di Anna Messia

Il 2014 è stato un anno record per le nuove iscrizioni all’Albo dei promotori finanziari. Grazie agli afflussi provenienti dal settore bancario, si sono registrati oltre 5 mila nuovi iscritti. «Il 2014 si è chiuso con numeri di assoluto rilievo», ha dichiarato ieri il presidente dell’Organismo di tenuta dell’Albo dei promotori finanziari, Carla Bedogni Rabitti, durante la relazione annuale 2014.

Gli iscritti totali sono arrivati a 53 mila, «con più di 5 mila nuovi iscritti rispetto ai 2.700 del 2013», ha aggiunto. Mentre le iscrizioni alla prova valutativa sono state più di 5.600, quasi mille in più rispetto a un anno prima, e «il numero di coloro che hanno superato la selezione è elevato, ovvero oltre 2 mila unità, il più alto da quando è operativo l’organismo, ossia dal 2009». L’anno scorso il numero complessivo dei promotori finanziari ha quindi ripreso a crescere (3,3%) dopo che nel quinquennio precedente si era mediamente ridotto del 3,5% l’anno. Anche il 2015, tra l’altro, è partito bene: nei primi quattro mesi i provvedimenti di iscrizione adottati sono stati 1.515, con un risultato che permette di stimare una chiusura dell’anno in linea con il 2014. A pesare, come detto, è anche l’effetto dell’afflusso dei bancari, che aumenta anno dopo anno: nel 2012 il peso dei dipendenti degli istituti di credito sui nuovi mandati era infatti poco più del 39%, è salito al 57% nel 2012 ed è lievitato del 72% l’anno scorso. 
Si tratta di un importante riposizionamento del sistema, che è coinciso con una crescita anche della raccolta delle reti, che si stanno facendo sempre più spazio nel mondo del risparmio. L’anno scorso i promotori finanziari hanno raccolto quasi 24 miliardi di euro e hanno raggiunto un patrimonio complessivo in gestione di 316 miliardi. Anche questi numeri da record, mentre il portafoglio medio per promotore ha raggiunto i 15 milioni. «Il risparmio gestito e la consulenza finanziaria costituiscono oggi un modello di business che accomuna reti e banche», ha detto la presidente, «e il promotore finanziario è una figura centrale nella diffusione di tale modello». Ora la categoria aspetta un altro passaggio importante: la nascita dell’albo unico dei consulenti, cui venga assegnata la vigilanza e le funzioni sanzionatorie sugli iscritti. In questa direzione vanno sia il disegno di legge Marino, ora al Senato, sia la legge di delegazione europea 2014. «Auspichiamo che entro l’anno il legislatore riesca a concludere l’iter», ha concluso Bedogni Rabitti. Le modifiche sono sostenute anche da Consob, Abi, Assoreti e Anasf. (riproduzione riservata)