di Nicola Capuzzo
In Norvegia da fine 2108 le navi a guida autonoma diventeranno realtà. Il gruppo Yara attivo nella produzione di fertilizzanti derivati da prodotti chimici sarà la prima società a possedere un mezzo di trasporto via mare senza equipaggio. Lo riporta il Wall Street Journal, precisando che nella prima fase d’attività un equipaggio sarà comunque a bordo di queste piccole navi portacontainer a propulsione elettrica ma già dopo pochi mesi, o al più tardi nel 2020, saranno in grado di viaggiare completamete senza personale a bordo. La Yara Birkeland, questo il nome della nuova unità che sarà costruita grazie al supporto del gruppo Kongsberg, sarà impiegata nei fiordi norvegesi dove farà la spola con il porto di Larvik SU una distanza di circa 37 miglia marine. Il prezzo sarà di 25 milioni di dollari, il triplo rispetto a una nave portacontainer standard delle stesse dimensioni, a causa delle tecnologie installate fra cui sensori, radar, telecamere e avanzati sistemi di navigazione che le consentiranno di accelerare, rallentare e cambiare rotta se sarà necessario in base al traffico che incontrerà sulla rotta. L’armatore risparmierà ovviamente anche sul carburante per un taglio dei costi operativi stimato nel 90% rispetto ai livelli attuali. L’esordio di queste nuove tecnologie per la navigazione inizierà nei fiordi norvegesi ma non è escluso nel medio-termine una sperimenatzione anche su rotte più lunghe come preannunciato anche da Petter Ostbo, responsabile della produzione di Yara che ha ammesso l’interesse della società a investire anche su navi più grandi e da impiegare su rotte oceaniche. D’altronde, oltre alla Yara Birkeland, ci sono anche altri progetti avviati da parte di diversi gruppi come Rolls Royce, MacGregor, il registro di classificazione navale Dnv Gl e altri. (riproduzione riservata)
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