di PierEmilio Gadda
Da qualche tempo la sfida tra uomo e macchina sembra insidiare anche il mondo della consulenza finanziaria. Si diceva: un software non potrà mai sostituirsi a un professionista in carne ed ossa. Ma il mondo dei robo-advisor racconta una storia senza dubbio più complessa: si tratta di servizi di consulenza finanziaria online, basati su portafogli modello che, tramite un algoritmo, calcolano il peso delle singole classi di attivo in base al profilo di rischio dell’investitore e lo ribilanciano periodicamente, al mutare delle condizioni di mercato. Nel mondo anglosassone hanno già conquistato una spazio non irrilevante: secondo le stime della società di consulenza A.T.Kerney, i robo-advisor americani controllano già un patrimonio complessivo superiore ai 300 miliardi di dollari, destinato a salire a 2.200 miliardi entro il 2020. E in Italia? I pionieri della robo-consulenza made in Italy sono operativi da oltre un decennio. «Dal 2002, forniamo consigli e indicazioni operative su azioni, obbligazioni, fondi ed Etf, grazie a strategie di tipo quantitativo e metodologie proprietarie», racconta Roberta Rossi, responsabile consulenza di SoldiExpert Scf. Nel 2011, sono partite due start-up digitali, Moneyfarm e AdviseOnly e nell’ultimo anno sono arrivati altri 10 operatori. Il servizio di robo-advisory è stato interpretato secondo due modelli, sebbene con sfumature differenti. Da una parte, c’è un servizio di consulenza, generica o personalizzata, che prevede un ruolo attivo dell’investitore nell’eseguire i suggerimenti operativi proposti dal robo-advisor. Dall’altra, un mandato di gestione, con piena delega ad operare sul conto titoli dell’investitore. Il primo modello è quello cui si ispira il servizio di consulenza generica di AdviseOnly, basato su portafogli di etf costruiti su un obiettivo preciso (pensione, reddito, integrativo o futuro dei figli) o in funzione di un tema specifico (come la finanza etica): al costo di 49 euro l’anno, gli utenti ricevono via email una «lista delle spesa» con il dettaglio delle operazioni necessarie per comporre il paniere e ribilanciarlo periodicamente, al mutare delle condizioni di mercato. In collaborazione con AdviseOnly, Fundstore, il supermercato di fondi online di Banca Ifigest, ha sviluppato quattro portafogli con obiettivi analoghi (figli, pensione, reddito e absolute return) costituiti da fondi comuni. L’asset allocation iniziale è gratuita ma non prevede indicazioni precise, calibrate in base all’importo investito, su come modificare le posizioni in itinere. Analogamente, nell’ambito della consulenza generica, un altro supermercato di fondi, Online Sim (Gruppo Ersel), propone cinque portafogli modello, per altrettanti profili di rischio. Il servizio, accessibile solo per chi investe almeno 50 mila euro sulla piattaforma, è gratuito. «Entro fine anno lanceremo un robo-advisor personalizzato», annuncia Federico Taddei, ad di Online Sim, «in nuovo algoritmo, più sofisticato, lavorerà su più asset class per una maggiore diversificazione». SoldiExpert Scf propone 13 portafogli a base di fondi, etf, o composti da titoli azionari e obbligazionari. Il costo della consulenza generica varia dai 200 ai 900 euro l’anno mentre per quella personalizzata oscilla tra lo 0,4% e l’% del capitale sotto consulenza: in questo caso, il cliente riceve suggerimenti puntuali su come variare le posizioni, tagliati su misura in base all’entità del patrimonio investito.
Moneyfarm è una sim: al costo dello 0,7% l’anno per somme comprese tra tre mila e 200 mila euro, propone un contratto di consulenza, basato su portafogli di etf, che richiede l’apertura online di un deposito titoli presso Banca Sella. Questo permette di eseguire le operazioni di compravendita suggerite dall’algoritmo direttamente dalla piattaforma di MoneyFarm, autorizzandole con un click. In modo analogo funziona anche la piattaforma di roboadvisory lanciata a metà febbraio da CheBanca!, Yellow Advice: combinando propensione al rischio, orizzonte temporale e obiettivi dell’investimento (crescita del capitale e integrazione del reddito), l’algoritmo identifica il portafoglio ideale tra i 72 proposti, tutti a base di fondi comuni. Il servizio costa lo 0,3% sulle masse investite, a partire da un investimento minimo di 20 mila euro. L’alternativa al contratto di consulenza è il mandato di gestione: «Nel momento in cui l’investitore sottoscrive il contratto e sceglie il portafoglio, autorizza le successive operazioni di compravendita», spiega Gianpaolo Bazzani, ad di Saxo Bank Italia. Il servizio Saxoselect propone tre portafogli a base di etf (iShares), per investimenti a partire da 10 mila euro a un costo dello 0,9% annuo. In aggiunta, sono disponibili quattro linee dinamiche, che investono anche in strumenti derivati, adatte a investitori più sofisticati. «In fase iniziale, l’investitore può fissare un livello di stop loss, determinando il livello massimo di perdite che è disposto a tollerare. Se si dovesse toccare quella soglia, la somma viene automaticamente disinvestita», aggiunge Bazzani. Le prime gestioni patrimoniali basate su robo-advisor sono state lanciate a luglio del 2015, grazie a una piattaforma realizzata da Invest Banca con BlackRock e iShares. Le gestioni sono costituite da etf, hanno un una soglia d’accesso minima di 15 mila euro e un costo variabile tra lo 0,25 e l’1% dell’importo investito.
Tramite una serie di accordi oggi sono disponibili anche per i clienti di Millennium Sim, Banca di Cambiano, Banca di Pisa e Fornacette, Bcc Castagneto Carducci e Banca di Viterbo e Banca Popolare del Cassinate. Con Diaman Scf, Invest Banca ha lanciato anche un’altra gestione, IB Quant. L’investimento minimo è di 15 mila euro e la commissione varia da 1 a 1,5%, più una fee di performance. A sua volta Diaman Scf, in collaborazione con Giotto Sim e Ubs, propone tre linee di gestione quantitativa a rendimento assoluto basate su etf. La soglia di accesso è più elevata, 50 mila euro e il servizio costa l’1/1,2% su base annua. (riproduzione riservata)
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