I tributaristi qualificati Lapet sono assicurati. A quasi tre anni dall’entrata in vigore dell’obbligo per i professionisti italiani di stipulare una polizza Rc, la Lapet riaccende i riflettori su questo importantissimo strumento. Occorre ricordare che ancor prima che si iniziasse a discutere dell’obbligo assicurativo, l’associazione ne aveva disposto il vincolo da statuto. «La stipula delle prime polizze Rc professionali risale agli anni 80. Dal 2000 abbiamo addirittura disposto l’obbligatorietà da statuto, pena la decadenza dalla qualifica di associato, in caso di mancata copertura. Dal 2008 poi abbiamo sviluppato un progetto che rende automatica e soprattutto gratuita la copertura del rischio professionale all’atto dell’iscrizione, in quanto fornita direttamente dall’associazione. In questo modo, oggi, possiamo garantire all’utenza e alla Pubblica amministrazione che un tributarista iscritto Lapet è sempre un professionista assicurato», ha spiegato il presidente nazionale Roberto Falcone. In modo particolare, la polizza, stipulata con Aig Europe, primaria compagnia assicurativa a livello mondiale, ha una copertura dei rischi professionali e complementari ad ampio raggio, i cui massimali raggiungono ben un milione di euro e assicurano, tra le altre, l’attività di tributarista, incluse attività di mediazione, di revisore in enti privati e pubblici ecc. Tra le garanzie aggiuntive, l’assicurazione copre la responsabilità civile che può derivare per fatto commesso da contitolari, collaboratori o dipendenti; la perdita, lo smarrimento, il danneggiamento o la distruzione per qualunque causa di documenti ed anche la responsabilità civile a cagione di ingiuria o diffamazione commesse nell’esercizio dell’attività professionale. Interessante è la previsione di una commissione paritetica a cui ricorrere in casi di divergenza tra le parti, ovvero assicuratore e iscritto, sulla natura dell’errore professionale e delle sue conseguenze, formata esclusivamente da iscritti Lapet. Altrettanto singolare è la rinuncia dell’assicuratore alla possibilità di disdettare la polizza in caso di sinistro verificatosi durante l’anno. Dal monitoraggio effettuato dall’Associazione sui sinistri denunciati nell’arco temporale che va dall’introduzione dell’obbligatorietà della polizza Rc ad oggi, è emerso si tratti di numeri abbastanza limitati. Si fa riferimento generalmente a casi relativi a: ritardi nei versamenti o nella presentazione delle dichiarazioni fiscali o su questioni di diritto controverse. «In definitiva, quindi, è possibile constatare che, il nostro, è un settore sostanzialmente a basso rischio, pur considerando l’aumentare della complessità e numero degli adempimenti a cui quotidianamente dobbiamo far fronte», ha commentato Falcone. Rischi che, come ha sottolineato il presidente, sono totalmente coperti da polizza, grazie alla quale: «siamo riusciti a ottenere un duplice risultato: garantire a tutti gli iscritti (tributaristi, studi associati e società professionali) un livello adeguato di copertura assicurativa e tenere indenni i clienti dei nostri professionisti, da perdite patrimoniali involontariamente cagionate nell’esercizio dei doveri professionali. Il fatto poi che la copertura sia garantita da un ente terzo, quale è l’Associazione, rappresenta, per l’utenza, un’ulteriore garanzia di affidabilità e qualità dei nostri tributaristi».