Andare a debito è più facile. Le banche stanno aumentando l’offerta dei prestiti, anche per compensare il calo della domanda dei mutui. Il risultato è che i tassi crescono praticamente ovunque, ma sale anche la disponibilità a erogare. I prestiti sono oggi la carta delle banche per aumentare la redditività.
«Non stupisce che ci sia un aumento dell’offerta — dice Gianfranco Torriero, vicedirettore dell’Abi, l’Associazione bancaria italiana —. Sono operazioni d’importo molto più limitato rispetto ai mutui, in genere sotto i 30 mila euro, con un ammontare di rischio più contenuto». Il fatto curioso è che la concorrenza sta aumentando, ma anziché scendere i costi salgono.

L’indagine
Negli ultimi quattro mesi, dal 22 febbraio al 3 luglio scorso, il tasso annuo effettivo globale (Taeg) medio per un prestito di 5 mila euro da restituire in due anni è salito dal 9,06% al 9,4% . E quello per un finanziamento di 15 mila euro da rimborsare in sei anni è cresciuto dall’8,19% all’8,42%. Piccoli incrementi, certo. Ma sono un segnale, perché nel 2018 i tassi calavano.
I dati emergono dall’analisi dell’Economia del Corriere della Sera fra sette operatori tradizionali: i cinque principali istituti di credito (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm, Ubi e Bnl), le Poste e Findomestic. Secondo la simulazione, il prestito di 5 mila euro costa alla fine, in media, 523 euro senza assicurazione e 734 euro con la polizza collegata; mentre quello di 15 mila euro avrà un impatto sul cliente di quasi 4 mila euro (3.936) senza polizza e più di 5 mila (5.159) con l’assicurazione (che, ricordiamo, non è obbligatoria).
Hanno alzato i tassi tutti, chi sugli importi più bassi, chi sui più alti, chi su entrambi (Intesa, Unicredit, Bnl, Findomestic). C’è chi ha quasi raddoppiato i costi d’istruttoria (Unicredit), mentre continua a pesare molto proprio l’assicurazione, alla quale va prestata attenzione. Sottoscrivere la polizza collegata al prestito può costare da 121 euro (con Intesa) a 350 euro (con Findomestic) per il finanziamento da 5 mila euro e da 563 euro (sempre con Intesa) fino addirittura a 1.300-1.400 euro (Banco Bpm e Unicredit) per il prestito da 15 mila euro. Quanto al taeg, scende con l’aumentare dell’importo. Il consiglio è contrattare, perché diverse banche (come Banco Bpm e Unicredit) dicono che i tassi effettivamente applicati sono più bassi di quelli riportati sulla carta.
Nella nostra analisi i più convenienti sono Intesa sugli importi più alti (taeg 6,62%) e Findomestic su quelli più bassi (taeg 6,68%). Le Poste sono ormai allineate alle banche con un tasso annuo effettivo globale stabile da febbraio, ma sopra la media (10,19% per i 5 mila euro, 9,36% per i 15 mila).
Non è un caso che proprio l’Intesa Sanpaolo guidata dall’amministratore delegato Carlo Messina (4,05 miliardi di utili 2018 contro i 7,3 del 2017, l’anno dell’acquisizione delle banche venete), in cerca di nuova redditività, sia quella che sui prestiti sta spingendo di più. «Puntiamo molto sui prestiti personali perché è quello che ci chiede il mercato — dice Cinzia Bruzzone, capo del Retail —. Nei primi cinque mesi di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2018, abbiamo erogato oltre 2,2 miliardi di euro di credito al consumo, un incremento del 10% . Siamo il primo operatore bancario in questo settore con il 15-16% del mercato. Ci distingue il taglio medio più alto della media, 15 mila euro dai 14 mila dell’anno scorso». Il 10% è un incremento superiore a quello del mercato. Secondo l’osservatorio mensile di Assofin, allo scorso maggio (primi cinque mesi 2019 sullo stesso periodo 2018) i soli prestiti personali sono aumentati del 6% (erogati 11,9 miliardi, importo medio 12.782 euro) contro un +5,7% del totale credito al consumo (erogati 27,9 miliardi di euro). Anche i prestiti finalizzati crescono, e parecchio: + 10%. Invece le carte a rate e a opzione si fermano al +3,4% e la cessione del quinto al +1,5%.
Attenzione alla trasparenza sui prestiti finalizzati, quelli che spesso si firmano in negozio. Altroconsumo ha condotto un «mistery shopping» il mese scorso in 200 punti vendita in dieci città. In otto casi su dieci non è stato consegnato il modulo europeo Secci sul costo dei prestiti. E in un caso su cinque non è stato detto il Taeg.
Le nuove strade
In questo quadro si allarga il bacino dei clienti. Aumentano, per esempio, le richieste di un prestito per le vacanze: +30% nel gennaio-maggio scorso a questo scopo le domande sul portale Facile.it (importo medio 5.291 euro).
Mentre Banco Bpm (con Agos) e Bnl, che dichiarano un +2% dei prestiti nei primi cinque mesi, corrono ai ripari cercando pensionati e giovani. «L’11% dei nostri clienti ha un prestito personale— dice Paolo Renza, responsabile Sviluppo offerta omnicanale in Banco Bpm —. Stiamo puntando con decisione sull’offerta della cessione del quinto, in particolare della pensione, per ampliare la plateea dei clienti».
Bnl-Bnp Paribas ha invece lanciato il 3 luglio Futuriamo, per gli studenti universitari. Taeg ridotto al 3,5 per cento.

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