di Daniele Cirioli

Tempi lunghi per l’anticipo in prestito della buonuscita, Tfr o Tfs, ai dipendenti pubblici. Tra la domanda della certificazione del diritto (al Tfr o Tfs) e quella del suo accredito da parte della banca possono passare fino a 75 giorni, cui aggiungere i tempi di presentazione da parte del lavoratore-pensionato della domanda alla banca prescelta e i tempi d’istruttoria interna da parte della banca (insomma ci vorranno almeno tre mesi). Lo stabilisce, tra l’altro, la bozza di dpcm per l’attuazione della misura sull’anticipazione della buonuscita ai dipendenti pubblici prevista dal dl n. 4/2019, convertito dalla legge n. 26/2019. Il provvedimento, spiega in una nota il ministro per la pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, starà inviato al Garante privacy e a quello su mercato e concorrenza, nonché al consiglio di stato per il parere.
Un anticipo in prestito. La misura consente ai dipendenti pubblici andati in pensione, anche con quota 100, di avere in prestito una somma a valere sulla buonuscita cui hanno diritto (una sola parte o tutta) e che non ancora hanno potuto ottenere, comunque fino a 45 mila euro, da restituire al momento della sua effettiva percezione. Quindi chi ha diritto a una buonuscita non superiore a 45 mila può al massimo ottenere un prestito pari all’importo di Tfr/Tfs cui ha diritto; chi ha diritto a una buonuscita di misura superiore a 45 mila, può al massimo ottenere un prestito di 45 mila euro.

Come funzionerà. Per ottenere il prestito, il lavoratore deve prima di tutto chiedere all’ente erogatore del Tfr/Tfs (in genere l’Inps; l’elenco degli enti erogatori sarà pubblicato sul sito della Funzione Pubblica) la certificazione del diritto all’anticipazione. Ottenuta la certificazione, potrà rivolgersi a uno degli istituti di credito aderenti all’iniziativa, ossia aderenti all’accordo quadro sottoscritto tra Abi e ministri del lavoro, dell’economia e della pubblica amministrazione. La banca, quindi, chiederà conferma all’ente erogatore della sussistenza dei presupposti per l’anticipazione e, in caso di esito positivo, entro 15 giorni liquiderà il prestito. Il Dpcm fissa un tempo massimo tra la data della domanda della certificazione e quella di accredito dell’anticipazione di 75 giorni, senza considerare i tempi di presentazione da parte dell’interessato della domanda di anticipazione alla banca prescelta e i tempi d’istruttoria interna da parte della banca (di cui, però, viene prevista la contrazione e semplificazione, anche ai fini della cd adeguata verifica).
È un prestito. L’anticipazione della banca costituisce un contratto di finanziamento a tutti gli effetti, in cui il rimborso è effettuato, in base alla disciplina della cessione di credito, direttamente dall’ente erogatore del Tfs/Tfr mediante versamento alla banca (anziché al pensionando/pensionato). In ogni caso resta salva la possibilità per l’interessato di procedere direttamente, con oneri a proprio carico, all’estinzione anticipata (totale o parziale) del finanziamento.
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