di Anna Messia
Con un utile netto semestrale di 108,1 milioni, in crescita del 61% rispetto allo stesso periodo 2016, Banca Generali ha superato le attese degli analisti che avevano fissato l’asticella a 100 milioni di euro. Le masse sono arrivate a 52,1 miliardi (+20%) ma il dato più significativo, che fotografa la crescita profittevole realizzatadalla banca in questi mesi, sottolinea l’amministratore delegato Gian Maria Mossa è stato l’aumento delle management fee (le commissioni di gestione) salite nel secondo trimestre 2017 a 145 milioni, il 20% in più rispetto ai 120 milioni del periodo aprile-giugno 2016. «Dei 3,8 miliardi di capitali raccolti da inizio anno circa 3,4 miliardi sono andati in gestioni patrimoniali o polizze (prodotti che generano alte commissioni, ndr) mentre negli ultimi tre anni, dal 2014 al 2016, il dato medio anno era stato di 4,1 miliardi», dice Mossa, che si attende che l’accelerazione delle commissioni di gestione proseguirà nei prossimi mesi. La banca del gruppo Generali sta lavorando intanto per mettere a punto il nuovo contratto di consulenza evoluta a pagamento, che sarà lanciato tra fine anno e inizio 2018. «Abbiamo fatto un progetto pilota che ha avuto ottimi risultati con circa 300 milioni di masse», continua.

E sempre in tema di nuove iniziative per l’inizio dell’anno prossimo si attende l’avvio della nuova piattaforma di trading per la negoziazione dei titoli. Per fine anno Mossa stima una normalizzazione della crescita dopo lo sviluppo boom dei primi mesi: l’obiettivo di raccolta netta è stato di recente aumentato a 5,5 miliardi, dai precedente 4,5 miliardi. (riproduzione riservata)

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