La commissione Giustizia non si è ancora pronunciata, ma con tutta probabilità dopo il suo parere il testo della voluntary disclosure cambierà ancora. Come anticipato da MF-Milano Finanza di martedì scorso, infatti, alla commissione guidata dalla presidente Donatella Ferranti è assegnato il compito di sciogliere il nodo dell’inserimento nella proposta di legge del reato di autoriciclaggio. E ieri questo ruolo sostanziale della commissione Giustizia, che esprimerà un parere formalmente non vincolante, è stato ribadito dal primo firmatario della norma sull’emersione dei capitali, Marco Causi. Il deputato Pd, intervenendo all’audizione del procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, ha spiegato che le osservazioni della commissione Giustizia saranno recepite al 100% dalla commissione Finanze, a cui il provvedimento è assegnato in sede referente. «Esaurite oggi le audizioni, adesso si aprirà il dibattito e la prossima settimana conto di presentare la proposta di parere», ha detto Ferranti. E dalle discussioni di ieri sembra chiaro che il parere conterrà delle indicazioni per meglio circoscrivere il perimetro dell’autoriciclaggio, per fare in modo che non si applichi automaticamente a chi compie un atto di infedeltà fiscale, ma poi riutilizza in modo non illecito i suoi proventi. Una necessità condivisa anche dal procuratore Roberti, che però ha espresso la sua preoccupazione sul fatto che l’emersione anche per l’Italia possa essere letta come «un condono fiscale sostanziale», con il rischio che diventi «un possibile incentivo per il futuro a evadere il fisco». Infine, Roberti ha sottolineato che l’emersione dei capitali «non può escludere la possibilità di indagini su altri reati», per impedire che rientrino per questa via anche capitali frutto di attività criminose.