Nel 2017 la raccolta premi globale dei principali mercati UE (Belgio, Francia, Germania, Italia, Olanda, Regno Unito e Spagna) è stata pari a 958 miliardi di euro, in lieve diminuzione (-0,7%) rispetto al 2016.

Nel dettaglio, hanno registrato variazioni positive solamente i volumi raccolti in Belgio (+3,3%) e in Germania (+1,7%), mentre sono risultati in calo nel Regno Unito (-2,6%), in Italia (-2,4%), in Spagna (-0,7%) e lievemente anche in Olanda e Francia i cui premi diminuiscono rispettivamente del -0,4% e del -0,3%.

La raccolta del settore vita nel campione di paesi considerato, pari nel 2017 a 548 miliardi, è risultata in calo del -2,3%. In particolare si nota come tutti i paesi osservati siano risultati in diminuzione fatta eccezione per il Belgio, la cui raccolta premi nel 2017 è cresciuta del 4,8% rispetto al 2016, e la Germania stazionaria rispetto all’anno precedente. Nei restanti mercati UE invece si registrano variazioni negative in particolare in Spagna (-5,6%), in Olanda (-5,1%), in Italia (-3,6%), seguite da Regno Unito (-3,0%) e Francia (-1,7%).

Il comparto danni nel 2017 è stato caratterizzato invece da una raccolta premi in aumento (+1,4%), con un ammontare di 409 miliardi di euro. Solamente il volume premi del Regno Unito è risultato in calo del -1,8%, mentre tutti i restanti paesi del campione hanno registrato variazioni positive. Nel dettaglio è risultata in aumento la raccolta premi della Spagna (+4,0%), della Germania (+3,1%), della Francia (+2,1%), del Belgio (+1,7%), dell’Italia (+1,2%) e infine dell’Olanda (+0,9%).

Nel triennio di osservazione che va dal 2015 al 2017 il rapporto tra il volume dei premi e il PIL – il c.d. indice di penetrazione assicurativa – ha mostrato andamenti diversi tra il settore vita e quello danni. Si evidenzia che i dati del 2017 (fonte Insurance Europe) sono ancora provvisori e, in alcuni casi, sono stati determinati attraverso stime da parte delle Associazioni assicurative dei rispettivi paesi. Relativamente ai rami vita, l’indicatore nel 2017 è risultato in calo in tutti i paesi del campione. In particolare, l’indice spagnolo è sceso dal 2,8% nel 2016 al 2,5% nel 2017 (valore in linea con quello del 2015). In tutti gli altri paesi invece il trend è stato progressivamente decrescente. Nel dettaglio, in Belgio il rapporto è sceso dal 3,7% nel 2015 al 3,3% nel 2017, in Francia dal 6,2% al 5,7%, in Germania dal 3,0% al 2,8% e in Italia, dove si registra il calo più significativo, dal 7,0% al 5,7%. Anche in Olanda e nel Regno Unito l’indicatore è sceso dal 2015 al 2016 (ultimi due anni disponibili) rispettivamente dal 2,2% al 2,0% e dal 7,4% al 7,0% (quello del Regno Unito rimane comunque il valore più alto fra i paesi analizzati).

In Italia il rapporto tra le riserve matematiche e il PIL, indicatore che approssima il grado di maturazione del mercato vita, continua a registrare nel triennio analizzato un andamento crescente arrivando nel 2017 al 38,3%, dal 36,9% nel 2016 (era 34,7% nel 2015). Tuttavia il valore dell’indicatore italiano si posiziona ancora al di sotto della maggior parte degli altri paesi europei, pur risultando oltre il doppio della Spagna (15,8% nel 2017) e più elevato di quello della Germania (il cui indicatore riferito all’anno 2016 è del 30,3%). In progressiva crescita (nei soli anni disponibili 2015 e 2016) anche il valore dell’Olanda che sale al 51,3% nel 2016 dal 43,0% nell’anno precedente. Stabile rispetto al 2016 è risultato invece l’indice francese con un valore pari al 71,4%, in aumento rispetto al 2015 quando era del 70,6%. In Belgio invece il valore dell’indice è lievemente diminuito dal 49,9% nel 2015 al 48,4% nel 2016.

Nel 2017, nel comparto danni, l’Italia si conferma il paese con il più basso rapporto tra premi e PIL. L’indice italiano è risultato stabile nel triennio analizzato e pari all’1,9%. Stazionari anche i valori dell’indice in Belgio (2,8%), in Germania (3,3%) e in Francia (3,3% nel 2015 e nel 2016). Hanno mostrato un andamento crescente i rapporti del Regno Unito, dove l’indicatore passa dal 3,0% nel 2015 al 3,4% nel 2016, e della Spagna, dal 2,7% nel 2015 al 2,9% nel 2017. L’Olanda, per via degli effetti positivi in termini di raccolta premi derivati dalla privatizzazione del sistema sanitario avvenuta nel 2006, riporta invece il valore dell’indice più elevato in Europa (oltre sei punti percentuali rispetto all’Italia nel triennio), pari all’8,0% nel 2016 e in diminuzione rispetto all’anno precedente.

Quando dal totale premi delle assicurazioni danni si escludono quelli del settore auto (assicurazione ovunque obbligatoria), il divario dell’Italia rispetto agli altri paesi europei risulta ancora più evidente. Nel 2017 il rapporto tra questi premi e il PIL è rimasto stabile allo 0,9% per l’Italia, mentre è stato pari a più del doppio in Belgio e in Spagna. In aumento il valore dell’indicatore nel Regno Unito che nel 2016 (ultimo anno disponibile) è pari al 2,6%. La Germania è rimasta stazionaria al 2,5% nel triennio analizzato mentre la Francia ha mostrato un indice stabile al 2,4% nell’ultimo biennio disponibile. In calo, anche se relativo ai soli anni 2015 e 2016, il valore dell’indice in Olanda che passa dal 7,8% al 7,4%.

Fonte: ANIA