di Carlo Dossi

Congresso del Gruppo Aziendale Agenti Cattolica al Marriott Hotel di Roma tra il 7 e l’8 luglio. In qualche modo congresso “di svolta” per almeno due significative ragioni.

La prima è che pareva, fino a qualche giorno fa, eufemistico definire burrascose le vicende all’interno del gruppo agenti, dopo i dodici anni di egemonia della giunta presieduta da Bruno Coccato. Tali erano i contrasti generati da una gestione definita un po’ troppo “monocratica”, dagli oppositori, che si profilava la minaccia di una possibile spaccatura in due tronconi fra gli aderenti al gruppo. Bisogna considerare che, di questi tempi, le divisioni peraltro sono patrimonio comune a molte altre realtà. Non solo agenziali. Basta osservare quello che accade a livello di rappresentanze politiche, protese ormai alla “francobollizzazione”.

La seconda ragione del forte afflusso di agenti a Roma è ravvisabile nell’annunciata presenza al congresso di Alberto Minali, da pochi mesi chiamato alla carica di amministratore delegato, al posto di Giovanni Battista Mazzucchelli, uscito anzitempo da una carica che aveva mantenuto per oltre nove anni.

Dalla possibilità di ascoltare e conoscere il nuovo amministratore delegato si spiega l’alto numero di presenze di agenti. Da fonti credibili il congresso è dunque stato definito come “il più partecipato” di sempre.

“Accettando l’incarico di condurre il Gruppo Cattolica, non mi sarei mai aspettato di dovermi veder sfilare davanti , per un paio di settimane, faldoni giudiziari…. Inaudito imprevisto che mi ha distolto parzialmente dall’impegno nel lavoro cui sono stato chiamato da qualche mese…” Aggiungendo che è certo che chi ha determinato i disastri che hanno portato la guardia di finanza a varcare la soglia di Lungadige Cangrande” pagherà duramente.” Alberto Minali ha cercato con queste parole sdrammatizzanti di presentarsi, da subito, come decisissimo a rilanciare l’immagine e l’operatività della compagnia. Si è già percepito, da una serie di avvicendamenti di dirigenti di rilievo, che l’obiettivo è di crearsi una compagine con la quale portare il Gruppo Cattolica in acque meno agitate da quelle conseguenti a risultati che in questi anni sono risultati inferiori alle attese. Cui si sono aggiunte le difficoltà connesse ai rapporti con la Popolare di Vicenza e alle fuoruscite di una serie di componenti della dirigenza.

Prevedibile l’urgenza con cui procedere ai cambi di passo che Minali imporrà. Lo ha detto e ripetuto alla platea degli agenti, sottolineando le necessarie contromisure da adottare per arginare la erosione continua della componente auto del portafoglio della compagnia. Con conseguente forte impatto sugli equilibri dei conti delle agenzie.

Cambio di rotta necessario, considerando che una percentuale rilevante degli agenti opera (non si sa come faccia a resistere) con portafogli sotto il milione di euro.

Indispensabile attrezzarsi coerentemente sul piano della digitalizzazione, per ottenere risultati accettabili di raccolta. Sia negli “altri” rami danni, diversi dall’auto, e soprattutto nei rami vita.

Sul fronte del confronto fra i colleghi agenti per definire la compagine chiamata a guidare le sorti del Gruppo Aziendale hanno avuto la meglio coloro che si sono affidati alla guida di Fabrizio Fabris.

Agente a Udine, ancora giovane di età, pur avendo alle spalle una bella esperienza maturata sul lavoro e l’esempio del padre Carlo, si è preparato – confortato dalla passione per la musica jazz – a vincere la concorrenza della cordata guidata da Paolo Gastaldi (che ha dovuto pagare dazio al fatto di aver fatto parte delle giunta precedente) presentando un programma che i soliti maligni avevano etichettato da subito come un classico “libro dei sogni”. Ai limiti dell’utopia. Ma Fabris e la sua squadra hanno tenuto conto che le lacerazioni interne fra colleghi potevano essere emendate solo con un forte cambiamento. Questo hanno recepito i colleghi che – dopo un dibattito fra le parti durato una intera giornata – hanno determinato il risultato favorevole alla visione Fabris. Che ha portato a casa 339 consensi pari al 63 per cento dei votanti . Con un marcato margine di consensi rispetto alla lista di Paolo Gastaldi.

A comporre la nuova giunta, accanto al presidente Fabrizio Fabris, sono i colleghi Andrea Battistini (vicepresidente), Giuseppe Di Puglia, Antonio Marulli. Massimiliano Scimia(segretario-tesoriere)

Supplenti: Franco Audisio e Alessandro Giovannetti.

Il programma di azione della nuova compagine si incardina sui contenuti della mozione congressuale. Che preannuncia

una profonda revisione dello statuto, atta a colmare le attuali lacune. E insiste sulla necessità di sfruttare i moderni strumenti digitali, per consentire una comunicazione trasparente, che renda costante e rapida l’informazione e l’interazione fra gli iscritti.

Nella consapevolezza che non tutti gli Agenti possiedono  un’adeguata sensibilità al percorso di digitalizzazione, il Gruppo promuoverà corsi di formazione dedicata sul territorio, al fine di “performare” (testuale n.d.r.) l’utilizzo degli strumenti offerti dalla Compagnia.

Altrettanta consapevolezza è emersa, fra i partecipanti al dibattito assembleare, circa l’attuazione non più procrastinabile della definizione dei percorsi di fusione fra realtà agenziali “fragili”. Anche per facilitare il dialogo con la Compagnia.

La piena coscienza dell’attuale situazione di mercato, in un contesto di impetuosa innovazione tecnologica e i costanti mutamenti di scenari normativi, rende doverosa e necessaria una rinnovata Partnership con la Compagnia.

“Viene auspicato, nel pieno rispetto delle parti,  l’instaurarsi di un rapporto fondato su una dialettica aperta e collaborativa, volto alla crescita dell’intero sistema Cattolica quale elemento di stabilità, redditività e sviluppo reciproco.”

Rapporto che si declina nella valorizzazione del ruolo di  commissioni tecniche autorevoli, in grado di dotarsi di qualsiasi supporto finalizzato al raggiungimento degli obiettivi.

Commissioni tecniche che devono essere protagoniste di una totale revisione del catalogo prodotti al fine di renderlo moderno, competitivo ed innovativo. Nella convinzione che, solo con adeguati strumenti,  le agenzie Cattolica possano tutte innescare un percorso di crescita virtuoso.

Conterà in termini decisivi un sistema incentivante chiaro, di facile e immediata interpretazione. Con costante, dettagliata, aggiornata ed autonoma tracciabilità dei dati da parte dell’Agente.  Basato sulla logica dell’impegno alla crescita, il cui parametro principale sia la PRODUZIONE, svincolato dall’incremento incassi. Dalla Compagnia ci si aspettano investimenti in linea col mercato;

In coerenza con il riaffermato concetto di Partnership, la mozione rivendica e sottolinea la centralità dell’Agente nel sistema distributivo della Compagnia. Alla quale viene chiesto di confermare, migliorandolo, quanto previsto nell’Accordo Integrativo in essere.