di Anna Messia
Sono tre i pretendenti ammessi alla fase due del processo di vendita aperto per le attività olandesi di Generali . Nella lista, secondo quanto risulta a MF-MilanoFinanza, ci sarebbero tutti gruppi già presenti nel Paese. Tra questi Vivat, compagnia specializzata che recentemente ha portato a termine un aumento di capitale da 650 milioni proprio al servizio di eventuali acquisizioni. Si tratta della ex Reaal, ora di proprietà della cinese Anbang i cui finanziamenti per le operazioni all’estero sono di recente finiti nel mirino dell’autorità bancaria cinese. Ma questo non frenerebbe le mire della compagnia su Generali Nederlands, su cui ha puntato gli occhi anche Asr Verzekeringen, altro gruppo assicurativo olandese. E c’è anche un terzo pretendente, Rga (Reinsurance group of America), riassicuratore specializzato in particolare nel settore vita e salute. Tutti e tre hanno avuto accesso alla data room aperta dagli advisor scelti da Generali , ovvero Bnp Paribas e Kpmg. Le analisi andranno avanti nelle prossime settimane e ad agosto sono attese le offerte vincolanti. Si procede quindi senza sosta visto che l’intenzione di Trieste è di chiudere la cessione entro la fine dell’anno. Generali Nederlands opera sia nel Vita sia nel Danni e con circa 360 milioni di euro di premi è uno degli asset più importanti che il colosso assicurativo italiano ha deciso di cedere perché non sufficientemente grande e redditizio se confrontato con le dimensioni del gruppo. Un piano di cessione che, come noto, dovrà portare a Trieste almeno 1 miliardo di euro che potrà poi essere reinvestito per la crescita nel gruppo in altri Paesi e comparti considerati strategici.
L’Olanda rappresenta una fetta importante di questa torta da cedere, cui si aggiungono le attività di Generali in Belgio (valgono circa la metà dei premi) la cui dismissione, più indietro nel processo, è stata affidata ai consulenti di Deutsche Bank . La scelta di abbandonare alcuni mercati «non redditizi» era stata annunciata dal group ceo Philippe Donnet lo scorso novembre, in occasione della pubblicazione dell’aggiornamento del piano strategico della società. Un programma che prevede, al 2019, un taglio dei costi fino a 200 milioni di euro e un aumento della redditività del 15%. A occuparsi in prima linea del riassetto internazionale è Frédéric de Courtois, ceo delle global business lines & international del gruppo. Sul piatto ci sono anche la Colombia, l’Ecuador e Panama, per vendere le quali Generali ha chiamato in campo Rothschild. E nei prossimi mesi potrebbero aggiungersi altre dismissioni visto che il management di Generali ha indicato 13-15 Paesi considerati meno profittevoli e soprattutto troppo piccoli. Da sviluppare, come ha ribadito in più occasioni de Courtois, ci sono invece i mercati asiatici, non solo Cina ma anche Indonesia, India o Vietnam. E Generali non vuole trascurare neppure l’America Latina, a partire dall’Argentina dove il gruppo ha già una posizione di leadership di mercato, così come il Brasile o la Turchia. (riproduzione riservata)
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