Il kid, acronimo di key information document è riuscito a sintetizzare, in sole tre pagine, informazioni chiave sui prodotti finanziari. Ma ora, con l’abrogazione dei vecchi prospetti informativi, rischia di scomparire un dato importante: la simulazione sulla probabilità di ottenere le performance promesse
di Anna Messia

Il kid, acronimo di key information document, è riuscito nell’intento di sintetizzare, in sole tre pagine, informazioni chiave sui prodotti finanziari che vengono acquistati dai risparmiatori. Ma con il nuovo documento informativo, uguale in tutta l’Unione Europea, rischia di calare definitivamente il sipario su un dato tutto italiano che pure sembrava molto utile ad orientare i risparmiatori: si tratta dello scenario probabilistico che era finora previsto per index, unit e polizze di capitalizzazione. A introdurlo, nel 2009, era stata la Consob che aveva chiesto alle imprese di esprimere, in termini percentuali, la probabilità che una determinata performance si sarebbe realizzata, sulla base di una stima fondata sui dati correnti di mercato, e di scriverlo nel prospetto informativo. Un’informazione che ora la stessa Consob sembra pronta a cancellare, come previsto dal documento posto in pubblica consultazione lo scorso 29 giugno che abroga il vecchio prospetto informativo. Perché nel frattempo è arrivato appunto il kid e la commissione vuole evitare che l’investitore riceva informazioni incoerenti o comunque differenti rispetto a quelle presenti nei documenti chiave, uguali appunto per tutta l’Unione. «Il kid prevede però degli scenari di performance che sembrano fondarsi più su dati storici che sulle probabilità che le performance si realizzino effettivamente», spiega Andrea Pantaleo, Lead Lawyer, Financial Litigation di DLA Piper. Insomma, qualcosa sembra essersi perso e ora bisognerà vedere il tono delle risposte del mercato alla pubblica consultazione della Commissione. «La scelta di Consob di superare completamente la propria comunicazione del 2009 non sembra particolarmente felice anche rispetto al contenzioso giurisprudenziale che gli intermediari finanziari si trovano a dover affrontare», aggiunge Pantaleo, che ha qualcosa da ridire pure sulla motivazione di Consob ad eliminare lo scenario probabilistico per evitare difformità rispetto al set informativo fornito negli altri stati membri dell’Unione. «Perché in sede di modifica del Codice delle assicurazioni private il legislatore ha già previsto documenti informativi precontrattuali in aggiunta ai kid», spiega. (riproduzione riservata)

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