Consorzi tra autonomi per concorrere negli appalti
di Simona D’Alessio

Nuove funzioni ai liberi professionisti (per ridurre il contenzioso giudiziario, ma pure per certificare «l’adeguatezza dei fabbricati alle norme di sicurezza ed energetiche»), finora appannaggio della pubblica amministrazione, nonché la chance di riunirsi in consorzi per ottenere appalti e incarichi privati. E un salto di qualità in termini assistenziali per le Casse previdenziali private, che potranno ampliare le proprie tutele (finanziarie e sociali) erogate agli iscritti, qualora si ritrovassero in particolari condizioni di difficoltà. A prevedere queste novità il disegno di legge sul lavoro autonomo e agile (2233), che è stato approvato ieri dalla commissione lavoro del senato; il testo, che estende protezioni e inserisce agevolazioni e semplificazioni normative a beneficio dei rappresentanti delle varie categorie professionali, secondo fonti parlamentari, pur essendo pronto per l’esame dell’aula, non riuscirà ad approdarvi per la votazione che dopo la pausa estiva, a settembre. In quello che è stato definito il secondo tassello del «Jobs act», rivolto alla componente non subordinata del mercato occupazionale e produttivo, sono state inserite, durante il passaggio nell’organismo di palazzo Madama, misure di concreto «sostegno», fra cui, come ha sottolineato il relatore Maurizio Sacconi (Ap), quella che valorizza il «principio di sussidiarietà» e il «carattere di terzietà» degli autonomi, grazie alla delega al governo che farà sì che, entro 12 mesi dall’approvazione della disciplina, debbano essere individuate «funzioni delle pubbliche amministrazioni che le professioni ordinistiche potranno svolgere con maggiore celerità»; nel dettaglio, fra i compiti che potranno essere devoluti quelli «finalizzati alla deflazione del contenzioso giudiziario» e per la «certificazione dell’adeguatezza dei fabbricati alle norme di sicurezza ed energetiche, anche attraverso l’istituzione del fascicolo del fabbricato».

Nel contempo, per rendere più «soft» gli adempimenti in materia di sicurezza sul lavoro (facilitando così soprattutto chi pratica la professione da solo, in una struttura di ristrette dimensioni), è stato disposto che i rischi per la salute e sicurezza negli studi «sono da equiparare a quelli nelle abitazioni»; pertanto, si andrà verso una semplificazione degli obblighi «meramente formali», anche attraverso «forme di unificazione documentale».

A giudizio di Sacconi è di rilievo pure la norma sulle Casse previdenziali, che le autorizza (con il consenso dei loro organi di vigilanza) a esercitare «altre prestazioni sociali, finanziate da un’apposita contribuzione facoltativa», rivolte agli iscritti che hanno subito «una significativa riduzione del reddito professionale per ragioni non dipendenti dalla propria volontà, o che siano stati colpiti da gravi patologie»; la galassia pensionistica dei professionisti, aveva, comunque, voluto precisare il presidente dell’XI commissione, «già svolge queste funzioni», tuttavia occorre andare verso un «welfare della persona» e che sia «sempre più modulare, nel tempo, per quel che attiene alle prestazioni» assistenziali (si veda anche ItaliaOggi del 15/06/2016). Nel disegno di legge, poi, sul fronte delle tutele è stato stabilito che «la gravidanza, la malattia e l’infortunio dei lavoratori autonomi che prestano la loro attività in via continuativa» per il cliente «non comportano l’estinzione del rapporto di lavoro», la cui esecuzione, su richiesta di chi svolge l’incarico, «rimane sospesa, senza diritto al corrispettivo, per un periodo non superiore a 150 giorni per anno solare, fatto salvo il venir meno dell’interesse del committente». Inoltre, per «consentire la partecipazione ai bandi e concorrere all’assegnazione di incarichi e appalti privati» viene riconosciuta la possibilità agli autonomi di «costituire reti di esercenti la professione» e di partecipare alle reti di imprese (le cosiddette «reti miste», disciplinate dalla legge 33/2009), oltre a dare vita a consorzi stabili e associazioni temporanee di professionisti. Per Marina Calderone, presidente Cup, «ci sono diversi motivi di soddisfazione: il pieno coinvolgimento degli organismi di rappresentanza, la piena previsione della sussidiarietà quale elemento caratterizzante il rapporto tra ordini e p.a., la possibilità di avvio delle azioni di welfare professionale, che possono risultare di grande ausilio in momenti di difficoltà della vita di ogni professionista».

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