Nella truffa sulle assicurazioni online su cui sta indagando la Guardia di Finanza su mandato della procura di Milano, in collaborazione con l’Ivass, risultano al momento 5 indagati.

E’ quanto indicato nel corso della conferenza stampa in procura a Milano sull’operazione, che ha portato all’oscuramento di oltre 220 siti che offrivano false polizze assicurative. Sono in corso accertamenti su 74 soggetti identificati e il sospetto degli inquirenti è che tra loro ci siano persone vittime di una doppia truffa, dopo aver sottoscritto una falsa polizza assicurativa, i loro dati potrebbero essere stati usati per un furto di identità e i loro nominativi usati per aprire siti per vendere false polizze assicurative ad altri ignari clienti. Allo stato risultano accertati pagamenti per 700mila euro, con una media di circa 200 euro a polizza. Si tratta per lo più di polizze temporanee, quindi di basso importo. I clienti che le avrebbero sottoscritte sono circa un migliaio.

L’inchiesta condotta dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco e il pm Christian Barilli è nata nel dicembre 2018, quando in procura a Milano – ha spiegato il procuratore Francesco Greco – “sono arrivate due denunce da parte dell’Ivass di due siti di assicurazioni falsi”. La procura si è confrontata con la Guardia di Finanza, ed è stata la delega per l’individuazione di tutti i siti di assicurazioni false al Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche. “Ne è emerso un quadro inquietante”, ha sottolineato Greco, indicando che sono stati individuati 222 siti falsi, di cui 49 in Italia ed erano presenti di server italiani, 55 erano su portali autorizzati sul territorio estero, soprattutto Usa, Germania e Olanda mentre altri 118 erano siti che erano stati utilizzati per questa attività ma che erano stati messi in vendita, ha specificato la Guardia di Finanza.

La Procura di Milano e l’Ivass, di fronte al fenomeno emerso hanno presentato un vademecum per gli utenti. Il procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco ha indicato come primi consigli quelli di consultare sempre l’elenco dei siti falsi sul sito dell’Ivass e in caso di dubbi chiamare il contact center consumatori di Ivass attraverso il numero verde dedicato.

Maria Luisa Cavina, responsabile servizio vigilanza intermediari Ivass, ha invitato a controllare una serie di dati che devono far scattare un controllo ulteriore. “Prima di pagare soldi a uno sconosciuto, controllare sempre sito il Ivass o chiamare il contact center”, ha affermato e soprattutto “se i contatti indicati sono solo tramite applicazione whatsapp, email e cellulare o il pagamento è chiesto tramite una carta di credito ricaricabile, questi sono elementi che devono metterci in guardia. Anche perché gli operatori autorizzati non possono chiedere questa forma di pagamento, che è una prassi sempre irregolare”, ha precisato.