di Beatrice Migliorini 

 

Tempi lunghi per il rientro dei capitali. A completare il quadro per l’approdo in aula alla camera del testo contenente la voluntary disclosure e l’autoriciclaggio manca ancora il parere della commissione giustizia di Montecitorio. Quest’ultimo, però, difficilmente arriverà prima dell’inizio di agosto.

La II commissione ha, infatti, incardinato solo ieri (a causa del protrarsi dei lavori al dl svuota carceri) la discussione generale al testo. Nel corso della seduta è, inoltre, emersa la volontà dei componenti di dare vita a un ciclo di audizioni ad hoc, a partire dalla prossima settimana, per analizzare al meglio i punti critici relativi sia alla procedura di collaborazione volontaria, sia alla norma che ha introdotto il reato di autoriciclaggio. Il tutto, nonostante la II commissione non sia quella competente, almeno da un punto di vista formale, nel merito. A spiegare a ItaliaOggi l’iter dei lavori, la presidente della II commissione di Montecitorio, Donatella Ferranti (Pd). «Abbiamo deciso di dare inizio a un ciclo di audizioni mirate per valutare al meglio l’impianto normativo del ddl sul rientro dei capitali e, salvo sorprese, le audizioni dovrebbero concludersi entro la settimana prossima. Il testo», ha evidenziato la Ferranti, «contiene, infatti, molti aspetti strettamente connessi alle materie di nostra competenza. Ragion per cui è necessario che il nostro parere sia quanto più accurato e preciso possibile». A conferma, poi, del rallentamento dei lavori anche il calendario dell’aula. A oggi, infatti, l’assemblea non ha ancora calendarizzato la discussione al testo né per agosto né per i primi 15 giorni di settembre. Calendarizzazione che, visto e considerato l’emissione non tempestiva del parere da parte della commissione giustizia, sembra sempre più lontana.