di Anna Messia
Axa è il primo marchio assicurativo al mondo. In Italia la compagnia francese, con 6,3 miliardi di euro di premi e 32 miliardi di riserve, occupa la sesta posizione. Non stupisce che il nuovo piano industriale su cui è al lavoro Patrick Cohen, 44 anni, arrivato alla guida di Axa Italia a fine 2016 dopo aver lavorato in Zurich, General Electric e McKinsey, punti forte sulla crescita dei premi e ovviamente dei profitti. Spingendo su innovazione, agenti e anche sui partner bancari, a partire da Mps , che finalmente sembra aver ritrovato stabilità.

Domanda. Dottor Cohen, quando sarà pronto il piano di Axa in Italia?
Risposta. Lo presenteremo a settembre a Parigi e lanceremo una serie di innovazioni. Serve reinventare il mestiere dell’assicuratore e le compagnie non devono più confrontarsi con loro concorrenti ma con operatori di altri settori, come per esempio Amazon o Netflix. Bisogna mettere il cliente al centro del servizio, e non è il solito modo di dire. Siamo stati i primi a pubblicare sul nostro sito i voti che gli assicurati danno al nostro servizio, come avviene con Tripadvisor nel settore di alberghi e ristoranti. Si tratta di una rivoluzione per le assicurazioni e un cambiamento culturale importante. Vogliamo trasformarci da bravi pagatori di sinistri a partner dei clienti, cui offriamo un ecosistema di servizi ad alto valore aggiunto. Prima di entrare nel settore finanziario ho iniziato nel largo consumo in Pepsi ed Henkel , dove ci si focalizza sempre su che cosa cìè di nuovo e di meglio per il cliente.

D. Qual è il bilancio dei suoi primi sei mesi al timone di Axa in Italia?
R. Ho trovato un gruppo con un utile in crescita di oltre 50% rispetto al 2010 e profittevole grazie al rigore tecnico. I profitti netti nel 2016 sono stati pari a 243 milioni e il combined ratio al 94%. Anche nel primo trimestre 2017 i premi Danni hanno continuato a crescere del 5%. Abbiamo importanti punti di forza in Italia, a partire dalle rete di 650 agenzie, dalla nostra parnership con Mps e dai 1.600 collaboratori. In questi primi mesi abbiamo semplificato l’organizzazione e lanciato nuove soluzioni assicurative con l’app MyAxa.

D. A proposito di Mps , la joint venture che avete con il Monte apporta circa 4,7 miliardi di premi rispetto ai 6,3 miliardi complessivi, ma ha attraversato momenti difficili. Quanto ne ha risentito il business assicurativo che condividente con Siena?
R. Quando sono arrivato alla guida del gruppo, a fine 2016, era probabilmente il momento più complicato per la banca. Ho trovato una resilienza della rete e una capacità di tenuta delle filiali straordinarie, grazie al forte legame con territorio e clienti. La notizia del via libera al piano industriale è molto positiva. Vogliamo rafforzare l’alleanza strategica e tornare a crescere insieme, come ha dimostrato anche il rinnovo della partnership bancassicurativa fino al 2027. Abbiamo una visione condivisa della bancassicurazione, puntando su innovazione e su un’offerta completa ai clienti. Axa Mps è una storia di successo con una crescita media annua dei premi Danni e protezione Vita del 15%.

D. Il nuovo piano prevede acquisizioni, visto che il gruppo ha programmato di investire 1 miliardo l’anno nei prossimi 4 anni nella crescita per linee esterne?
R. Il focus del piano sarà al 100% per una crescita organica basata su una forte trasformazione di Axa Italia, ma non vogliamo precluderci alcuna strada.

D. In Italia stanno per aprirsi importanti partite nella bancassicurazione dopo che Unipol e Aviva hanno sciolto il loro legame con Banco Bpm e Cattolica ha divorziato da Popolare di Vicenza. Potreste farvi avanti?
R. Nessuna strada è chiusa. Per crescere guardiamo a partnership a tutto tondo, anche con retailers e utility, e a legami di lungo termine. Mentre per quanto riguarda eventuali acquisizioni l’attenzione del gruppo Axa a livello globale sarà rivolta si settori Danni e Salute.

D. Sono anni che in Italia si parla di crescita del Danni non auto…
R. Le do un dato: gli italiani spendono privatamente 30 miliardi l’anno per curarsi. Le assicurazioni posso fare molto per loro e anche in questo caso servirà innovare. (riproduzione riservata)

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