di Paola Valentini
Semestrale in linea con le attese per Banca Mediolanum che ha chiuso i primi sei mesi del 2017 con un utile netto consolidato in crescita del 15% a 196,4 milioni di euro e un forte aumento delle commissioni di gestione, salite del 17% a 475,8 milioni, per via dell’incremento delle masse nei prodotti gestiti.

Dopo la pubblicazione dei dati il titolo a Piazza Affari alle ore 14:15 segnvaa un rialzo dello 0,9% a 7,48 euro.

Sul conto economico, spiega una nota, ha impattato positivamente anche la cessione a Mediobanca del 50% della private bank Banca Esperia (avvenuta a metà novembre 2016), effetto che è stato tuttavia in parte mitigato dalla svalutazione pressoché totale della quota azionaria detenuta nel fondo Atlante.

Complessivamente, le commissioni si sono attestate a quota 670,7 milioni dai 583,1 milioni con cui si era chiuso il primo semestre dello scorso anno. Il margine d’interesse è diminuito a 94,34 mln (121,8 mln primo semestre 2016).

Per quanto riguarda il mercato italiano, la raccolta netta totale di periodo è scesa del 30% sul giugno 2016 a 1,968 miliardi, parzialmente mitigata dal maggiore peso della componente gestita, cresciuta dell’88% a 2,603 miliardi.

Il calo rispetto allo scorso anno è dovuto al confronto con un primo semestre del 2016 nel quale Banca Mediolanum aveva beneficiato in misura notevole delle fuoriuscite delle masse dalle quattro banche fallite a fine 2015. Si trattava di flussi che erano andati soprattutto in prodotti di risparmio amministrato. Quest’anno la raccolta è tornata a marciare a ritmi più fisiologici e la crescita dei flussi sul gestito è un elemento positivo per la profittabilità del gruppo, come dimostra la crescita nel periodo delle commissioni di gestione.

A fine giugno il totale delle masse gestite e amministrate è salito a 72,2 miliardi, +5% da fine anno escludendo i 9 miliardi di masse di Banca Esperia.

L’incidenza dei crediti deteriorati netti sul totale dei crediti ammonta allo 0,9%. Gli impieghi alla clientela retail sono aumentati del 7% a 7,013 miliardi (+2% rispetto a fine 2016). Sui mercati esteri, l’utile netto è di 2,4 milioni e le masse gestite e amministrate sono aumentate del 23% tendenziale a 4,955 miliardi.

A livello patrimoniale, infine, il Cet1 di banca Mediolanum si è attestato al 21,9%, valore che l’istituto guidato da Massimo Doris definisce “il più alto tra i principali gruppi bancari italiani”.
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