Generali festeggia una trimestrale da record con un rialzo del 2,27% a 18 euro.  

I risultati hanno di gran lunga battuto le attese del consenso e degli  analisti, che sono rimasti stupiti soprattutto dal risultato operativo e dalla forza del capitale: il pro-forma internal model Economic Solvency ratio si è infatti attestato al 200%, in aumento di 14 punti percentuali rispetto al 31 dicembre 2014. 

Nel dettaglio, la società ha chiuso il primo semestre 2015 con un risultato operativo che ha registrato la miglior performance degli ultimi otto anni, raggiungendo 2,779 mld di euro (+11,3% a/a). L’utile netto ha mostrato un incremento superiore al 21% a 1,307 mld e i premi complessivi sono aumentati del 7,3% a 38,2 miliardi (35,3 mld). 
Nel ramo vita il risultato operativo è cresciuto a 1,713 mld (+13,2% a/a) mentre la raccolta premi è aumentata del 10,6% a 26,906 mld (24,119 mld)(+25,7%). Positivo anche l’andamento del ramo danni, che ha segnato un incremento del risultato operativo a 1,103 mld (+2,3%). La raccolta premi ha raggiunto 11,266 mld (+0,1%), con un andamento positivo dell’attività non auto (+0,9%). 

Durante la conference call per i giornalisti l’a.d. di Generali, Mario Greco, rispondendo ad una domanda ha affermato che “sull’andamento del titolo” in Borsa “credo non si possa dire nulla. L’azione segue le decisioni degli investitori. Credo nella razionalità degli investitori. 
Vedendo i nostri risultati trimestre dopo trimestre penso che gli  operatori torneranno sul titolo. Le azioni seguono l’andamento della società. Con questi risultati cominciamo a far vedere lo sviluppo della strategia. Mi aspetto che l’investitore razionalmente seguirà questo”. 

Per quanto riguarda l’azionario cinese Greco ha dichiarato che “in questi sei mesi in cui i mercati sono stati molto volatili abbiamo venduto azioni cinesi al momento giusto” e “quindi abbiamo evitato il crollo della Borsa cinese”. Greco ha sottolineato che “sulla Cina siamo usciti dall’equity in tempo realizzando ottime plusvalenze e quindi come Generali non siamo preoccupati”. L’a.d. ha sottolineato che la preoccupazione è legata al fatto che la Cina è un grande mercato: “speriamo che questo sia un passaggio di sviluppo per poi arrivare ad un mercato stabile che abbia meno fluttuazioni”. 

Per la Grecia Greco ha dichiarato invece che Atene “con tanto rispetto per il Paese e per gli abitanti è un problema molto piccolo per l’Europa”. 

Un altro tema su cui sono arrivate diverse domande durante la conference call è stato quello dell’M&A. L’a.d. in merito ha riferito che “tra l’anno scorso e l’inizio di quest’anno abbiamo speso circa 3 mld in acquisizioni di partecipazioni di minoranza. Capisco che attira meno i titoli rilevare le quote di minoranza rispetto ad un’acquisizione, però le cifre spese sono importanti. In questo momento non vediamo per Generali l’interesse di guardare ad acquisizioni. Abbiamo un piano organico. Non vediamo il bisogno ne’ strategico ne’ finanziario di guardare ad acquisizioni”. 

In sostanza, l’a.d. ha evidenziato che il gruppo non ha la necessità di effettuare acquisizioni in quanto può crescere con le proprie forze: i primi sei mesi dell’anno sono stati “eccellenti” e nel 2015 è atteso un forte aumento dell’utile rispetto al dato del 2014.