Le disposizioni contenute all’interno delle direttive MiFID II e IDD giunte o in procinto di giungere al traguardo della loro applicazione stanno richiedendo alle Banche e alle Compagnie ingenti effort in termini di adeguamento dei processi.

Il mercato è ben conscio delle opportunità insite nelle disposizioni normative: prima fra tutte, una conoscenza più approfondita della propria clientela funzionale a fornire una maggior tutela e trasparenza e a garantire un maggior valore aggiunto tramite l’offerta di prodotti mirati e attraverso modalità di vendita adeguate.

Queste le premesse che hanno guidato le attività di ricerca che hanno coinvolto in questi mesi un panel di 11 istituzioni (Allianz, Allianz Bank, Assimoco, AXA Assicurazioni, Banca Monte dei Paschi di Siena, BNP Paribas Cardif, BPER Banca, Reale Mutua Assicurazioni, UBI Banca, Unicredit, UnipolSai) che si sono confrontate in tavoli di lavoro in merito allo stato dell’arte delle progettualità in corso, focalizzandosi sull’analisi degli impatti attuativi e di processo.

Alla ricerca ha partecipato attivamente anche IVASS, in qualità di relatore istituzionale fornendo un prezioso contributo al confronto.

In generale, con le nuove disposizioni le attività di design e distribuzione dei prodotti rientrano nel processo organizzativo e di compliance delle Istituzioni e acquisiscono rilevanza pubblicistica per la Vigilanza, che dunque effettuerà controlli sulla congruità e legittimità dei processi.

La Product Oversight Governance è stata indicata dal 100% dei partecipanti della ricerca come la tematica che ha richiesto e sta richiedendo maggiori priorità d’azione; in particolare, condivisa è la necessità di costituzione di un’unità responsabile della verifica di tutti i processi, incluso il monitoraggio in fase di vendita e dell’intero ciclo di vita del prodotto. Diventa inoltre necessario implementare varie tipologie di flussi informativi tra produttori e distributori, al fine di individuare eventuali collocamenti fuori target e verificare la correttezza stessa del target individuato.

In aggiunta a questi temi di carattere organizzativo e di scambio informativo, sul tavolo delle Istituzioni ci sono anche la definizione delle implicazioni del servizio di consulenza, l’ottemperanza dei requisiti professionali di chi colloca i prodotti e degli organi di vertice e, infine, gli obblighi di informativa al cliente sul prodotto e sui meccanismi di inducement e conflitti di interesse all’interno dei KID e dei DIP.