di Anna Messia

Nel corso dell’assemblea annuale dell’Abi di ieri più volte si è parlato di bail-in e sempre con toni che volevano essere rassicuranti. La sensazione è che le nuove regole europee sulla gestione della crisi delle banche e delle società d’investimento avranno un impatto rilevante sul settore e potrebbero allarmare i risparmiatori, anche i semplici depositanti retail.

Così il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, intervenuto ieri all’assemblea dell’associazione bancaria, si è preoccupato di tranquillizzare i clienti, chiarendo che anche la parte dei depositi eccedente i 100 mila euro, purché detenuti da persone fisiche o da piccole-medie imprese, beneficerà comunque di un trattamento preferenziale rispetto agli altri strumenti. E il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha aggiunto che, anzi, le tutele sono destinate a crescere rispetto al passato e non certo a diminuire. «Vorrei contrastare la disinformazione cui abbiamo assistito in questi giorni sul bail in», ha detto il numero uno del Tesoro. «Circola la convinzione che finora le banche siano state immuni da procedure concorsuali e che i loro creditori non potessero subire perdite». Ma non è così, ha aggiunto, perché «nell’ordine attuale, come in quello futuro, è possibile che i creditori subiscano perdite in ragione della crisi della banca, ad eccezione dei depositi protetti (ovvero di chi ha sul conto meno di 100 mila euro, ndr)». E le nuove regole prevedono anzi l’intervento aggiuntivo del «fondo di risoluzione europeo», ha concluso il ministro. In ogni caso il bail-in (tecnicamente: salvataggio interno), destinato a entrare in vigore a gennaio 2016 ma in parte operativo già quest’anno (per esempio, per la possibile svalutazione o la conversione delle azioni e dei crediti subordinati), è evidentemente un argomento caldo per il settore bancario. Tanto che la stessa Abi si starebbe preparando a diffondere una circolare interna, mentre ieri Banca d’Italia ha pubblicato sul suo sito internet un documento che chiarisce gli ambiti di applicazione delle nuove regole sulla gestione della crisi.

Il problema, a ben vendere, non riguarda soltanto i conti correnti, che restano completamente tutelati solo per i depositi inferiori a 100 mila euro. L’intera offerta bancaria potrebbe infatti essere modificata dall’arrivo delle nuove norme. «Nel collocare i propri titoli le banche dovranno applicare la disciplina a tutela degli investitori con particolare cura», ha aggiunto ieri Visco, «perché i sottoscrittori potrebbero essere chiamati a sostenere i costi della risoluzione» al punto che sarebbe bene che gli strumenti più rischiosi siano riservati esplicitamente a investitori istituzionali. Ad esempio, ha chiarito Banca d’Italia nel documento pubblicato ieri, nel caso di bail in chi possiede un’obbligazione bancaria (purché non garantita) potrebbe veder convertito in azioni e ridotto in tutto o in parte il proprio credito nel caso in cui le risorse degli azionisti e di chi ha titoli subordinati si siano rivelati insufficienti. E la questione riguarda anche chi i bond bancari li ha già in portafoglio, visto che il legislatore europeo ha adottato il cosiddetto «approccio legale» al bail-in. Le misure devono cioè potersi applicare anche agli strumenti già emessi e già in possesso degli investitori. (riproduzione riservata)