove ha ricoperto diversi ruoli manageriali all’interno della divisione sales, con responsabilità in ambito agenzie a livello nazionale.

 


Repubblica_logo

  • Ponte Morandi un nuovo video dei magistrati accusa Autostrade
Il video registrato dalle telecamere dell’azienda Ferrometal, a Campi (quartiere un tempo dell’Italsider), proprio sotto il viadotto Polcevera, era stato sequestrato poche ore dopo la tragedia dal Primo Gruppo della Guardia di Finanza, guidato dal colonnello Ivan Bixio e dal suo vice, Giampaolo Lo Turco. La Procura non aveva mai voluto rendere pubblico quel filmato, perché la sua visione avrebbe potuto condizionare gli interrogatori di testimoni e indagati. Ora che i frame sono agli atti dell’incidente probatorio, quel segreto non ha ragione di esistere. Le immagini secondo l’accusa spiegano chiaramente cosa successe il giorno della tragedia: il cedimento degli stralli, i tiranti in acciaio e calcestruzzo precompresso, portò al crollo della sede stradale. Sulle condizioni di quelle “braccia”, del resto, ci sono le consulenze degli ingegneri della Procura, ma anche la relazione del laboratorio svizzero Empa che ha evidenziato fessurazioni e ossidazioni nei tiranti dovute all’esposizione al salino del mare. Per i consulenti di Autostrade, invece, il video della Ferrometal è fatto di pochi fotogrammi che immortalano il cedimento. Difficile studiare le immagini e capire. Ma soprattutto, «ad oggi non è possibile affermare che il crollo sia determinato dal cedimento dell’attacco degli stralli».

  • Omicidio stradale incompatibile con gli sconti di pena
No della Cassazione agli sconti di pena previsti in caso di morte o lesioni in conseguenza di altro delitto doloso, se il decesso o il ferimento si verificano in un incidente stradale. Dunque i benefici dell’articolo 586 del Codice penale non si possono applicare ai nuovi reati di omicidio stradale e lesioni personali stradali introdotti dalla legge 41/2016. Inoltre, se il sinistro consiste nello sviluppo possibile, ma ancillare, di un progetto criminoso concepito solo nelle sue linee essenziali, il colpevole può comunque beneficiare dell’istituto della continuazione, il cui effetto è una mitigazione della sanzione penale, ma non di quella accessoria sulla patente. Lo afferma la sentenza 25538/2019, depositata il 10 giugno. La pronuncia ha riguardato un soggetto che, trasportando cocaina in auto con alcuni complici, non si è fermato all’alt delle forze dell’ordine, scappando a velocità elevata e cercando di travolgere un’auto della Polizia. Dopo l’urto contro un muro, è precipitato in un greto: uno dei passeggeri è morto, l’altro si è ferito gravemente.
  • Scatola nera senza norme attuative Per l’Ivass la concorrenza è a rischio
 Nascono per risparmiare, ma senza le regole attuative si rischia di compromettere tutto. E queste norme, attese da due anni, sembrano in stallo. Così gli sconti “obbligatori” sull’assicurazione Rc auto per chi accetta di farsi montare la scatola nera sul veicolo si sono guadagnati un posto anche nelle Considerazioni del neo-presidente dell’Ivass, Fabio Panetta, il 20 giugno scorso. Mentre le criticità che contribuiscono a bloccare le norme attuative (privacy e valore probatorio) riemergono da un’interrogazione parlamentare “bipartisan” che era stata presentata il 27 maggio alla Camera. Parliamo degli sconti previsti dalla legge concorrenza (la 124/2017, in vigore da agosto 2017) all’articolo 1, comma 6: ribassi obbligatori nel senso che le compagnie, se decidono di offrire polizze con scatola nera, devono applicare una percentuale di sconto non inferiore ai minimi stabiliti dall’Ivass. La legge assegnava alla stessa autorità di vigilanza il compito di fissare i criteri per determinare gli sconti e ai ministeri delle Infrastrutture e dello Sviluppo economico la stesura di due decreti attuativi sulle caratteristiche che una scatola nera deve avere per dare diritto ai benefici. L’Ivass ha adempiuto ad aprile dell’anno scorso, con il Regolamento 37/2018. I ministeri si sono fermati a mettere in pubblica consultazione le bozze dei Dm; era luglio 2018 e da allora nulla più si è ufficialmente saputo. Risulta che entrambi i decreti attuativi siano fermi al ministero dello Sviluppo economico, dove sono giunte sollecitazioni da varie parti. All’Ivass dicono che «i decreti sono importanti anche perché, dalle nostre evidenze, emerge un fenomeno di lock-in». Cioè di tendenza a non cambiare compagnia da parte di chi già oggi ha fatto montare la scatola nera e fruisce degli sconti che trova sul mercato.
  • Noleggio, responsabilità esclusiva per il guidatore
C’è un lato nascosto dietro i dati 2018 sulla mobilità condivisa resi noti la settimana scorsa, che danno le auto in car sharing a quota 8mila unità, gli scooter oltre i 2mila e il totale degli spostamenti a 33 milioni. Aumentano anche le multe e molte restano a carico degli operatori. Di qui una proposta di modifica al Codice della strada, che però ora segna il passo assieme al resto del testo unificato elaborato dalla commissione Trasporti della Camera prima delle elezioni europee. Il numero di multe cresce non solo perché aumentano gli spostamenti con la mobilità condivisa. Pesa anche il fatto che il car sharing giuridicamente è inquadrato come noleggio senza conducente (articolo 84 del Codice della strada), ma si rivolge a un’utenza in buona parte diversa. Essendo un servizio prevalentemente urbano a basso costo, è molto utilizzato anche da persone che in altri contesti non sceglierebbero mai il noleggio. Inoltre in città, non di rado, si ha molta fretta e quindi si tende a commettere più infrazioni della media. Anche solo divieti di sosta quando, giunti a destinazione, non si trova un parcheggio regolare e il contatore del prezzo della corsa continua a scorrere.

  • I risparmiatori italiani target di banche e compagnie di assicurazione 
    Un terzo dei 4.000 miliardi di euro di risparmio italiano è depositato in conti correnti. Meno dell’1% del PIL è investito in contratti assicurativi, rispetto alla media europea del 2,9%. Gli italiani sono tra i maggiori risparmiatori d’Europa, ma corrono il minor rischio. La crisi economica degli ultimi anni e le incertezze politiche e finanziarie degli ultimi mesi non hanno fatto che rafforzare questa tendenza. Secondo l’Associazione Bancaria Italiana (ABI), nel 2018 i depositi in conto corrente sono aumentati di 32 miliardi di euro. Dal 2008 le famiglie italiane hanno accumulato 201 miliardi di euro, l’equivalente del PIL del Portogallo. Secondo uno studio del Censis-Ania, il 64,1% della popolazione riesce ancora a risparmiare, due terzi dei quali per coprire spese impreviste. Le famiglie di solito possono contare solo sulle loro economie perché la penisola è in gran parte “sottoassicurata”. Meno dell’1% del PIL viene investito in polizze assicurative, che vanno dalla protezione contro le calamità naturali alle malattie in un paese con una popolazione in rapido invecchiamento. Secondo una pubblicazione del Lloyd’s e del Center for Economics and Business Research (CEBR), l’Italia è allo stesso livello di India, Filippine, Vietnam, Egitto, Bangladesh e Nigeria. In Europa, il dato medio è del 2,9%, con il primato dei Paesi Bassi al 7,7%. Una manna dal cielo per le banche e le compagnie di assicurazione italiane, la maggior parte delle quali ha costruito i propri piani strategici sulla gestione patrimoniale.