di Anna Messia
Corsa a tre nella competizione per diventare il partner assicurativo del Banco Bpm destinato a prendere il posto di Unipol e degli inglesi di Aviva. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, il dossier è allo studio di Generali Assicurazioni , di Cattolica Assicurazioni e della francese Covéa, che potrebbero a breve procedere con la due diligence per presentare poi, a stretto giro di posta, le offerte vincolanti. La partita è ancora alle battute iniziali ma è destinata a entrare nel vivo a breve e potrebbe valere diverse centinaia di milioni, visto che la gara si è aperta dopo che, a fine giugno, Unipol ha deciso di esercitare l’opzione put sulla sua quota del 50% in Popolare Vita, la joint venture tramite la quale distribuiva polizza Vita negli sportelli del Banco (accordo che in ogni caso resterà in piedi fino a fine anno). Il confronto tra i due ex partner su quale sia il prezzo di quell’opzione è ancora aperto, con stime che indicano una forchetta di prezzo ancora ampia, compresa tra 500 e 700 milioni. Mentre Banco Bpm ha in bilancio la partecipazione 300 milioni. Ma a prescindere da quale sarà il prezzo definitivo è evidente che l’istituto guidato da Giuseppe Castagna punterà ad ottenere dal nuovo alleato assicurativo almeno quanto dovrà pagare a chi sta per uscire. E oltre a Unipol va considerata anche Aviva, che con la banca aveva in piedi Avipop Assicurazioni nel settore Danni. L’istituto bancario a giugno ha preferito sciogliere anche questo legame (anch’esso destinato ad andare avanti fino a dicembre) probabilmente per avere un piatto più ricco da offrire a chi si fosse fatto avanti. E i pretendenti non mancano, come aveva anticipato lo stesso Castagna qualche settimana segnalando l’interesse di grandi gruppi assicurativi.
La grande sorpresa è Generali , che con questa operazione potrebbe riaffacciarsi sul mercato bancassicurativo da cui uscita da parecchi anni (tenendo in piedi esclusivamente alleanza banche medie locali).
Più scontato appare invece l’interesse da parte dei francesi di Covéa, che sono già partner della banca per quanto riguarda gli sportelli della ex Banca Popolare di Milano e che non hanno mai fatto mistero di voler stringere la presa sul gruppo. L’attuale accordo dei francesi scade tra poco più di quattro anno, nel 2021, ma non è escluso che, in caso riuscisse a spuntarla sugli altri concorrenti, anche quello venga allineato alla nuova partnership.
In gara c’è poi Cattolica, che a fine 2014 ha realizzato un aumento di capitale da 500 milioni non solo per investire sulla crescita interna e ma anche per realizzare acquisizioni. Un desiderio che si è fatto più vivo dopo che la compagnia di Verona ha deciso di sciogliere il legame con Popolare di Vicenza. Questa potrebbe essere la volta buona. (riproduzione riservata)
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