di Carla De Lellis

Nessuna rivalutazione per le indennità economiche dell’Inail per danno biologico. Il tasso Istat negativo, infatti, neutralizza l’appuntamento annuale di aggiornamento, introdotto dalla legge di Stabilità 2016 a partire dal 1° luglio 2016. Dopo l’esordio negativo dell’anno scorso, dunque, neppure quest’anno ci sarà alcun aumento e le prestazioni restano stabili ai valori del 2015. A stabilirlo è il dm 4 luglio 2017 pubblicato ieri nella sezione pubblicità legale del sito web del ministero del lavoro.

La rivalutazione interessa la prestazione tecnicamente chiamata «indennizzo», che può essere erogata in forma di capitale (somma una tantum) o in forma di rendita (somma periodica), a seconda del grado di menomazione dell’integrità psicofisica del lavoratore (danno biologico) che va a ristorare. La prestazione, di tipo economica ed esente da Irpef, è riconosciuta per gli infortuni occorsi a partire dal 25 luglio 2000 e per le malattie professionali denunciate dalla stessa data.

L’indennizzo è determinato sulla base di una tabella (detta appunto «tabella indennizzo danno biologico»), la quale prevede la liquidazione di: a) una somma in capitale in caso di infortuni o malattie professionali da cui sia derivata un’invalidità di grado pari o superiore al 6% e inferiore al 16%; b) di una rendita (indennizzo periodico a vita) nei casi di infortuni o malattie professionali dai quali sia derivata una menomazione di grado pari o superiore al 16%.

Fino all’anno scorso gli importi degli indennizzi non erano soggetti ad alcuna rivalutazione. Tuttavia, con dm 27 marzo 2009 è stato operato un aumento straordinario, dal 1° gennaio 2008, in misura dell’8,68%; poi con dm 14 febbraio 2014 l’operazione è stata replicata, con un ulteriore aumento, sempre in via straordinaria, dal 1° gennaio 2014, del 7,57%. La legge di Stabilità 2016, infine, ha introdotto un meccanismo automatico e annuale di rivalutazione, con effetto dal 1° luglio 2016 sulla base del tasso Istat. L’anno scorso che doveva esserci il primo appuntamento il tasso Istat è stato negativo e, dunque, non c’è stato esordio. Quest’anno la storia si ripete, con il tasso Istat ancora negativo che, dunque, lascia le prestazioni ai valori del 2015.
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