Cassa di risparmio di Bolzano ha dato mandato a Banca Imi, che è già al lavoro. Si cercano alleati stabili sia nel ramo Danni sia in quello Vita. La manovra rientra nel piano industriale messo a punto dall’amministratore delegato e direttore generale Nicola Calabrò
di Anna Messia

La Cassa di Risparmio di Bolzano è in cerca di un partner assicurativo stabile e di lungo termine. Un dossier, che secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, è stato affidato a Banca Imi e l’advisor avrebbe iniziato a sondare il mercato già nei giorni scorsi. Le prime risposte sarebbero decisamente positive, a dimostrazione dell’interesse crescente che c’è in questa fase di mercato per gli accordi bancassicurativi. Le Sparkasse hanno finora lavorato con diversi partner assicurativi, per esempio distribuendo le polizze Vita di Eurovita e lavorando con la trentina Itas oppure francese Axa nel Danni.

L’idea dell’istituto guidato dall’amministratore delegato e direttore generale Nicola Calabrò a questo punto sarebbe però quella di instaurare un rapporto più stretto con un unico partner assicurativo, o al massimo con due. Perché la competizione seguita da Banca Imi coinvolge sia il ramo Danni sia quello Vita e non è escluso che i due rami possano essere affidati a due differenti compagnie di assicurazione, senza però prevedere un ingresso dei partner nel capitale della cassa di risparmio.
Si tratterebbe insomma di un accordo distributivo puro anche se la banca potrebbe già monetizzarne una parte del valore. Le offerte non vincolanti potrebbero essere recapitate a Banca Imi già prima della pausa di agosto per poi passare alle offerte vincolanti a settembre. E l’interesse, come detto, sembra essere già alto per il dossier che coinvolge la banca presente in tutto il nord est, oltre che a Innsbruck e Monaco di Baviera, con più di 100 filiali sparse sul territorio.
La ricerca sul nuovo partner assicurativa rientra nel piano industriale che guarda al 2021 messo a punto dal numero uno della banca Calabrò. Il manager, arrivato nella primavera 2015, ha prima di tutto pensato a rimettere in carreggiata l’istituto. Nel 2013 la Cassa di Risparmio di Bolzano aveva registrato un rosso di 230 milioni mentre dopo la cura Calabrò, fatta di aumento di capitale, cessione delle sofferenze e taglio dei costi, l’istituto è tornato all’utile.

Nel 2017 il risultato è stato tornato positivo per 14,4 milioni di euro ed è stato anche possibile distribuire cedole per 4,2 milioni. Poi a giugno scorso il bilancio è stato ancora migliore, pari a più 14 milioni in sei mesi (si veda altro articolo in pagina), la migliore semestrale degli ultimi 10 anni per le Sparkasse.
Il piano industriale al 2021 prevede a questo punto una crescita graduale dell’istituto, puntando in particolare su servizi a valore aggiunto. A cominciare dal private banking (lanciato grazie a una collaborazione siglata con Ubs Italia), ma passando appunto anche per la vendita di prodotti assicurativi e con tenendo la consulenza alla clientela come punto fermo centrale per l’istituto. «Vogliamo poter fornire tutti i servizi alla clientela del nostro territorio di riferimento, in cui siamo leader», aveva dichiarato il numero uno di Sparkasse presentando il piano. È arrivato quindi il momento della firma di nuove alleanze. (riproduzione riservata)

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