MILANO (MF-DJ)–Anche Amundi, la piu’ grande societa’ di asset management europea in termini di masse gestite e una delle prime 10 al mondo, punta sulle Pmi del nostro Paese attraverso due prodotti Pir compliant e una gestione basata su un’attenta selezione dei titoli. E’ quanto spiegato a Mf-Dowjones da Elena Ferrarese, gestore del fondo Amundi Dividendo Italia, pre-esistente fondo azionario a distribuzione dei proventi focalizzato sull’Italia che dal 18 aprile e’ diventato a tutti gli effetti ‘Pir compliant’. “Abbiamo immediatamente valutato – afferma Ferrarese – che il Decreto di istituzione dei Pir fosse un’ottima opportunita’ di investimento per i nostri clienti in quanto cerca di avvicinare, per esigenze di costruzione, all’investimento in prodotti gestiti introducendo il concetto di orizzonte temporale a medio termine (almeno 5 anni) e progressivo (con incrementi annuali). Inoltre la strategia di Amundi e’ positiva sulle valutazioni azionarie europee”. Due, in particolare, gli strumenti Pir compliant che la societa’ di asset management propone ai suoi clienti. “Amundi – illustra la Ferrarese – e’ presente sul mercato con due prodotti: Dividendo Italia che e’ un fondo puro azionario, a benchmark, che e’ stato trasformato Pir il 18 aprile; l’altro prodotto e’ Amundi Valore Italia che e’ un prodotto bilanciato gestito a Var. La componente azionaria pesa intorno al 30%, la parte bond circa il 70%. La diversificazione geografica viene implementata attraverso la componente obbligazionaria. Il fondo puro azionario ha come universo investibile tutte le azioni quotate (anche del segmento Aim) e il benchmark e’ composto da 65% Ftse Mib, 25% Ftse Star e 10% cash. Ad oggi i nostri investimenti sul segmento Aim rappresentano una percentuale molto contenuta. Il prodotto bilanciato ha come universo investibile tutti gli emittenti italiani; anche in questo caso per la parte azionaria la percentuale investita sull’Aim e’ molto contenuta; la selezione azionaria si rivolge soprattutto verso il segmento Star e Mid Small Cap. Per la parte obbligazionaria ha un’esposizione prevalentemente verso emittenti a larga capitalizzazione”. Focus su una gestione mirata dei titoli in portafoglio con un forte stock picking. “Il panorama italiano delle Small e Mid Cap – spiega l’esperta – e’ caratterizzato dalla presenza di aziende industriali e dei consumi discrezionali con alta vocazione all’export. I titoli ad alta capitalizzazione sono invece piu’ esposti all’economia interna vista la forte presenza di titoli finanziari. La nostra gestione e’ molto concentrata sulla selezione dei titoli. Studiamo e incontriamo le societa’ sulle quali abbiamo intenzione di investire cercando di costruire un basket di titoli che offra possibilita’ di rivalutazione nel medio termine. Il caso di investimento viene rivisto periodicamente e, salvo modifiche, il titolo rimane in portafoglio sino a che le ragioni per le quali e’ stato acquistato non cambiano oppure se consideriamo che le possibilita’ di ulteriori rialzi di prezzo siano ancora valide”. Positivi i primi riscontri tra i clienti. “La clientela ha accolto in maniera molto positiva l’offerta di questo tipo di prodotti. La raccolta del sistema su questa tipologia di fondi nei primi mesi dell’anno e’ stata di circa 4 mld euro”, afferma il gestore, sottolineando che “il Decreto Pir ha sicuramente il merito di aver convogliato parecchie risorse verso il segmento delle Pmi italiane. Nel segmento obbligazionario le Pmi sono presenti con pochi nomi e poche emissioni, quindi la maggior parte dei flussi si e’ rivolta al mercato dei capitali. Ci aspettiamo che con l’avvio di questi prodotti molte nuove aziende saranno convinte ad avviare un processo di quotazione”. “Il nostro modo di gestire cerca di selezionare aziende di qualita’ con valutazioni interessanti, a prescindere dalla capitalizzazione o al segmento di appartenenza. Piu’ in generale – aggiunge la Ferarrese – la struttura economica italiana e’ fatta da aziende con dimensioni contenute a forte vocazione internazionale specializzate in segmenti industriali di nicchia. Anche negli anni passati hanno dimostrato grandi capacita’ di crescita e di posizionare il proprio prodotto in modo innovativo e vincente. La creazione di strumenti che investono in questo segmento e’ sicuramente importante per supportare gli investimenti necessari a continuare a crescere”. Ancora limitata, invece, l’esposizione di Amundi sull’Aim Italia, il segmento di Borsa Italiana dedicato alle Pmi ad alto potenziale. “Il segmento Aim si e’ popolato rapidamente dalla sua nascita. E’ ancora oggi composto da parecchi titoli a bassissima capitalizzazione con scambi giornalieri molto contenuti. I nostri prodotti possono investire sull’Aim ma poniamo molta attenzione sia alla liquidita’ degli scambi giornalieri sia alla possibilita’ di consultare analisi pubblicate da broker terzi. Ad oggi, la nostra esposizione verso i titoli dell’Aim e’ molto contenuta”, conclude l’esperta. (riproduzione riservata)
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