Il settore dell’industria del legno, sughero e paglia (esclusa la produzione di mobili e arredi) ha mostrato negli ultimi anni un cospicuo declino sia in termini di aziende che di occupazione. Nel quinquennio 2008-2012 infatti, le
aziende sono passate da oltre 43mila a poco più di 38mila (di cui oltre il 97% con meno di 16 addetti e circa il 2,2% tra 16 e 49), con una diminuzione complessiva pari a quasi il 12%. Il numero di lavoratori nel settore risultava di 159 migliaia nel 2008, sceso a 128 migliaia nel 2012, con un decremento del 19,5%. Le aziende più piccole ne
occupavano il 65% nel 2008, percentuale salita al 69% nel 2012. 

Analizzando l’indice ISTAT della produzione industriale, nel quinquennio 2010-2014 esso è diminuito in media del 27,2%, passando da un minimo di -9,4% nel taglio e piallatura del legno, ad un massimo di quasi -40% nella carpenteria e falegnameria per l’edilizia, che ha subìto la forte contrazione produttiva del settore Costruzioni (come mostra anche il -39% nella produzione di pavimenti in parquet assemblato).

Nel quinquennio 2009-2013 i dati relativi agli infortuni denunciati (compresi i casi in itinere) mostrano un forte decremento del 41% circa, passando da 6.936 a 4.105 casi; si può quindi desumere che vi sia stato un miglioramento nella rischiosità specifica di queste lavorazioni che ha consentito un calo di circa un quinto
degli infortuni. Più di 7 casi su 10 si sono verificati nelle piccole aziende, mentre quasi 3 su 10 sono accaduti in aziende di medie dimensioni. 

Fonte: INAIL